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Tatuaggi e piercing: quali rischi si corrono e come farli in sicurezza

di Irma Levanti - 01.02.2017 - Scrivici

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Fonte: Pixabay
La scelta di farsi un tatuaggio o un piercing va affrontata con serietà, perché può comportare rischi per la salute e perché tornare indietro, nel caso dei tattoo, può essere complicato. Tutti i consigli dell'Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma.

In questo articolo

Tatuaggi e piercing? Non sono certo una novità.

Si praticano fin dalla preistoria, e negli ultimi decenni hanno conosciuto un vero proprio boom, anche tra giovani e giovanissimi. Ma attenzione, possono provocare reazioni allergiche e devono essere eseguiti in condizioni igieniche perfette per evitare il rischio di infezioni.

Né va dimenticato che i tatuaggi sono (quasi) per sempre: una volta fatti, eliminarli non è semplicissimo, né economico.

Ad affrontare tutti questi temi è uno speciale su Tatuaggi e piercing appena pubblicato dagli esperti dell'Ospedale Pediatrico Bambino Gesù. Vediamo quali sono i consigli proposti.

I possibili rischi


Sia nel caso di tatuaggi sia in quello di piercing la complicazione più frequente è la possibilità di trasmissione di infezioni, in particolare epatite B e C e, in misura minore, AIDS. "Alcune infezioni batteriche trasmesse alla pelle possono anche entrare nel sangue, e arrivare a coinvolgere il cuore" sottolinea la dermatologa May El Hachem nello speciale.

Il piercing, inoltre, può causare infiammazione cronica che a sua volta può favorire infezioni ricorrenti.

Altro rischio concreto è quello di reazioni allergiche: agli inchiostri iniettati negli strati profondi della pelle nel caso dei tatuaggi e ai metalli in quello del piercing. "Particolarmente temibile - sottolinea El Hachem - è l'allergia al cosiddetto hennè nero, ottenuto aggiungendo all'hennè il composto parafenilendiamina".

E ancora, in entrambi i casi c'è la possibilità di formazione di cicatrici o di cheloidi (crescite anomale di tessuto fibroso che possono anche avere dimensioni rilevanti).

Come ridurli


La specialista elenca una serie di aspetti che bisogna controllare prima di sottoporsi a un tatuaggio o di farsi fare un piearcing. In questo modo, il rischio di andare incontro a una complicazione risulta notevolmente ridotto. Ecco quali sono:

  • l'ambiente: deve essere perfettamente pulito, con le stesse caratteristiche igieniche dello studio del dentista;
  • il professionista: deve accuratamente le mani dopo ogni procedura e indossare un paio di guanti sterili (aperti di fronte al cliente);
  • gli strumenti: aghi e tubi devono essere usa e getta oppure sterilizzati in autoclave. In questo caso devono essere conservati in confezioni sigillate, aperte di fronte al cliente;
  • l'inchiostro: deve essere nuovo e non riutilizzato rimboccando la bottiglia.

Se questi parametri non sono soddisfatti, o sorge qualche minimo dubbio, meglio salutare e cercare un professionista davvero serio.

Cosa fare dopo


Una volta tornati a casa con un tattoo, May El Hachem consiglia di "evitare il nuoto e i bagni con acqua calda o comunque prolungati per almeno qualche settimana".

Per quanto riguarda il piercing, invece, bisogna curare con grande attenzione la ferita fino a cicatrizzazione completa. "Durante questo periodo, che va da alcune settimane ad alcuni mesi, vanno praticati lavaggi e disinfezioni almeno tre volte al giorno" afferma El Hachem.

Tempi di cicatrizzazione del piercing


Ma quanto ci mette la ferita di un piercing a cicatrizzare completamente? Ecco quanto riportato nello speciale su Tatuaggi e piercing dell'Ospedale Pediatrico Bambino Gesù.
- lobo dell’orecchio: 6 – 8 settimane; cartilagine dell’orecchio: 4 mesi -1 anno;
- sopracciglio: 6 - 8 settimane;
- narici: 2 – 4 mesi; setto nasale: 6 – 8 mesi;
- lingua: 4 settimane (se il gioiello inserito danneggia un nervo può verificarsi una paralisi parziale); labbra: 2 – 3 mesi;
- capezzolo: 3 – 6 mesi;
- ombelico: 4 mesi – 1 anno;
- genitali femminili: 4 – 10 settimane; genitali maschili: 4 settimane – 10 mesi.

Chi dovrebbe evitare


Alcune categorie di persone dovrebbero evitare tatuaggi e piercing, per non esporsi a rischi che, nelle loro particolari condizioni, potrebbero essere particolarmente pericolosi. Si tratta di:

  • persone che assumono farmaci antiaggreganti come l'aspirina o anticoagulanti;
  • persone con difetti alle valvole cardiache;
  • persone con compromissione del sistema immunitario (immunodeficienze);
  • persone con malattie croniche;
  • donne in gravidanza [Leggi anche: Tatuaggi e piercing in gravidanza];
  • ragazzi con cheloidi.

E se non lo vogliamo più?


Nel caso del piercing non ci sono particolari problemi. "A patto però di farsi seguire da un dermatologo esperto, per evitare cicatrici sfiguranti e per accelerare la chiusura del foro" consiglia la dermatologa May El Hachem, dell'Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma.

Qualche difficoltà in più, invece, sorge per i tatuaggi. "La tecnica che dà oggi i risultati migliori, purché effettuata da un dermatologo esperto, è il laser, che tuttavia può non essere in grado di rimuovere tutto il tatuaggio e può causare la formazione di croste che talvolta danno origine a cicatrici permanenti" spiega l'esperta. Sottolineando che si tratta anche di una tecnica molto costosa.

"Altre tecniche come la dermoabrasione, l’asportazione chirurgica, talvolta con autotrapianto di pelle, la criochirurgia possono venir prese in considerazione da un dermatologo esperto ma spesso danno risultati meno soddisfacenti della tecnica laser e causano problemi estetici analoghi". [Leggi anche: Come togliere un tatuaggio, tecniche, costi e tempistiche]

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