Foto innocenti postate su Facebook diventano strumenti impropri nelle mani dei pedofili. Questo il monito lanciato dal Garante della Privacy Antonello Soro in una relazione che ha tirato le somme dell'attività svolta dal suo Ufficio nel corso dell'ultimo anno:
«Secondo recenti ricerche - spiega Soro - la pedopornografia in rete e, particolarmente nel dark web, sarebbe in crescita vertiginosa: nel 2016 due milioni le immagini censite, quasi il doppio rispetto all’anno precedente. Fonte involontaria sarebbero i social network in cui genitori postano le immagini dei figli»
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I pericoli dell'Internet "sotterraneo"
Il dark web è una parte della Rete difficilmente accessibile per i normali utenti nella quale si è sviluppato un vero e proprio universo parallelo senza limiti etico-morali, dove ogni cosa, dalle armi per il terrorismo alla pornografia più spinta, può essere reperita senza troppi rischi di venire rintracciati.
Questo è l'ambiente dove sguazzano i pedopornografi, i quali, semplicemente attingendo dai profili Social dei genitori (che molti tengono pubblico), possono appropriarsi di immagini ritraenti i nostri figli, facendole circolare o utilizzandole per account fake con cui adescare altri minori.
Tutti gli esperti concordano nel consigliare caldamente ai genitori di non pubblicare su Facebook, Instagram o qualsiasi altro Social Network, foto o video che mostrano bambini piccoli.
Qualche accorgimento per stare più tranquilli? Oltre a prestare molta attenzione a ciò che si pubblica, ricordiamoci sempre di mantenere i nostri profili on-line accessibili solo a chi conosciamo, tenendo sempre a mente che nel mondo virtuale un contenuto, una volta postato, diventa pressoché incontrollabile nelle direzioni che può prendere.
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