Ecco il tuo papà
Cammino nervosamente su e giù per il corridoio davanti alla sala parto giochicchiando con il telefonino e in cinque secondi la mia vita cambia: all’improvviso un vagito che riconoscerei fra mille, mi cade il telefono di mano e contemporaneamente si apre la porta della sala parto. E’ l’ostetrica che mi fa cenno di entrare: Leonardo è nato.
In un turbine di suoni e di voci vedo il mio bambino che velocemente viene lavato, pesato e controllato da uno stuolo di infermiere. Luce accecante, due gocce di collirio negli occhi, un sondino in bocca, una medicazione veloce all’ombelico e la folla di persone in sala si dilegua.
Il bimbo mi viene consegnato coperto da un telino, le luci si spengono e in una penombra morbida, silenziosa e tranquilla rimaniamo soli noi due per la prima volta. E francamente non so chi dei due sia più terrorizzato.
Sia che il vostro sia un parto naturale che un cesareo come nel mio caso, è certo che la nascita di vostro figlio o di vostra figlia sia un’emozione che non dimenticherete mai più …
Tutto comincia così, con una serie incredibile di emozioni: un gran viaggio che mamma e papà condivideranno portando ognuno le sue caratteristiche peculiari. Forza, manualità, spensieratezza il papà, cure e dolcezza infinite la mamma. Nascita e gravidanza sono stati storicamente considerati “momenti esclusivamente femminili” ma questa filosofia ha mostrato i suoi limiti e medicina e società oggi se ne stanno accorgendo. Infatti, mentre l’equipe medica si prende cura di mia moglie, il bimbo viene affidato al sua papà e fra qualche istante ci ricongiungeremo tutti e tre. In queste puntate vogliamo condividere dal punto di vista dei papà i passi di questo lungo viaggio: con un bimbo c’è tanto da fare e da imparare!
Non dimenticare la macchina fotografica!
Suona un po’ trash concentrarsi sulle foto in un momento così importante e carico di emozioni ma è proprio per ricordare queste ultime che due foto sono necessarie. Una piccola macchina fotografica in tasca consente di riprendere qualche foto il primo momento in cui siamo tutti insieme, perché, che ci piaccia o meno, a distanza di anni solo i momenti di cui è rimasta una qualche traccia fotografica sono limpidi e cristallini nella nostra mente. Quindi, con delicatezza e discrezione, fate qualche scatto di questi dolcissimi momenti.
Tre giorni volano
Se il vostro è stato un parto naturale, si rimane in ospedale per tre/quattro giorni, in caso di parto cesareo un giorno in più. Godetevi questi primi momenti con vostro figlio/figlia in un ambiente protetto e sicuro ove qualunque necessità è gestita prontamente.
Cominciate subito a prendervi cura del piccolo e chiedete lumi alle puericultrici su come cambiare il pannolino, su come fare il bagnetto e se vostra moglie non allatta, come preparare i biberon.
Al papà spetta la gestione di amici e parenti, che come orde arriveranno in ospedale. Il bimbo è molto delicato in questi primi giorni, per cui bisogna evitare il contatto diretto magari con chi ha il raffreddore o è appena sceso dalla metropolitana. Come fare? Suggerimento: allo scattare dell’orario di visita, accompagnate il piccolo nella nursery, la sala con il vetro. Tutti possono salutare ed ammirare il bimbo, festeggiare, fare casino e congratularsi e voi avete una formidabile scusa per tenerlo al riparo…
La prossima puntata
Gli ultimi giorni in ospedale: la noiosa questione dei documenti e poi via, a casa!
A presto!
Chi è l'autore del blog
Alessandro Casnedi fa il webmaster, è appassionato di moto da quando aveva dieci anni, di barche a motore e di ... dolci. Che però mangia solo in ufficio perché la dolce metà lo tiene a stecchetto (sssssshhh non fate la spia).
La sua frase più ricorrente: “Da quando c'è Leonardo, niente è più come prima.” Il piccolo (nato il 23 dicembre 2010) gli ha regalato un sorriso perenne stampato sulle labbra, qualche ora di sonno in meno la notte, ma svariati decibel di tolleranza in più per i colleghi più casinisti!