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Unioni civili e stepchild adoption: che cosa sono e opinioni a confronto

di Federica Baroni - 26.01.2016 - Scrivici

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Fonte: Alamy
La proposta di legge sulle unioni civili sta per arrivare in Senato e il dibattito si fa sempre più acceso. La Chiesa e i sostenitori del Family Day sono contrari perché ritengono le unioni civili troppo simili al matrimonio e, soprattutto, avversano la possibilità di adottare il figlio del compagno nelle coppia omosessuale, ritenendola un danno per i bambini. E' vero il contrario per i sostenitori: la stepchild adoption mira invece proprio a tutelare i figli delle coppie omosessuali (in Italia esistono già e sarebbero 100mila), ad esempio in caso di morte di un genitore. 

In questo articolo

l 28 gennaio arriverà in Senato il disegno di legge Cirinnà sulle unioni civili.

Si tratta di una proposta di legge per riconoscere diritti e doveri delle coppie, sia etero sia omosessuali, che vogliono unirsi civilmente.

Sono le cosiddette unioni civili. Sono diverse dal matrimonio ma come per il matrimonio ci sono diritti e doveri. Ad esempio: non possono contrarre l’unione civile persone già sposate o che hanno già contratto un’unione civile; persone a cui è stata riconosciuta un’infermità mentale o persone tra loro parenti; inoltre le coppie possono scegliere la comunione o la separazione dei beni e possono assumere un cognome comune. Tra i doveri: l’obbligo reciproco alla fedeltà, all’assistenza morale e materiale e alla coabitazione. Entrambe le parti sono tenute a contribuire ai bisogni comuni. E per sciogliere l’unione civile si deve ricorrere al divorzio.

Nell'articolo 5 del disegno di legge è prevista la possibilità di adottare il figlio o la figlia del proprio coniuge anche da parte di coppie omosessuali. E' la cosiddetta stepchild adoption, letteralmente “adozione del figliastro”.

Il disegno di legge non dà accesso all’adozione di bambini che non siano figli di uno dei due coniugi, né alla gestazione per altri (cioè ricorrere all'utero in affitto).

Chi è contrario?

A non volere le unioni civili, e tantomeno la stepchild adoption, sono i cattolici sostenitori del Family Day e la Chiesa che sono per un unico un modello di famiglia: quello basato sul matrimonio tra un uomo e una donna.
A tal proposito ha parlato il cardinal Bagnasco, presidente della Conferenza episcopale italiana: "La famiglia è un fatto antropologico, non ideologico. Non solo crediamo che la famiglia è la carta costituzionale della Chiesa, ma anche sogniamo un Paese a dimensione familiare, dove il rispetto per tutti sia stile di vita, e i diritti di ciascuno vengano garantiti su piani diversi secondo giustizia". Con queste parole si intende che i diritti devono essere diversi e le unioni civili sono quindi troppo simili al matrimonio per poter essere accettate dalla Cei.
Soprattutto i diritti verso i figli non possono essere gli stessi.
"Il vero bene dei figli deve prevalere su ogni altro, poiché sono i più deboli ed esposti: non sono mai un diritto, poiché non sono cose da produrre; hanno diritto ad ogni precedenza e rispetto, sicurezza e stabilità. Hanno bisogno di un microcosmo completo nei suoi elementi essenziali".
A essere contrari alla norma dell'adozione c'è anche un gruppo di parlamentari cattolici del Pd che ha presentato un emendamento al ddl Cirinnà per introdurre l’affido al posto dell’adozione.

Perché sì alla stepchild adoption

L'adozione del figliastro in Italia è già possibile da parte delle coppie eterossessuali sposate da almeno tre anni o che abbiano convissuto per tre e sposate al momento della richiesta.
La novità della proposta di legge sarebbe estendere questo diritto alle coppie omosessuali.
In tutto il mondo i Paesi che prevedono la stepchild adoption per le coppie gay sono 28 di cui 21 (tra questi: Regno Unito, Spagna, Svezia, Norvegia, Danimarca, Belgio, Francia...) prevedono la possibilità di adottare anche i bambini che non hanno legami biologici con nessuno dei due partner; mentre gli altri sette riconoscono soltanto la stepchild adoption.
Secondo i sostenitori della legge, alla base c'è proprio l'interesse del bambino: permettere l’adozione al genitore non biologico, che svolge già, di fatto, il ruolo di genitore, è il modo migliore per tutelare i figli delle coppie omosessuali (per esempio dall’improvvisa morte del genitore biologico). Leggi anche: Adozione per una coppia gay. Il primo ok in Italia
Infatti in Italia esistono già coppie omosessuali con figli: secondo l’Istituto superiore di Sanità sarebbero 100mila.
E una ricerca condotta da Arcigay nel 2005 mette in luce che il 17,7 per cento dei gay e il 20,5 delle lesbiche con più di 40 anni hanno almeno un figlio; considerando tutte le fasce d’età, i genitori gay sono 1 ogni 20.

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