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Sale l'incidenza di casi di Covid-19 negli under 20

di Lorenza Laudi - 04.03.2021 - Scrivici

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Fonte: Shutterstock
Per la prima volta dall'inizio della pandemia, valori più alti fra 13 e 19 anni. Lo indica un focus dell'Istituto Superiore di Sanità

Lo scorso venerdì 26 febbraio è stato presentato un documento dall'ISS, Istituto Superiore di Sanità (Focus sull'età evolutiva) che ha mostrato come a partire dalla fine di gennaio l'incidenza dei casi di Covid nella fascia sotto i 20 anni abbia superato - per la prima volta dall'inizio della pandemia - quella delle fasce più anziane della popolazione.

Questo trend è stato confermato anche nel mese successivo di febbraio.

L'incidenza dei mesi gennaio e febbraio dunque è stata attestata intorno ai 150 casi per 100mila abitante, con il tasso più alto che è registrato tra i soggetti di 13-19 anni (quasi 200 casi ogni 100mila abitanti). Il totale assoluto dei contaguati sotto i 20 anni ha superato i 106.000 a novembre ed è sceso intorno ai 61.00 a dicembre e gennaio.

Pochi casi gravissimi

Per quanto riguarda la gravità dei casi, invece, quelli lievi rappresentano il 60% della casistica, mentre sono molti pochi i casi gravissimi. I decessi sono stati otto a novembre.

Un campanello di allarme

I bimbi immuni al Covid? Questi numeri sono più un campanello d'allarme, perché in molti casi tali contagi hanno contibuito allo sviluppo di veri e propri focolai all'interno dei vari istituti scolastici, dove giocoforza bambini e ragazzi vengono a contatto per un tempo prolungato e in spazi limitati, seppur regolati da rigide disposizioni per il distanziamento fisico. Esemplare il tal senso il caso lombardo della città di Arese e del quartiere milanese di Quarto Oggiaro, dove si è assistito ad un boom di contagi da variante inglese nelle scuole, probabilmente legato al concomitante focolaio esploso nel vicino comune di Bollate.

Tutta la Lombardia in zona arancione rafforzata

Ed è di poche ore fa la notizia che anche tutta la Lombardia è passata nella fascia arancione rinforzato. A partire da mezzanotte di oggi fino al 14 marzo saranno chiusi tutti gli istituti scolastici eccetto i nidi - bimbi da 0 a 3 anni - della regione. L'ordinanza è stato firmata dal presidente della Regione Attilio Fontana. Secondo gli ultimi dati in regione attualmente 4.545 ricoverati e 532 persone ricoverate in terapia intensiva (+26 nella mattinata di oggi).

Cosa cambia tra arancione e arancione scuro?

L'arancione rafforzato prevede qualche nuova restrizione, ma non è ancora il semi-lockdown imposto dalla zona rossa. Tuttavia la differenza principale riguarda proprio i bambini.

Cosa non si può fare?

  • Come nella normale zona arancione è consentito uscire di casa dalle 5 alle 22 ed è vietato uscire dal proprio comune di residenza senza urgenti motivi lavorativi, di necessità o di salute
  • A differenza dell'arancione "standard" però, anche le scuole primarie le secondarie di primo grado (elementari e medie) vengono chiuse, lasciando aperti solo asili (0-3 anni).
  • Non sono più consentite le visite a parenti e amici, se non dettate da necessità o motivi di salute.
  • Anche i viaggi per le seconde case vengono tagliati. Con l'arancione scuro non è più possibilr uscire dal comune di residenza per raggiungere le seconde case, anche se collocate all'interno della stessa regione.
  • Rimangono chiusi ristoranti e bar. Resta consentito l'asporto, anche se i bar potranno esercitarlo solo fino alle 18.00. rimangono aperti barbieri, parrucchieri e centri estetici.

Cosa si può fare?

  • Genitori e figli possono svolgere individualmente attività motoria in prossimità della propria abitazione, purché nel rispetto della distanza di almeno un metro da ogni altra persona e con obbligo di utilizzo di dispositivi di protezione delle vie respiratorie. Quindi si può fare una passeggiata ma non ci si può trovare con gli amici a giocare al parchetto.
  • Nonni o parenti possono spostarsi da casa per badare ai nipoti in Didattica a Distanza. Tuttavia è bene ricordare di limitare - nei limiti del possibile - i contatti con le persone più anziane, le quali sono maggiormente esposte a complicazioni in caso di contagio.

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