Il bene della coppia non è rappresentato dall’assenza totale di litigi, che spesso dipende da fattori che alla lunga possono destabilizzare. Tra questi una passiva rassegnazione, un grande spirito di sopportazione, l’incapacità di affrontare la situazione, la pericolosa tendenza ad accumulare la rabbia dentro di sé con il rischio di vederla esplodere senza più saperla controllare.
Una coppia sana non è dunque una coppia che non discute mai, che non entra mai in contrasto, ma è una coppia che quando c’è qualcosa che non va sa mettere in gioco i propri sentimenti anche negativi al solo e unico scopo di risolvere il problema. Ecco le 6 regole d’oro che permettono di diventare abili nel sofisticato esercizio del “litigio vantaggioso per tutti”. Ti potrebbero interessare anche: Le regole della coppia (con figli) che dura, L'arte della seduzione, Impara il linguaggio del corpo
1 Il litigio deve risolvere il problema. Non essere fine a se stesso
L’obiettivo del litigio deve essere la soluzione del problema che l’ha scatenato e non il litigio in se stesso. Litigare per il gusto di farlo finisce per essere avvilente per tutti.
2 Sii aperto ai compromessi. Danno solidità alla coppia
Accettare senza sentirsi sminuiti o, peggio, privati di onore e di principi, che la soluzione del problema per cui si litiga spesso prevede un compromesso. I compromessi aggiungono solidità alle fondamenta di un rapporto.
3 Urla e isterismi squalificano qualunque motivazione. Anche quelle giuste
Durante la discussione mantenere un tono di voce controllato e basso: così il messaggio che si vuole trasmettere assume un significato e un valore agli orecchi dell’altro. Urla e isterismi squalificano qualsiasi ragione.
4 Non fare monologhi. Parla e ascolta
Non cedere alla tentazione del monologo, per sua natura destinato in breve ad annoiare. Quando si litiga, si litiga in due e in due si deve parlare e naturalmente ascoltare.
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5 Non ferirlo/a nel profondo, non dire parolacce
Non pronunciare mai frasi che possano ferire l’altro nel profondo, non insultarlo con parolacce, non rinfacciargli debolezze da lui stesso ammesse in occasioni precedenti, non rivangare i motivi di contrasto che esulano da quello per cui si sta discutendo.
6 Non cercare di stravincere
Esporre con chiarezza e garbo le proprie ragioni e il proprio sentire, cercando di far comprendere all’altro che cosa si prova veramente e la propria tristezza per essere arrabbiati. Nel momento in cui l’altro si dimostra conciliante e comprensivo e ammette la sua mancanza (vera e presunta) chiudere la discussione. Gli imperativi categorici sono: non strafare e non cercare di stravincere.
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Aggiornato il 24.07.2017