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La famiglia d'origine conta più di tutto per ottenere successo a scuola

di Sara De Giorgi - 16.09.2016 - Scrivici

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Fonte: pixabay
Secondo lo studio Ocse "Education at a Glance 2016" in una famiglia italiana in cui i genitori non hanno conseguito il diploma di scuola media, è più probabile che i figli lascino gli studi senza ottenere il titolo. L'unica possibilità di successo? Se la mamma, più del papà, è riuscita a completare le superiori, il 91 per cento dei ragazzi riuscirà a conseguire il diploma. 

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Secondo lo studio Ocse Education at a Glance 2016, che ha rilevato la situazione attuale dei sistemi educativi di 35 Paesi, in una famiglia italiana in cui i genitori si sono fermati alle scuole medie, i figli hanno una possibilità su due di lasciare la scuola senza il titolo di studio.

L'unica possibilità di successo è se la mamma, più del papà, è riuscita a completare le superiori: se è così, secondo la ricerca, il 91 per cento di loro riuscirà a conseguire il diploma.

I ragazzi che lasciano gli studi rientrano nella categoria "early leavers", che indica, purtroppo, quella fascia sociale destinata a restare marginale nel mondo del lavoro e ad avere anche condizioni di precarietà economica e sanitaria. E' attestato che per i ragazzi che hanno alle spalle una situazione difficile, la scuola non riesce a fare più di tanto.

L'abbandono scolastico in Italia

La realtà italiana è la seguente: nel 2015 il 15 per cento dei 18-24enni ha lasciato la scuola, uno studente su sei. L’abbandono scolastico negli altri Paesi riguarda soprattutto gli stranieri, i quali non riescono a integrarsi.

L’Italia non raggiungerà l’obiettivo europeo fissato per il 2020, cioè un tasso di laureati del 40 per cento tra i giovani. La Turchia, all'ultimo posto nella classifica dei Paesi occidentali, ha raggiunto il 28 per cento.

Dagli studiosi di Parigi viene un suggerimento: servirebbero fondi e borse di studio, ma anche un ripensamento totale dei corsi di studio.

Pochi laureati

Rispetto agli altri Paesi, la famiglia di origine conta molto anche nella scelta di immatricolarsi all'Università. La differenza tra chi ha genitori che hanno studiato e chi no è di ben 14 punti percentuali: ciò richiederebbe nuove politiche di sostegno economico e di tutoraggio dei ragazzi.

Dallo studio è evidente la conferma che l’istruzione universitaria non è considerata come un percorso che faccia entrare automaticamente nel mondo del lavoro (il 62 per cento dei 25-34enni laureati lavora, contro l’83 della media Ocse).

Fonte: Oecd.org

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