Bagni nella foresta
In giapponese si chiama shinrin-yoku e letteralmente significa "bagno nella foresta", nel senso di immergersi tra gli alberi di un bosco, respirarne l'atmosfera, vivere il contatto diretto con la natura.
I benefici
Gli scienziati giapponesi hanno infatti scoperto che questa immersione apporta molti benefici al nostro organismo:
- abbassa i livelli dell'ormone dello stress, il cortisolo,
- diminuisce la pressione sanguigna,
- rafforza il sistema immunitario con effetti antitumorali.
La ricerca
Secondo gli scienziati giapponesi, passare del tempo e camminare tra la vegetazione di un bosco fa registrare notevoli miglioramenti in alcuni parametri fisiologici:
- si abbassano i livelli di cortisolo, l'ormone dello stress,
- la frequenza cardiaca diminuisce,
- scendono la pressione arteriosa e i livelli di zucchero nel sangue,
- si riduce il rischio di ammalarsi di depressione,
- migliora persino la creatività.
Inoltre, sempre secondo i ricercatori, si rafforza il sistema immunitario: questi "bagni" stimolano le cosiddette cellule killer naturali, che aiutano a prevenire le malattie.
In uno studio, gli uomini che passeggiavano nei boschi due ore per due giorni avevano un aumento del 50% dell'attività delle cellule killer naturali, un tipo di globuli bianchi che aiuta a combattere le infezioni e i tumori.
Questo grazie all'effetto dei monoterpeni, sostanze aromatiche rilasciate dalle foglie degli alberi, e dei fitoncidi, oli essenziali presenti nel legno, che hanno benefici antinfiammatori, antitumorali e di protezione del cervello.
Secondo Philip Barr, MD, specialista in medicina integrata presso il Duke Integrative Medicine Center della Duke University, i risultati più sorprendenti riguardano proprio il potenziamento del sistema immunitario e gli studi dimostrano che questa terapia mantiene un buon equilibrio tra prevenzione e guarigione.
Dal Giappone agli Usa
E sulla scorta di questi studi, negli Stati Uniti il forest bathing si sta diffondendo alla maniera dello yoga e dei corsi di mindfulness.
Amos Clifford ha fondato l'associazione "Nature & Forest Therapy" e nel 2014 ha iniziato a formare guide per accompagnare le persone a fare questa esperienza.
Ad oggi ha addestrato e certificato circa 270 guide.
Queste guide hanno accompagnato una vasta gamma di persone di età diversa, così come persone affette da autismo, disabilità intellettive, depressione e altri problemi..
"I bagni nella foresta i danno la possibilità di staccare la spina, rilassarci e resettare la mente e rafforzare così la naturale capacità di guarigione del nostro corpo" spiega Clifford.
Non è solo una passeggiata nei boschi.
Certo, chiunque può dirigersi verso la foresta e fare il proprio shinrin-yoku. Ma avere una guida, almeno la prima volta, può aiutare a rendere l'esperienza più efficace.
Come funziona il "bagno nella foresta"
I bagni nella foresta richiedono un nuovo modo di guardare alla natura, si differenziano dai trekking o dalle escursioni a piedi o in mountain bike dove si privilegia l'avventura e la voglia di raggiungere una meta.
Nei "bagni" ci si immerge nel presente, si lascia il sentiero per immergersi tra gli alberi, soffermarsi a guardare le foglie, toccare le cortecce, bagnare i piedi in un ruscello.
Ben Page, una guida certificata e fondatrice di Shinrin Yoku Los Angeles, spiega che il ritmo di questi "bagni" deve essere lento e calmo. In sessioni che durano di media 21/22 ore non si fa esercizio fisico e si cammina per meno di due chilometri.
Page aiuta i suoi partecipanti a connettersi con la natura attraverso quattro "inviti".
Un invito suggerisce di vagare su e giù per i sentieri e osservare i movimenti naturali all'interno della foresta.
Alcuni osservano libellule che si librano su un ruscello, catturano i raggi del sole e trasformano le loro ali in un prisma di colore. Altri sentono le foglie degli aceri frusciare con la brezza o spiare un insetto che emerge da pile di foglie secche.
Altri inviti incoraggiano a camminare a piedi nudi nel torrente, a fare una caccia al tesoro e a trovare un posto piacevole dove sedersi e godersi il momento presente. Il finale è una cerimonia del tè nei boschi. Il gruppo si siede a terra, a gambe incrociate in cerchio, sorseggia un tè e sgranocchia biscotti croccanti e naturali.
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