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Se gli adolescenti dormono male è a causa degli smartphone

di Sara De Giorgi - 22.05.2019 - Scrivici

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Fonte: Shutterstock
Secondo una recente ricerca limitare, agli adolescenti, l'esposizione a dispositivi ad emissione di luce blu durante la sera, dopo soltanto una settimana migliora la qualità del sonno e riduce i sintomi di affaticamento, la mancanza di concentrazione e il cattivo umore.

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La qualità del sonno negli adolescenti può migliorare anche solo in una settimana se viene limitata la loro esposizione serale a schermi luminosi di telefoni, tablet e computer.

Lo sostengono i risultati presentati da uno studio a Lione, al meeting annuale della Società Europea di Endocrinologia (ECE) 2019. Dalla ricerca è emerso che limitando l'esposizione a dispositivi ad emissione di luce blu durante la sera, negli adolescenti - dopo soltanto una settimana - migliora la qualità del sonno e si riducono i sintomi di affaticamento, la mancanza di concentrazione e il cattivo umore.

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Inoltre, altri studi recenti hanno indicato che l'esposizione a luci forti durante la sera, in particolare alla luce blu emessa dagli schermi di smartphone, tablet e computer, può influenzare l'orologio del cervello e la produzione della melatonina, l'ormone del sonno, con conseguente abbassamento delle ore di sonno e della qualità. Inoltre, la mancanza di sonno non causa solo i sintomi immediati di stanchezza e scarsa concentrazione, ma può anche aumentare il rischio di problemi di salute a lungo termine più gravi come obesità, diabete e malattie cardiache. Ulteriori ricerche hanno anche suggerito che la mancanza di sonno legata al tempo trascorso davanti allo schermo può influenzare i bambini e gli adolescenti più degli adulti, ma nessuna indagine ha pienamente studiato, prima di questa, come l'esposizione agli schermi nella vita reale stia influenzando il sonno negli adolescenti a casa.

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L'effetto dell'esposizione alla luce blu sugli adolescenti

Nella ricerca in questione, portata avanti dall'Istituto olandese di Neuroscienze, dall'UMC di Amsterdam e dall'Istituto nazionale olandese per la Salute pubblica e l'Ambiente, gli scienziati hanno studiato gli effetti dell'esposizione alla luce blu sugli adolescenti a casa. Coloro che avevano passato più di 4 ore al giorno sugli schermi - oltre a manifestare vari sintomi della mancanza di sonno - avevano in media 30 minuti in meno di sonno (nell'addormentamento e nella sveglia) di quelli che avevano trascorso meno di 1 ora al giorno allo schermo.

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Inoltre gli studiosi hanno constatato che sia il "blocco" della luce blu con l'uso di occhiali sia l'astinenza dallo schermo hanno generato in 25 ragazzi selezionati per l'indagine un anticipo di 20 minuti dell'arrivo del sonno e dei tempi di sveglia e, parallelamente, una riduzione dei sintomi connessi alla perdita di sonno dopo solo una settimana.

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Il dott. Dirk Jan Stenvers del dipartimento di "Endocrinologia e Metabolismo" dell'UMC di Amsterdam ha affermato:

«Gli adolescenti passano sempre più tempo su dispositivi con schermi e i disturbi del sonno sono frequenti in questa fascia di età. Nella ricerca mostriamo molto semplicemente che questi disturbi del sonno possono essere facilmente invertiti riducendo al minimo l'uso serale dello schermo o l'esposizione alla luce blu. Sulla base dei nostri dati, è inoltre probabile che i disturbi del sonno negli adolescenti e l'insorgenza ritardata del sonno siano almeno in parte mediati dalla luce blu degli schermi».

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