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Comunione o separazione dei beni

di Maria Cristina Renis - 20.05.2011 - Scrivici

Quando si decide si sposarsi bisogna anche scegliere il regime patrimoniale. La comunione dei beni implica che tutti i beni acquistati dopo la data delle nozze sono di proprietà di entrambi i coniugi che li amministrano con uguali poteri, restano esclusi quelli acquistati prima, ricevuti in eredità o in donazione. Con la separazione dei bene invece ognuno mantiene la proprietà dei propri beni indipendentemente se acquistati prima o dopo il matrimonio

Meglio scegliere la comunione o la separazione dei beni? "Non c'è necessariamente un regime migliore dell'altro - spiega l'avvocato Nicola Perrotti (che risponde anche nel forum di nostrofiglio.it alle domande delle utenti) - semplicemente va studiato a tavolino che come si vuole impostare il proprio budget familiare. Ci sono coppie che preferiscono tenere separati i redditi e i patrimoni e altri che trovano più comodo o corretto confonderli".

In generale dunque se non viene specificato resta implicita la comunione dei beni: tutti quelli acquistati dopo la data delle nozze sono di proprietà di entrambi i coniugi che li amministrano con uguali poteri, restano esclusi quelli acquistati prima, ricevuti in eredità o in donazione. Con la separazione dei bene invece ognuno mantiene la proprietà dei propri beni indipendentemente se acquistati prima o dopo il matrimonio. Bisogna quindi specificare quale regime si sceglie durante il rito civile o alla fine del rito religioso. Si può comunque cambiare anche successivamente con un atto notarile.

Per non avere spiacevoli sorprese e fare una scelta consapevole è bene, prima di decidere, leggere gli articoli 162 e 177-179 del codice civile che disciplinano i due regimi.

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