Crioconservazione del liquido seminale
I problemi di fertilità riguardano sia le donne che gli uomini. Nel caso di questi ultimi, si sente spesso parlare di crioconservazione del liquido seminale, una tecnica che esiste da decenni e che permette di preservare il seme utile alla fecondazione. Scopriamo insieme come funziona e le probabilità di successo.
Crioconservazione del liquido seminale: come funziona
Come si può leggere sul sito di Aimac - Associazione Italiana Malati di Cancro, la crioconservazione del liquido seminale ha lo scopo di mantenere in vita i gameti maschili per un tempo indefinito.
Essi vengono conservati in azoto liquido a -196° C impiegando i crioprotettori, specifiche sostanze che li proteggono dallo shock termico.
Si tratta quindi di una tecnica di fecondazione assistita utile anche ai pazienti che presentano una scarsa quantità spermatica: è possibile crioconservare pochissimi o addirittura singoli spermatozoi.
Quando vi si ricorre
Si può ricorrere alla crioconservazione del liquido seminale in varie circostanze. Per esempio:
- in caso di tumori ai testicoli;
- in previsione di un ciclo di fecondazione in vitro di II livello poiché il partner maschile potrebbe non poter essere presente il giorno dell'inseminazione;
- se il paziente dove sottoporsi a un intervento chirurgico riguardante l'apparato uro-genitale;
- quando ci si sottopone a uno o più cicli di chemioterapia o radioterapia;
- in seguito a un prelievo chirurgico testicolare;
- prima di iniziare una vasectomia;
- presenza di poco liquido seminale;
- se si fanno professioni rischiose;
- per donazione di liquido seminale.
Come avviene
Sul sito di SISMeR, Società Italiana Studi di Medicina della Riproduzione, si può leggere che, a differenza della crioconservazione degli ovociti, quella del liquido seminale è una procedura molto più semplice e che può essere effettuata in qualsiasi momento.
Il processo di crioconservazione del liquido seminale è inoltre suddiviso in più tappe che possiamo riassumere in:
- colloquio con lo specialista al fine di comprendere il trattamento;
- effettuazione degli esami preliminari;
- produzione di un campione di liquido seminale;
- crioconservazione del liquido seminale;
Nelle eventualità in cui la qualità del liquido seminale ottenuto non sia sufficiente, è possibile valutare con lo specialista la programmazione di un'ulteriore raccolta.
Rischi, costi e dove farla
La crioconservazione del liquido seminale non prevede alcun tipo di rischio per la salute. Ma come è possibile immaginare, un percorso come questo richiede diversi costi relativi agli esami preliminari e alla crioconservazione stessa.
È inoltre necessario versare una quota annuale per il mantenimento e in alcune situazioni occorre tenere a mente anche l'eventuale trattamento di PMA a cui potrebbe doversi sottoporre la paziente.
Per fare la crioconservazione del liquido seminale è necessario rivolgersi ai centri di PMA autorizzati. L'elenco completo è disponibile sul sito del Registro PMA, curato dall'Istituto Superiore di Sanità.
Possibilità di successo
Il sito di Biogenesi, che riporta i maggiori centri di procreazione assistita in Italia convenzionati con il Servizio Sanitario Nazionale, specifica che per ricorrere alla fecondazione è necessario prima riportare il liquido seminale a una normale temperatura di utilizzo.
Si tratta di una procedura che fa sì che gli spermatozoi mostrino complessivamente una perdita parziale di vitalità. Ciò non toglie che quelli dotati di mobilità (e quindi vitali) possano essere facilmente selezionati e microiniettati negli ovociti allo scopo di ottenere la fecondazione.
Le percentuali di fecondazione, di sviluppo embrionale e di gravidanza che si possono ottenere con questa tecnica non si discostano notevolmente da quelle dei trattamenti effettuati con spermatozoi freschi. Anche se, è sempre opportuno specificare, gli esiti variano da caso a caso.
FONTI
Padre dopo il cancro - Come preservare la fertilità dopo un tumore
Crioconservazione di liquido seminale: cos'è, come funziona, quando farla?