Il fatto che si scelgano i social network per dare notizie personali o fare cowdsourcing (contributo della folla virtuale) è un fenomeno in forte ascesa, soprattutto per la scelta dei nomi dei bambini..
Valentina Vezzali, per esempio, ha chiesto ai suoi followers su Twitter , circa 3.800 in tutto, di decidere il nome del suo secondo figlio che nascerà a marzo 2013. Marissa Mayer, amministratore delegato di Yahoo!, troppo presa dai suoi impegni, tre giorni prima del parto non aveva ancora deciso il nome del nascituro. Così ha ricevuto un aiuto dai suoi followers su Twitter. Anche il giocatore di basket del New Orleans, Drew Brees, ha usato Twitter e ha cercato suggerimenti, scrivendo: “Abbiamo in mente alcuni nomi ma ne stiamo cercando uno non comune che inizi con la B". Suggerimenti?
Ma, se non sono i followers a decidere, l’ispirazione può arrivare direttamente dai termini usati nel linguaggio di internet. Il Dailymail.co.uk, ha dato notizia che pochi giorni fa, sul web è apparsa la foto di una bimba di nome Hashtag (le etichette usate utilizzate su Twitter).
Nel 2011, un padre in Egitto, ha chiamato la figlia Facebook Jamal Ibrahim, invece a Tel Aviv, sempre ispirati dai social network, una bambina è stata chiamata Like.
Avete suggerimenti, per nomi bizzarri presi da internet? Cosa ne dite di @?
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