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Mamme altamente sensibili

di Rosy Maderloni - 24.08.2021 - Scrivici

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Chi sono le mamme altamente sensibili e perché vivere questo tratto caratteriale come una risorsa per se stesse e con i propri figli? Ne parliamo con la psicologa Francesca Santamaria Palombo, autrice del libro “Il potere delle donne altamente sensibili”.

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Mamme altamente sensibili

Non c'è analista del nostro tempo che non abbia ceduto con senso di rassegnazione alla conferma che la sensibilità non fa parte dei tratti della cultura contemporanea. Che ci riferiamo alla società liquida o all'era della postmodernità, quella caratteristica della persona che "sa percepire gli stimoli interni ed esterni in modo più intenso e profondo" esiste, ha un nome, l'alta sensibilità, e dagli anni '90 è stata teorizzata dalla psicoterapeuta americana Elaine Aron.

Le persone altamente sensibili, secondo HSP (High sensibility people) Italia, corrispondono a circa il 15% della popolazione. Ma questo tratto caratteriale, soprattutto negli uomini, è difficile da riconoscere in maniera certa. Chi sono, davvero, le persone altamente sensibili? Come comportarsi quando si è mamme altamente sensibili? E se i nostri figli sono tipi altamente sensibili? Facciamo il punto insieme alla psicologa dello sviluppo, dell'educazione e del benessere e psicoterapeuta cognitivo comportamentale Francesca Santamaria Palombo, autrice del libro "Il potere delle donne sensibili" (Red!, 2021).

Chi sono le persone altamente sensibili

"Vulnerabili ma allo stesso tempo potenti, le donne altamente sensibili possiedono una risorsa di cui non sempre hanno la giusta consapevolezza e questo può trasformare questo tratto caratteriale in un dono o piuttosto in una fonte di sofferenza" - premette Francesca Santamaria Palombo -.  "Questa caratteristica non è una condizione psicopatologica ma può diventarlo quando genera difficoltà fino a sfociare in disturbi ansioso depressivi. Non esistono veri test per l'alta sensibilità ma l'HSP ha delineato una sorta di elenco di caratteristiche guida che permettano di riconoscere le persone altamente sensibili nei bambini e negli adulti".

I bambini altamente sensibili sono:

  • molto riflessivi, introspettivi, in grado di porre già a 3, 4 anni domande sulla vita e sulla morte;
  • osservano i dettagli nelle situazioni che li circondano;
  • molto intuitivi e spesso il loro sguardo è rivolto verso l'altro;
  • sentono profondamente le dinamiche familiari e gli stati di tensione nelle persone intorno.

L'alta sensibilità negli adulti può avere caratteristiche diverse in base all'educazione ricevuta e a come si è affrontato il proprio sentirsi diversi nel tempo.

Gli adulti altamente sensibili sono:

  • estroversi (caratteristica rara ma presente nelle persone altamente sensibili) ma più frequentemente si ha a che fare con individui introversi;
  • concentrati sui dettagli e nell'osservazione dell'ambiente che li circonda;
  • empatici, pronti a entrare in sintonia emotiva con gli altri;
  • affaticati dalla costante concentrazione e dal lavoro mentale ed emotivo scaturito dall'osservazione dall'ambiente e degli altri.

Un bambino altamente sensibile cresciuto in una famiglia in cui si è sentito come inadeguato, sbagliato o inibito da genitori autoritari farà fatica a maturare nell'età adulta un rapporto sereno con la propria peculiare indole sensibile perché è stato abituato a chiudersi a riccio per interpretare un ruolo compiacente gli altri che però nel tempo gli causerà dolore".

A cosa serve l’alta sensibilità

"I bambini sanno fin da piccoli di essere diversi, percepiscono di essere sensibili per come si interfacciano col mondo e per il modo con cui guardano le cose. In questa definizione ci si riconosce più in là nel tempo ma di fondo lo si sa da sempre – aggiunge la psicologa -. Sapere che una percentuale pur minima della popolazione vive la stessa condizione rassicura tantissimo. Inoltre, bisogna considerare che la sensibilità appartiene alle specie animali come attributo per la sopravvivenza: senza questa specifica, non ci sarebbe l'empatia, il supporto. La sensibilità favorisce il progresso perché porta a uno sviluppo in cui si sostiene una società empatica, umana e di diritti".

Riconoscere le mamme altamente sensibili

"Bisogna innanzitutto distinguere tra coloro che hanno avuto l'opportunità di scoprire questo dono e coloro cui non è stato mostrato positivamente. Le prime accolgono, abbracciano i loro bambini e li supportano mentre le seconde tendono a reprimere o ad adottare un atteggiamento punitivo replicando uno schema comportamentale ricevuto. Nel secondo caso, ancora, si può sentire una mamma dire al proprio figlio "sei un lagnone", "non hai personalità", "non è niente", mentre per i piccoli  è importante che i genitori siano loro di supporto.

Anche il partner può condizionare in parte l'atteggiamento di una mamma altamente sensibile: chi non accetta questa differenza, infatti, contribuisce a soffocare la dignità e la personalità di queste donne".

Cosa aiuta le mamme altamente sensibili

Ci sono atteggiamenti e accorgimenti necessari per gestire l'alta sensibilità negli adulti e in particolare nelle mamme. Ad esempio:

  • Dormire un numero sufficiente di ore, almeno 8-10, e per i bambini anche più perché non riposando si diventa irascibili, tendenti alla rabbia in età evolutiva.
  • Diminuire la caffeina: le persone altamente sensibili sono più suscettibili agli effetti delle sostanze che si assumono. Anche le bevande stimolanti ed energizzanti interferiscono maggiormente col proprio benessere;
  • Evitare l'iperstimolazione: se si va in un posto sovraffollato, ad esempio, è meglio preferire stare da soli per conto proprio dopo una situazione socialmente impegnativa. Occorre decomprimere queste forme di stress;
  • Non avere giornate straordinariamente impegnate. Trovare spesso lo spazio per sé e per coltivare se stessi perché è stressante andare in costante relazione con gli stati emotivi altrui;
  • Intraprendere un percorso terapeutico con chi ha conoscenza ed esperienza del tratto della sensibilità.

(Esiste un elenco di terapeuti in Italia esperti in alta sensibilità).

La relazione tra mamma e bambino entrambi altamente sensibili

"Ci sono tre parole magiche che dovrebbero regolare la relazione di una mamma e del suo bimbo altamente sensibili e sono ascolto, calore e conforto – chiarisce l'esperta -: nessuno in questa relazione deve sentirsi sbagliato. Il genitore ha il compito di accompagnare il figlio nel suo viaggio non giudicando le sue preferenze fuori dal coro. Il supporto di uno psicologo dell'età evolutiva può essere un ulteriore aiuto".

In generale, gli aspetti da tenere in considerazione in questo rapporto sono:

  • La compassione. "La mamma o papà altamente sensibili sono supporter importanti perché sanno comunicare e sanno gestire i limiti del bambino con più compassione";
  • A scuola. Nel contesto scolastico un bambino altamente sensibile può incontrare maggiori difficoltà nel rapporto coi pari e con lo studio, potrebbe non trovare amicizie affini perché troverà superficiali alcuni argomenti di confronto. Il bambino altamente sensibile è "saggio": per l'adulto occorre capire come canalizzare quella saggezza, indirizzando il piccolo a studi adeguati e non forzando una socialità nelle relazioni.
  • Di fronte ai problemi. "L' adulto sensibile sa mettersi nei panni dell'altro e supportare il bambino prevendendo atteggiamenti che corrispondono agli aspetti negativi delle persone altamente sensibili come lo sviluppo di stati di ansia, del rimuginio persistente o del senso di inadeguatezza".

L' intervistata

L'intervistata è Francesca Santamaria Palombo, psicologa dello sviluppo, dell'educazione e del benessere e psicoterapeuta cognitivo comportamentale e autrice del libro "Il potere delle donne sensibili" (Red!, 2021).

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