A Torino gli studenti nelle scuole non potranno più portare in mensa il panino preparato a casa. La decisione è stata presa il 30 luglio dalla corte di Cassazione: bambini e ragazzi dovranno mangiare il cibo offerto dalla mensa scolastica.
La sentenza ne annulla una precedente e chiude così una lunga battaglia legale portata avanti da un comitato di genitori di Torino e dal loro legale, Roberto Vecchione. Infatti, nel 2017 il tribunale di Torino aveva deciso che i genitori potevano scegliere se dare il panino o la cosiddetta "schiscetta" ai figli oppure se iscriverli a mensa.
Invece, con l'ultima decisione, la Cassazione ha dichiarato che «un diritto soggettivo perfetto e incondizionato all'autorefezione individuale, nell'orario della mensa e nei locali scolastici, non è configurabile». Così facendo, la Corte di Cassazione riconosce al pasto collettivo un valore sociale che è compreso nel più generale progetto pedagogico perseguito dalle scuole.
La sentenza, a distanza di più di un mese dal ritorno nelle classi, rischia di creare caos nelle scuole che hanno già previsto sia il servizio mensa sia il pasto da casa.
I genitori che portano avanti la battaglia contro il caro mensa e per il pasto da casa hanno manifestato il loro dissenso sulla loro pagina Facebook, intitolata "CaroMensa a Torino".
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