Scuole chiuse. La campanella oggi non è suonata e non suonerà per circa 500 bambini e ragazzi ospitati dalla Protezione civile negli alberghi sulla costa. Ritorno a scuola posticipato.
Sono gli alunni di Arquata, Visso, Muccia, Pievebovigliana. Avevano cominciato ad andare a scuola nelle tende, a causa del terremoto del 24 agosto e a giorni speravano di entrare nei moduli promessi loro dal governo. Il 22 era attesa per l’inaugurazione il ministro Stefania Giannini.
Poi, le nuove scosse. (Leggi anche: terremoto e bambini, i consigli di save the children)
Il Corriere in edicola oggi riporta le voce di ragazzini e genitori. «Non ho mai avuto tanta voglia di andare a scuola» ride Stefania, mano nella mano con l’amica Chiara sui divanetti dell’Holiday, l’hotel di Porto Sant’Elpidio che le ospita. «I nostri figli vogliono e devono tornare a scuola» dicono le mamme mentre le ragazze della cooperativa “Matite colorate” all’interno del villaggio provano a fare quello che possono con i bimbi.
«Ci troviamo di fronte a comunità scolastiche frantumate dalla catastrofe — racconta la dirigente delle scuole di Arquata e Acquasanta Terme, Patrizia Palanca — che per quanto possibile dovremmo cercare di ricomporre, ad esempio creando una nuova “Scuola di Arquata” in uno dei comuni costieri, in un edificio dedicato. Evitando per quanto possibile che i giovani vengano sparpagliati nelle scuole delle città che li ospitano».
L'idea è di realizzare una tensostruttura o qualcosa di simile sulla costa, per ricreare le loro vecchie scuole. Ma il numero di 500 scolari è destinato a salire, perché non tutti sono negli hotel, ma ospiti in seconde case o da amici.
Sta anche aumentando il numero delle scuole inagibili: tutte quelle di Tolentino, quelle a Fiastra e Muccia.

Il terremoto in Nepal visto con gli occhi di una bimba di 5 anni
vai alla galleryEva ha 5 anni e abita a Sanepa, Lalitpur, un distretto della valle di Kathmandu, in Nepal. Rossalyn Warren, news reporter di Buzzfeed è entrata in contatto con lei attraverso il...