1. Al mare nelle ore giuste
Specialmente se si hanno dei bambini, non si può pensare di andare al mare dalle 12 alle 15. Nelle ore centrali, il sole fa male ai bambini, ma fa male anche a noi mamme, perché i raggi UV, più giungono perpendicolari alla Terra, più danneggiano il DNA delle cellule e indeboliscono il sistema immunitario della pelle. Tradotto in parole povere: a fine estate rischiamo di ritrovarci una pelle con più rughe, meno elastica, più secca e con tanti capillari in vista.
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2. Sempre con la crema solare
Anche se si va al mare nelle ore più ‘innocue’, è d’obbligo la crema solare. E giacché ci siamo, tanto vale sceglierne una ad hoc per ogni occasione: “I solari da portare in spiaggia sono almeno due” dice Patrizia Piersini, medico estetico a Torino e docente presso la Scuola di Medicina Estetica Agorà di Milano: “uno per il corpo ed uno per il viso, arricchito da principi attivi antirughe, da applicare anche su collo e dècolletè, dove la pelle è più sottile e soggetta ad invecchiamento”.
Sul viso inoltre è preferibile mantenere una protezione alta per tutta la vacanza, soprattutto se si è in gravidanza o si è partorito da poco, perché vi sono in circolo ormoni che favoriscono la comparsa di macchie. E se l’idea di vederci pallide non ci piace, fino a quando non si è formata un po’ di abbronzatura si può applicare un solare colorato, una specie di fondotinta leggero con filtri UV che ci darà da subito un bel colorito. A voler fare le cose per bene, di solari ce ne sono per tutte le esigenze: per il contorno occhi, con sostanze lenitive e oftalmologicamente testate; stick per labbra e per zone a rischio scottature, come naso e spalle; per pelli grasse, con una consistenza più leggera; nickel free, per pelli allergiche. E persino solari anticellulite, che, oltre ai filtri protettivi, contengono principi attivi drenanti e rimodellanti che col calore penetrano ancor meglio.
3. Impacco brillante per capelli
Alzi la mano chi a fine estate non si è ritrovata una capigliatura stopposa e sbiadita e non è corsa ai ripari con un taglio netto. “Il sole e la salsedine sono dannosi per i capelli, perché li inaridiscono e indeboliscono, specie se sono già trattati con tinture e decolorazioni, per questo richiedono una protezione solare specifica” specifica Patrizia Piersini. Per chi non ama l’effetto oleoso dei prodotti per capelli, un piccolo escamotage per unire trattamento e glamour: al mattino si applica uno spray solare in dose generosa, si pettinano bene i capelli e si avvolgono come in uno chignon, aiutandosi con mollettoni e fermagli. La capigliatura resta a posto per tutto il giorno, viene protetta da vento e salsedine, il calore favorisce l’assorbimento dei principi attivi, facendo aumentare l’efficacia del prodotto, in più si ha un bell’effetto bagnato!
4. A spasso nell’acqua col bebè
Una volta spalmate tutte le creme possibili, la tentazione di sdraiarsi sul lettino a leggere un giornale di gossip è tanta. Ma con i bambini piccoli è difficile. Allora perché non unire l’utile al dilettevole? Cappellino in testa, a mamma e bebè, tutti in acqua! Si mette il pupo in un canottino o nel salvagente e lo si porta a spasso con l’acqua all’altezza delle cosce. Lui si sentirà cullato e si divertirà a giocare con l’acqua, la mamma si regalerà un bel massaggio drenante e anticellulite. “L’acqua esercita una pressione (che si chiama idrostatica) che è tanto maggiore quanto più l’acqua è profonda, per questo camminare contro la resistenza opposta dall’acqua consente un massaggio simile a quello esercitato dalle calze elastiche o dal linfodrenaggio, poiché stimola il ritorno venoso, contrasta il ristagno di liquidi e restringe i capillari prevenendo la comparsa di teleangectasie” fa notare la Piersini. In più, la salinità dell’acqua favorisce, per un processo di osmosi, il drenaggio dei liquidi intrappolati tra le cellule, sgonfiando un po’ i ‘cuscinetti’.
Ogni tanto ci si può fermare a fare qualche esercizio di acqua gym, ad esempio simulando il movimento della bici o il movimento del nuoto a rana o facendo sforbiciate energiche, che hanno un formidabile effetto rassodante per le gambe.
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5. A giocare sul bagnasciuga
Se il bambino ha voglia di giocare a riva con secchiello e paletta e l’orario consente ancora di stare al sole, piuttosto che restare in piedi sperando che voglia tornare presto sotto l’ombrellone, meglio mettersi sedute sul bagnasciuga in modo che le onde vadano su e giù fino alle cosce: “Stare ferma in piedi al caldo crea stasi venosa e favorisce i gonfiori, mentre sedersi sulla battigia, oltre a rinfrescare continuamente le gambe, consente di fare un ottimo idromassaggio a gambe e glutei, specie se il mare è un po’ mosso. 6. Mamma, giochi con me? Quante volte durante l’anno nostro figlio ce lo ha chiesto mentre lavoravamo al pc pensando a cosa preparare per cena? Se d’inverno gli abbiamo sempre risposto: “Adesso non posso”, stavolta lasciamoci andare: fare una partita a racchettoni, giocare con la palla, andare insieme sul pedalò o in canoa, saltare le onde o semplicemente rincorrersi sul bagnasciuga, lo faranno contentissimo e ci daranno l’occasione per un programma fitness tonificante per tutto il corpo.
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7. Dopo il bagno, la doccia
Dopo essere uscita dall’acqua, la pelle va risciacquata con l’acqua dolce, in modo da eliminare la salsedine, che non solo secca la pelle, ma può avere un effetto abrasivo quando andremo a riapplicare il solare (che dopo il bagno va rimesso sempre), soprattutto dove la pelle è più fragile, come sul viso o sul decolletè. Se non c’è una doccia a disposizione, può essere molto utile vaporizzare acqua termale che ha anche un’azione idratante e lenitiva.
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8. W il relax
Nel nostro programma di bellezza non poteva mancare un po’ di sano ozio sul lettino. Se il sole è ancora alto, meglio restare sotto l’ombrellone, con la pelle sempre ben protetta dal solare. Evitiamo in particolare di esporre le gambe al sole o di coprirle con un telo, che creerebbe un effetto serra dannoso per vene e capillari: il telo piuttosto mettiamolo arrotolato sotto le caviglie, per favorire il ritorno venoso. E ogni tanto ricordiamoci di bere, per favorire il ricambio idrico.
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9. Dopo il mare, tutti a casa a far la doccia
Tornati a casa, è il momento della doccia. Durante le vacanze è preferibile evitare detergenti troppo schiumosi e ‘sgrassanti’, perché potrebbero irritare la pelle già aggredita dal sole. “Così come è sconsigliato lo scrub” dice il medico estetico: “è vero che la pelle abbronzata sembra un po’ più ruvida del solito, ma si tratta di un meccanismo di protezione naturale della pelle, che per difendersi dal sole fa ispessire lo strato corneo, lo strato superficiale della pelle costituito da cellule morte. Proprio per questo è bene non asportarlo con prodotti esfolianti, ma preservarlo con detergenti delicati, ad esempio in olio, che rimuovono lo sporco mantenendo idratazione ed elasticità”.
10. E dopo… il doposole!
Dopo tante creme, la ciliegina sulla torta è il doposole. Anche stavolta meglio usare due prodotti: uno per il viso, con principi attivi antiossidanti come la vitamina C ed E, che riparano dai danni indotti dagli UV, uniformano il colorito e stimolano la produzione di fibre elastiche, ed uno per il corpo, ad esempio con acido ialuronico, ceramidi ed aloe, dall’azione lenitiva e reidratante. “Per prolungare la tintarella, ci sono doposole con tirosina, un aminoacido che stimola la produzione di melanina e fissa l’abbronzatura” consiglia la Piersini. La sera è anche il momento giusto per un impacco nutriente su viso e decolletè: basta stendere il doposole in strato spesso senza farlo assorbire e lasciarlo agire una quindicina di minuti.
Mentre la maschera agisce, sugli occhi si possono mettere due dischetti di cotone imbevuti di acqua termale, che leniscono eventuali rossori e aiutano a rilassarsi...Sempre che ci si possa permettere di perdere di vista il bebè per un quarto d’ora, ovviamente!
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Aggiornato il 10.08.2018