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Preeclampsia (o gestosi): 9 testimonianze delle mamme

di Sveva Galassi - 30.01.2019 - Scrivici

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Fonte: Shutterstock
La preeclampsia è una malattia della gravidanza, che può essere molto pericolosa. Abbiamo raccolto le vostre testimonianze sulla preeclampsia (o gestosi) in gravidanza. Eccole, caso per caso.

In questo articolo

La preeclampsia è una malattia tipica della gravidanza, che colpisce dunque solo le donne incinte (per questo in passato era detta gestosi), potenzialmente pericolosa sia per la mamma sia per il feto. Abbiamo raccolto le storie al riguardo più significative, pubblicate su Mammenellarete, arrivate dalle utenti.

Che cos'è la preeclampsia (o gestosi)?


Si tratta di una malattia tipica della gravidanza, che colpisce dunque solo le donne incinte (per questo in passato era detta gestosi), potenzialmente pericolosa sia per la mamma sia per il feto. Interessa circa il 3-5% delle donne in attesa.

Compare, generalmente in modo improvviso, nella seconda parte della gestazione, dopo le 20 settimane. Per evitare danni, anche seri, è fondamentale diagnosticarla per tempo, soprattutto tenendo sotto controllo la pressione arteriosa e con regolari controlli delle urine.


"La preeclampsia è subdola, perché molto spesso la donna colpita non avverte sensazioni specifiche" spiega Tullia Todros, responsabile della struttura di ginecologia e ostetricia dell'AOU Città della salute e della scienza di Torino.

I sintomi principali che devono far sospettare la preeclampsia sono due:

  • la pressione arteriosa superiore a 140 di massima e a 90 di minima;
  • la presenza di proteine nelle urine a livelli oltre i 290 mg/l.

PER SAPERE DI PIU' CONTINUA A LEGGERE: Preeclampsia, sintomi, cause, cure

Ecco quali sono le testimonianze delle mamme sulla preeclampsia (o gestosi):

Ho vissuto un periodo molto brutto, successivo alla perdita del mio primo bambino. Infatti ho avuto un aborto al termine della gravidanza. I medici dicono che è stata causa di una gestosi sottovalutata. Però, dopo tante avversità, la vita ha ricompensato me e mio marito e ora siamo felicemente in cinque.

Gravidanza perfetta e cesareo programmato per problemi pregressi alla colonna vertebrale che mi impedivano il parto. Nel frattempo però lievitavo a vista d'occhio... Prendevo peso, ma sopratutto mi gonfiavo. 27 agosto: vado in ospedale perché ho la pressione alta e non scende. Nell'arco di mezz'ora sono in sala operatoria. Mi dicono: "Signora, la bimba sembra stare bene, pesa 2350". E io: "COSAAAAAAA?" Era un mucchietto di ossa... praticamente ero entrata in gestosi e la sua crescita si era bloccata, nessuno se n'era accorto.

Dopo una gravidanza difficile, mi ricoverarono dicendomi che stavo rischiando troppo: avevo la pressione alle stelle e da lì a poco avrei potuto avere un "distacco di placenta". Ricordo ancora le parole fredde e sincere del dottore, che mi disse che dovevamo urgentemente entrare in sala parto. Il 20 dicembre del 2012 diventai mamma del mio bellissimo ometto che però, nascendo di 34 settimane, dovette restare in incubatrice per una settimana. Ora siamo felicemente in tre.

Ciao a tutte, mi chiamo Paola e sono la mamma di Valeria, una bambina bellissima di quasi 10 mesi. Prima di avere lei, ho dovuto affrontare dei momenti davvero difficili. Infatti ero già rimasta incinta una prima volta nel 2010, ma fui vittima di una gestosi fulminante.

Il 3 giugno 2013, un giorno come tutti gli altri. Mi sveglio la mattina alle 7.00 come sempre e inizio a mettere a posto un po' in casa. Sono incinta, alla 33esima settimana e un giorno. Mi arriva una chiamata dalla mia amica che mi chiede di uscire. Mi guardo allo specchio e vedo che le mie gambe sono enormi, inoltre il viso e le braccia sembra che stiano per scoppiare. Le rispondo di no, ricordo che ho pensato: "ma se sembro un mostro, dove vado così?" Lei riesce a convincermi, usciamo e per strada tutti mi guardano e addirittura alcuni mi fermano e mi dicono: "ma come sei gonfia stamattina, cos'é successo? Io non rispondo perché inizio a sentirmi un po' strana, scappo a casa e mi siedo sul divano. Mi viene in mente di misurare la pressione sanguigna (non lo faccio abitualmente) e non credo ai miei occhi: il macchinario segna 165/125. La misuro almeno 6 volte: mi dà sempre lo stesso risultato, allora decido di chiamare il mio compagno e di chiamare la mia ginecologa.

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Gestosi, così è nato il mio piccolo Stefano

6.

Questa è la storia di un grande amore…il mio secondo figlio… Chi se l’aspettava di avere due figli? Meravigliosi, per giunta… Lui è arrivato un po’ inaspettatamente, nel senso che non ci aspettavamo che arrivasse senza troppa fatica.. e invece non potrò mai dimenticare quel giorno in cui ho scoperto di aspettarlo… Era il 4 maggio 2012. Quella mattina dovevo uscire per fare dei servizi e lascio Sofia a casa di mia madre per essere più agevole negli spostamenti. Però durante la colazione, Dani mi dice una cosa riguardo al fatto che gli avevo detto che quando mangiavo i biscotti nel latte poi non mi sentivo molto bene. Lui ricordava che quando ero in attesa di Sofia non riuscivo proprio a mangiare i biscotti, ma solo i cereali.

In quel momento, quando me l’ha detto, mi viene un sospetto e guardo subito la mia agenda… un giorno di ritardo! Esco, faccio i miei giri e come ultima cosa mi riservo di andare al negozio a comprare un test di gravidanza. POSITIVO! Lo sapevo!! Lo sentivo!!

Ho 26 anni e ho sempre desiderato avere figli. Da adolescente sognavo il giorno in cui avrei avuto il pancione. Gli anni passano e incontro mio marito. Anche lui desidera tanto mettere su famiglia. Allora ci proviamo, cerchiamo il primo figlio per 8 mesi. Alla sesta settimana ho un'emorragia importante. Corriamo al pronto soccorso certi di averlo perso. Invece il medico ci dice che ne avevo 2. Erano gemelli... ne avevo perso uno, però rimaneva l'altro. Ero felice e turbata allo stesso tempo perché io che ignoravo fossero...

Questa è la storia di una mamma e del suo bimbo Riccardo.
Io e il mio compagno decidiamo di provare ad avere un bimbo ad agosto 2011. Penso tra di me: "Chissà, ci vorrà un anno, forse 2...". A novembre il ritardo, ma mi dico: "Impossibile...". L'8 novembre faccio il test: POSITIVO! Non ci volevo credere ancora e faccio le beta... altissime.

Chi non c'è passata non può capire la paura e il dolore che si prova quando si entra in preeclampsia. Io ci sono passata a 35 settimane, cesareo d'urgenza. Hanno provato a farmi la spinale, io ci speravo per poter abbracciare subito il mio piccolo visto che già per il mio primo cesareo mi avevano fatto la totale.
Allora avevo aspettato sette ore prima di abbracciarlo e non volevo più aspettare volevo averlo subito con me... ma il mio battito scendeva e ricordo l'anestesista che chiedeva ai medici di sbrigarsi, di fare presto. Quando mi sono svegliata credevo di essere morta, di non poter rivedere più mio marito e i miei due bambini, sono stata in questo stato per alcuni giorni. Non ero io, vedevo il mondo attraverso una bolla. E il mio bambino non c'era. Mio marito cercava di rassicurarmi, ma anche lui era sconvolto nonostante cercasse di mascherarlo.

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