Il laboratorio ideato dall'artista Cocquelicot Mafille si basa sull'idea del ritratto ricamato: con ago e filo, al posto dei pennelli, genitore e figlio si cimentano a 'disegnare' l'immagine dell'altro sullo stesso pezzo di tessuto.
Su un lato della stoffa il bimbo 'ritrae' l'adulto ricamandolo, e il genitore lo fa dall'altra parte.
Parte dell'iniziativa “Giochiamo insieme”, promossa dal Muba di Milano (in collaborazione con Kinder Sorpresa), questa attività creativa si può replicare anche a casa grazie al materiale semplice. Bastano un ago grosso, fili colorati, un pezzo di stoffa leggera, e due cornici uguali di legno da incollare poi una sopra l'altra.
Per realizzare questo speciale ritratto del genitore, il bambino deve prima disegnarlo a matita sul tessuto e poi seguire il contorno con ago e filo. Il lavoro stimola immaginazione e creatività perché ognuno rappresenta l'altro in base a come lo vede e lo sente, e ai suoi sentimenti.
In più, secondo l'ideatrice del laboratorio, Cocquelicot Mafille: “sulla stessa tela, ogni lato ritrae la persona amata, usare il dritto e il rovescio rimanda, infatti, alla fusione dello stare insieme”.
Ricamare richiede concentrazione e allena la manualità fine: una sfida che piace ai bambini (a partire dai 5-6 anni), maschi e femmine. Tra l'altro, come spiega l'artista, l'ago è una invenzione antichissima e in alcune culture solo gli uomini ricamavano.
Per iniziare il lavoro, occorre per prima cosa appoggiare la cornice sul tessuto, centrandola bene.
Tenendo ben ferma la cornice con una mano, il bimbo traccia con la matita il bordo che serve a delimitare lo spazio dove disegnerà prima il suo ritratto e poi inizierà a ricamarlo. Anche l'adulto ripete poi la stessa operazione sull'altro lato della stoffa che naturalmente può essere di un altro colore a patto che sia abbastanza sottile ma resistente per fare il ricamo.
Una volta segnato il contorno che delimita il quadro, utile anche per incollare, alla fine, la tela ricamata tra le due cornice sovrapposte, è il momento di fare il ritratto sempre usando la matita.
In questo caso, l'autore è un bimbo di 6 anni che 'vede' la sua mamma, seduta di fianco a lui durante tutto il lavoro, con un gran sorriso.
Sull'altro lato del pezzo di tessuto, anche il genitore disegna suo figlio con la matita all'interno del contorno tracciato appoggiando sopra la cornice. In questo caso, la mamma non è proprio abilissima, anche se si è impegnata, ma pazienza! Quello che conta è condividere questa esperienza speciale insieme.
Ecco un altro esempio di ritratto a matita, eseguito su una tela bianca leggera che aiuta a vedere meglio il disegno a matita e forse potrebbe agevolare il lavoro ai più piccoli.
In genere, anche se l'ago è piuttosto grosso, è necessario aiutare il bambino ad infilarlo e mostrargli come fare il nodino in fondo. Nulla vieta, ovviamente, di invitarlo a provare da solo spiegando che si tratta di una operazione difficile che richiede un po' di pazienza anche a un 'grande'.
A questo punto, occorre tenere la stoffa tesa per aiutare il bambino che inizia il suo ricamo infilando l'ago sotto la pezza e poi va avanti a piccoli punti (stile punto macchina).
Per spiegare al bimbo in modo divertente come fare (oltre a mostrarlo) sono perfette le parole dell'artista Cocquelicot Mafille: “l'ago si aggira come un pesce sott'acqua con grande delicatezza”.
La prima parte del lavoro, il contorno del viso - che il bambino ha deciso di cucire usando un filo rosa chiaro, è terminato.
Ora, è necessario cambiare colore per ricamare i capelli. I punti non sono tutti uguali ma per l'autore è la prima volta con ago e filo ed è soddisfatto di essere riuscito a seguire il contorno.
Qui, il lavoro del bimbo continua con la realizzazione dei capelli della mamma che tiene fermo il tessuto nella zona da ricamare. Piano piano, il bambino diventa più sicuro con ago e filo e, in ogni caso, nonostante fosse la sua prima esperienza, non si è punto neppure una volta!
Un altro esempio di lavoro in corso a uno stadio più avanzato: il ritratto ricamato qui è quasi completato, mancano solo alcuni dettagli.
Una volta completati i ritratti ricamati, si appoggia la tela su una delle due cornici (centrando il contorno disegnato con il bordo) e si incolla.
Poi si sovrappone l'altra cornice identica incollando anche questa. Per farle aderire bene, basta fissarle con del nastro adesivo di carta, posto a croce.
A questo punto, l'ultimo passaggio è tagliare il tessuto che esce dai bordi delle due cornici sovrapposte.
Ecco un esempio di opera finita dove ogni lato della tela ospita un ritratto, quello ricamato dal bambino e l'altro dell'adulto.
Il gioco del doppio, che si vede 'al dritto e al rovescio', crea un effetto speciale e si può guardare appoggiando, per esempio, la cornice su una mensola, in cui sia sempre visibile dai due lati.