Tra l’altro è uno di quei frutti che hanno il via libera subito dopo l’anno del bebè: ammetto però che l’Aliciotta ha assaggiato qualche pezzettino già l’anno scorso, dopotutto era estate anche per lei, senza problemi particolari.
Simbolo di fecondità, c’è stato persino nella storia chi ha barattato le sue opere per un vitalizio a base di meloni catillon (parliamo del padre dei Tre Moschettieri, Alexandre Dumas). Probabilmente voleva assicurarsi di non rimanere a secco di acqua, fosforo, potassio e magnesio durante le lunghe calure parigine.
In questi ultimi mesi, nella mia cucina ha imperversato la mania gazpacho, o zuppa fredda o smoothies (se ci mettete il ghiaccio ed eliminate aceto e pane secco): il melone non è stato risparmiato. Ho voluto sperimentare il gazpacho di melone di Ruth Reichl in versione cavoletto di Bruxelles: confesso che preferisco altre combinazioni (tipo rosso pomodoro-peperone, arancio carote/zenzero e classico Andaluso).
Per Alice ho sperimentato un risotto al cantalupo , utilizzando del carnaroli, che potete sostituire con del riso per bebè se il vostro soggetto è tra i 12 e 18 mesi. Io ci ho messo anche un pizzico di sale che ormai l’Aliciotta va verso i due anni.
E poi il cucchiaino si è riposato e per il dolce ha deciso di non sdoppiarsi.
Risotto al cantalupo
Ingredienti
- 40 gr di riso carnaroli (o 30 gr di riso per bebè);
- 1 fetta di melone;
- Olio EVO;
- Brodo vegetale;
- Scalogno;
- Basilico;
- alloro;
- Parmigiano Reggiano
Procedimento
Tagliate il melone a tocchetti e lasciate rosolare con lo scalogno affettato, la foglia di alloro e un cucchiaino di olio in padella. Unite il riso, mescolate e cominciate a bagnare con il brodo. Verso fine cottura aggiungete un paio di foglie di basilico. Spegnete e mantecate con del parmigiano reggiano.
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