Gestire lo stress in famiglia
In occasione della Giornata Mondiale della consapevolezza dello stress del 7 novembre ecco alcuni consigli per riconoscerlo in famiglia, per prevenirlo e per gestirlo.
Ci sono infatti alcuni accorgimenti che consentono di non farsi prendere dall'ansia. Ecco, quindi, alcuni importanti consigli per mantenere la calma.
1. Evitare che la paura si trasformi in angoscia
La paura, di fronte al pericolo, è nostra amica. Ma se diventa eccessiva, ci rende vulnerabili. Nel caso del virus Covid19, la minaccia è invisibile e non possiamo scappare da nessuna parte. Nel caso della guerra e della crisi energetica pure. La minaccia c'è sui telegiornali e non è facile da vincere. Per non fare diventare la paura angoscia, non ci rimane che allontanare il più possibile la minaccia da noi, mettendo in atto quei comportamenti virtuosi che sentiamo ripetere ogni giorno: lavare spesso le mani, spegnere le luci di casa quando non si usano, cambiare operatore di gas e luce se troppo costoso etc. Più mettiamo in atto comportamenti di questo tipo, più ci sentiamo protetti, rassicurati, meno ansiosi.
Noi siamo quello che pensiamo. Le nostre reazioni emotive, cioè il nostro stato di benessere o malessere, dipendono anche dalla nostra percezione e immaginazione. È facile capire quindi che, per stare bene, dobbiamo dirottare il pensiero su cose che ci diano piacere, distrarre la mente impegnandoci in attività concrete che ci appassionano: leggere, parlare, cucinare, curare le piante, occuparci degli animali domestici, videochiamare parenti e amici.
2. Fare attenzione a non autosuggestionarci
Quando si è in uno stato di allerta e magari anche in una condizione di deprivazione sensoriale per noia o mancanza di idee, potremmo essere più soggetti a ingigantire le normali sensazioni e a metter in atto reazioni sproporzionate e inopportune. La difficoltà è capire se stiamo esagerando. Proviamo allora a chiederci che cosa penseremmo se quella sensazione o quel comportamento venisse espresso da un nostro famigliare.
Di solito questo re-indirizzamento ci pone in una posizione di maggiore obiettività e maggiore razionalità. In questa posizione, potremo immaginare quale nostro intervento sarebbe efficace nel rassicurare la persona cara. E questo potrebbe aiutarci a trovare una strada per auto-rassicurarci e abbassare i livelli di ansia.
3. Trovare attività piacevoli da fare in casa
Sono tante le possibilità che abbiamo per trascorrere il tempo in casa: riscoprire il piacere del clima familiare, reimpostare la routine quotidiana su ritmi più lenti e piacevoli, condividere attività, rispolverare giochi di quando eravamo più poveri di tecnologia. Può bastare anche il davanzale di una finestra per rilassarsi coltivando piante aromatiche da usare in cucina. Anche avere animali domestici a cui dedicarsi, può essere d'aiuto.
E continuare a svolgere attività motoria è importante per mantenere la salute, sia fisica, sia mentale.
5. Mantenere uno stile di vita sano
Cerchiamo di mantere una dieta corretta, di curare il sonno, di fare esercizio fisico e di mantenere i contatti sociali con i nostri cari e gli amici. È opportuno non fumare, non bere alcolici o peggio ancora non usare droghe per affrontare le emozioni.
6. Fare una "pausa" da social media e notizie
Guardare, leggere, ascoltare notizie tramite i social media, mediante la TV o la radio, è giusto, ma è necessario fare delle pause. Seguire continuamente l'evoluzione della pandemia, della guerra, della crisi può essere un'esperienza molto stressante.
È necessario cercare di limitare la preoccupazione e l'agitazione riducendo il tempo che trascorriamo guardando o ascoltando i media percepiti come sconvolgenti. Bisogna ricordare, a questo proposito, come in passato si sono affrontate le avversità della vita per gestire le emozioni durante questo periodo difficile.
Suggerimenti per mamme e papà con bimbi piccoli
Può accadere anche che questo periodo riveli la nostra vulnerabilità e tante paure e ansie che sono tipiche di una neo mamma o neo papà emergano in modo esagerato e incontrollato. Potrebbe capitare di sentirsi tristi, stressati o confusi o potrebbe capitare di avere paura di non riuscire a proteggere i propri piccoli.
Suggerimenti per le mamme e i papà con un NEONATO:
- mettiamo il bambino sulla pancia e ascoltiamo una bella musica rilassante e mentre coccoliamo il nostro bimbo cerchiamo di respirare lentamente: ci rilasseremo entrambi;
- cerchiamo di fare lunghe docce rilassanti ed esercizi di respirazione, soprattutto la sera prima di andare a dormire;
- prendiamoci cinque minuti, chiudiamo gli occhi e concediamoci una vacanza mentale dove vogliamo;
- trascorriamo ogni giorno dei momenti all'aria aperta con il bimbo;
- prolunghiamo il momento del cambio pannolino con un piacevole massaggio al nostro bambino;
- non abbiamo paura di non trovare attività stimolanti per i nostri figli: la relazione con noi è ciò che li appaga di più;
- cerchiamo di prenderci piccoli spazi per noi quando il bambino dorme: leggiamo un buon libro, occupiamoci di noi, cerchiamo di dormire a nostra volta o anche solo di riposare;
- abbiamo cura del nostro aspetto: vestiamoci bene, dedichiamo del tempo al trucco;
- ascoltiamo buona musica;
- balliamo con in braccio il nostro bimbo;
- cerchiamo di seguire una corretta alimentazione, con cibi naturali e freschi;
- non trascuriamo le nostre esigenze: nostro figlio è importante, ma prima ci siamo noi. Se non stiamo bene, il piccolo potrebbe soffrirne e noi sentirci peggio;
- utilizziamo registrazioni con i suoni della natura, da ascoltare mentre facciamo addormentare il bambino;
- non sentiamoci colpevoli dei sentimenti di inadeguatezza che potremmo provare, i pensieri negativi si possono cambiare e non ci impediranno di essere una brava madre o un bravo papà;
- lasciamo al nostro partner momenti esclusivi col bimbo;
- se abbiamo delle preoccupazioni cerchiamo di limitarle a un solo momento nell'arco della giornata: quindici minuti quando il bimbo dorme. Può aiutare prenderne nota per iscritto;
- ricordiamoci che ogni situazione d'emergenza è passeggera;
- manteniamo un pensiero basato sulla realtà;
- non prendiamo qualsiasi sintomo fisico come un segnale di una malattia più grave;
- asserviamo i nostri bimbi per scoprire quali progressi stanno facendo.
Ed ecco qualche suggerimento per mamme e papà con un BIMBO DI 1-3 ANNI:
- cerchiamo di dare una struttura regolare alla giornata;
- se il bimbo gattona o ha iniziato a camminare favoriamo queste attività estremamente gratificanti per lui;
- passiamo del tempo insieme all'aria aperta;
- alterniamo attività movimentate (come lotta con i cuscini, ginnastica per terra, ballare insieme) ad attività più rilassanti (un disegno, le costruzioni, la lettura di fiabe), a momenti in cui non offriamo alcuna stimolazione ma incoraggiamo la sua autonomia;
- facciamo insieme biscotti e torte o un lavoretto: lasciamo che ci aiuti in semplici attività;
- osserviamo il nostro piccolo, cercando di capire quale attività predilige;
- pargliamogli tanto, insegnandogli nuove parole;
- coinvolgiamo il nostro partner in attività col bimbo;
- facciamo chiamate e videochiamate con parenti e amici. Andiamo a trovarli.
Ecco altre indicazioni per capire come GESTIRE LE EMOZIONI DEI PIU' PICCOLI
In generale, i bambini possono rispondere allo stress in diversi modi: possono essere più insistenti, ansiosi, arrendevoli, arrabbiati, oppure essere agitati, bagnare il letto ecc.
È opportuno rispondere alle loro reazioni appoggiandoli, ascoltare le loro preoccupazioni e dare loro più amore e attenzione. È importante cercare di tenere i bambini accanto a noi, per quanto possibile, farli giocare e rilassare.
I bambini hanno bisogno dell'amore e dell'attenzione degli adulti durante tempi difficili. Concediamo loro più tempo e attenzione. Ascoltiamoli, parliamo con gentilezza e rassicuriamoli. Seguiamo regolarmente le routine e gli orari in un nuovo ambiente, compresa la scuola/apprendimento e tempo per giocare in sicurezza e rilassarsi.
Forniamo loro fatti su ciò che è accaduto, spieghiamo cos'è ora in corso.
Se però pensiamo di avere bisogno di aiuto, non esitiamo a chiederlo, rivolgendoci al medico e al pediatra.
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