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Affido condiviso: cosa prevede e principali regole

di Giulia Foschi - 18.04.2023 - Scrivici

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Nell'affido condiviso i genitori prendono insieme le decisioni importanti circa la vita del figlio: questa è la norma da seguire in caso di separazione.

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Affido condiviso: cosa prevede e principali regole

L'affido condiviso è la regola che quasi tutti i genitori seguono quando è in atto una separazione. Questa norma non incide, come si potrebbe pensare, sul tempo che il bambino trascorre con l'uno o con l'altro genitore. Stabilisce invece che le decisioni importanti riguardanti il bambino vanno prese insieme. Ce ne parla più approfonditamente l'avvocato Rita Rossi.

Qual è il significato dell'affido condiviso

"Generalmente si tende a pensare che, nel contesto di una separazione, l'affido condiviso significhi che il bambino trascorra metà del suo tempo con un genitore e metà dall'altro. Non è così. L'affido condiviso significa che le decisioni importanti che riguardano la vita del bambino devono essere assunte da entrambi i genitori, non da uno soltanto. Infatti, l'affidamento o affido condiviso si può anche denominare esercizio congiunto della responsabilità genitoriale. Parliamo ad esempio di decisioni relative alla salute o alla formazione del bambino, se si deve vaccinare, a che scuola va iscritto".

Quali sono le regole dell'affido condiviso

"Essendo, appunto, nel contesto di una separazione, è chiaro che non sempre è facile che i genitori trovino un accordo. Se non sono in grado di farlo occorre rivolgersi a soggetti terzi, e normalmente si procede per avvocati. Prima della separazione, non essendoci regole stabilite, deve spesso intervenire un intermediario e tramite una trattativa si cerca di stabilire regole che vadano bene a entrambi i genitori. Dopo la separazione c'è una tabella di marcia da seguire e a quel punto entrambi i genitori sono obbligati a farlo".

Come funzionano il mantenimento e l'assegno unico?

"Per il mantenimento non ci sono parametri numerici di riferimento. La legge stabilisce regole interpretabili: il mantenimento deve essere stabilito tenendo conto dell'età del bambino, del genitore con il quale vive, dei redditi delle due parti e dell'assegnazione della casa coniugale. Ci sono poi tanti casi specifici. Ad esempio se la madre resta con il bambino nella casa di proprietà del padre questo incide sul calcolo.

Si fa quindi un conteggio piuttosto complesso per arrivare a stabilire l'importo dell'assegno di mantenimento".

Come si organizza il calendario nell'affido condiviso?

"La gestione del tempo è un profilo a parte, separato dal concetto di affido condiviso. Sono i genitori, assistiti quando necessario dagli avvocati, a stabilire dove il bambino deve continuare a vivere. Ad esempio, il bambino può essere affidato a entrambi ma vivere solo dalla madre e vedere il padre nel weekend alternato e in determinati giorni durante la settimana. Si stabilisce un calendario in base alle esigenze del bambino e di entrambi i genitori. Lo schema classico è quello dei fine settimana alternati, mentre durante la settimana spesso il bambino trascorre un pomeriggio o due con il genitore con il quale non vive".

Differenze rispetto all'affido congiunto

Nella sostanza non ci sono differenze. Si parlava di affidamento congiunto prima della riforma che ha introdotto il concetto di affidamento condiviso (legge 54 del 2006). Si tratta quindi dello stesso concetto che si è evoluto nel tempo con un nome diverso. È importante però sottolineare che, a partire dall'introduzione dell'affidamento condiviso, questo è diventato la norma. Prima non era così. Dal 2006 l'affido condiviso è la regola che tutti seguono in caso di separazione. Non lo si applica soltanto in casi molto gravi, ad esempio se un genitore è tossicodipendente, è violento, ha una malattia mentale, ma l'esclusione dell'affidamento condiviso compete soltanto al giudice, non può essere deciso dai genitori o dai loro avvocati".

L'intervistata

Rita Rossi è avvocato e responsabile dello Studio legale Rita Rossi a Bologna: lo studio offre servizi in tutta Italia di consulenza legale e assistenza in questi ambiti: il diritto di famiglia, l'amministrazione di sostegno e il risarcimento dei danni.

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