Home Famiglia Costume

"Sì alle telecamere", il gruppo Facebook fatto dalle mamme

di Niccolò De Rosa - 08.08.2016 - Scrivici

surveillance-camera-573532_640.600
Su Facebook la petizione in favore di videosorveglanza in strutture che operano con minori o soggetti indifesi sta scalando velocemente il numero di adesioni. Tra le richieste anche maggiori qualifiche e controlli di personale ed educatori

In questo articolo

Tornato alla ribalta dopo il caso della violenza nell'asilo di Milano, il zona Bicocca, il tema sicurezza per quelle strutture a contatto con soggetti vulnerabili e particolarmente bisognosi di cure, è più acceso che mai.

Numerose sono le proposte di legge a riguardo che però sono ancora in attesa di discussione o di revisione, ma le madri (e non solo) d'Italia spingono perché il problema venga risolto con celerità.

Secondo tale ottica ha preso piede il progetto "Sì alle telecamere", una petizione lanciata dall'omonimo sito e ripresa con successo su Facebook che propone con decisione l'installazione di telecamere e impianti di registrazione per meglio tutelare l'incolumità di bambini e anziani indfesi, nonché di rivedere radicalmente i criteri di controllo e assunzione del personale autorizzato a lavorare in questo tipo di strutture.

L'iniziativa è partita da un nucleo di mamme emiliane, ma il consenso sta divenendo sempre più trasversale

LE RICHIESTE: test psicologici, obbligo di formazione, telecamere

Nello specifico, il programma elenca:

  • Selezione del personale con test psicologici, colloqui con psicologo, e verifica delle proprie eventuali pendenze penali;
  • Obbligo di formazione (pedagogica, psicologica, relazionale) del personale;
  • Verifica periodica della stabilità emotiva dell'operatore;
  • Supervisione nelle strutture con l'ausilio di un coordinatore pedagogico esterno;
  • Pena certa e severa in caso di reato ;

Inoltre si propongono telecamere obbligatorie (per ridurre notevolmente i tempi delle indagini in caso di denuncia), da supervisionare solo ed esclusivamente da parte delle Forze dell'Ordine. Ciò allo scopo di:

  • proteggere e tutelare, in breve tempo, chi non è in grado di difendersi da eventuali maltrattamenti
  • supervisionare il lavoro svolto (farebbero emergere chi il lavoro lo svolge bene e con coscienza)
  • prevenire atti di bullismo nelle scuole elementari e medie,
  • proteggere gli insegnanti da eventuali contraddittori da parte dei colleghi, dei genitori e degli stessi alunni
  • fungere da deterrente: tutelerebbe gli operatori che vogliono denunciare il collega, supportandoli con prove concrete

TI POTREBBE INTERESSARE

ultimi articoli