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Famiglia allargata, istruzioni per l’uso

di Giulia Foschi - 05.08.2020 - Scrivici

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Fonte: Shutterstock
Oggi le famiglie composte da persone con diversi legami di sangue sono più diffuse rispetto al passato e complesse. Gestire i rapporti tra persone di diversa provenienza non sempre è facile, ma questa complessità racchiude anche delle opportunità

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Famiglia allargata

Figli acquisiti, ex compagni/e, case e città diverse: oggi la famiglia potrebbe diventare un luogo articolato nella logistica, così come nelle relazioni. Una situazione che richiede adattamenti a più persone e comprende famiglie da gestire con la consapevolezza che vita e famiglia non sono sempre perfette, ma che l'ampliamento delle relazioni può anche offrire opportunità di arricchimento. Ne parliamo con Roberta Mariotti, psicologa, psicoterapeuta e mental coach, autrice insieme a Laura Pettenò del libro "Famiglie allargate. Consigli pratici per una convivenza serena", edito da Erickson.

Cosa si intende per famiglia allargata oggi?

"A differenza del secolo scorso quando nonni e forse anche bisnonni restavano in famiglia, quando in alcune culture come quella contadina ci si prendeva cura anche di figli rimasti senza genitori, oggi per famiglia allargata intendiamo un nucleo di persone che non hanno gli stessi legami di consanguineità. Parliamo quindi di nuclei familiari, costituiti non solo da genitori e figli originari ma anche, per successive inclusioni, dai figli del compagno o della compagna, con intrecci talvolta anche abbastanza complessi, visto che oggi ci si separa e ci si riaccoppia, o ci si sposa, anche più volte".

Famiglia allargata: quali sono i problemi più comuni che i genitori devono affrontare?

"I problemi più diffusi sono legati all'inserimento di nuovi membri all'interno di altri nuclei e ai cambiamenti nella vita quotidiana. Più il cambiamento e l'inserimento degli "sconosciuti" (nuovi partner e rispettivi figli) avvengono con gradualità, meno saranno i nodi problematici da sciogliere. I nuovi legami dei genitori - se imposti - rischiano di creare conflittualità o maggiori difficoltà di adattamento. Sicuramente poi anche la logistica complica la vita, sia ai genitori che ai figli, costretti a riorganizzarsi e a vivere con uno o l'altro genitore, in case diverse, con la valigia sempre a portata di mano, non solo per le vacanze.

Bisogna essere organizzati ma anche flessibili: l'abitudine alla convivenza non è scontata, richiede cura, attenzione e rispetto delle persone coinvolte. E' anche necessario che i genitori comprendano che i figli potrebbero non accettare le loro scelte di vita. Si abitueranno al cambiamento, potranno riuscire a stabilire buoni legami con i nuovi partner dei loro genitori e con i loro eventuali figli, ma potrebbero non desiderare stabilire un legame con persone inizialmente a loro sconosciute".

Come aiutare il rapporto tra fratelli acquisiti in una famiglia allargata?

"La preoccupazione appartiene spesso più ai genitori che ai figli. Bambini e ragazzi sono capaci di comprendere persone e situazioni più di quanto noi crediamo. Vero è che, pur comprendendole, potrebbero non essere pronti ad accettarle. Possiamo aiutare i figli ad imparare a convivere con persone diverse, ma non possiamo pretendere che provino amore per fratelli acquisiti: il fatto che un genitore voglia bene ad un nuovo compagno non implica automaticamente che il figlio debba volergliene altrettanto, o che debba per forza andare d'amore e d'accordo con il nuovo fratello (spesso non succede neppure fra figli degli stessi genitori!). I figli in un certo senso subiscono le scelte dei genitori ed è bene ricordare che i sentimenti non si impongono, semmai si può facilitare la formazione di un legame. Quindi, se non tutti all'inizio si amano, va bene così. L'importante è che transiti amore nella coppia e ci sia rispetto dei sentimenti altrui. In ogni caso aiuta sempre la chiarezza nella comunicazione e la costruzione di regole di serena convivenza".

Quali sono i rischi di una famiglia allargata?

"A volte si tende a pensare che la famiglia allargata sia di per sé problematica, ma non è così. La verità è che le persone possono esserlo, e quindi anche dentro una famiglia allargata potrebbero accrescere difficoltà, già presenti.

Nel nostro lavoro, i rischi che osserviamo con maggior frequenza sono quattro:

  • non accettare il fallimento: l'idea che una famiglia non ha funzionato potrebbe far sviluppare l'aspettativa che la nuova debba necessariamente funzionare bene ad ogni costo, per riscattarsi. Per evitare il ripetersi di errori, le relazioni vanno costruite, non imposte e ognuno dovrebbe  assumersi la responsabilità dei propri errori, possibilmente cercando di non ripeterli.
  • tendenza al controllo da parte di uno o di entrambi i genitori: in una famiglia allargata è impossibile avere tutto sotto controllo ed è ancor più fondamentale garantire un certo grado di libertà (soprattutto sui sentimenti) a tutti i membri.
  • aspettative eccessive e perfezionismo: oggi è diffusa l'idea di dover garantire sempre una buona performance, di dover essere impeccabili, e che i figli debbano essere sempre bravi e buoni. La vita non è perfetta e la felicità si costruisce durante il percorso, consapevoli anche di criticità, momenti di sofferenza e imperfezioni.
  • giudizio: nelle relazioni giudicare è tendenzialmente un'attività distruttiva, perché quando si punta il dito contro l'altro, o contro noi stessi, non si accetta, quindi si alimentano conflitti, non si costruisce un clima sereno fra le persone. Soprattutto nelle famiglie allargate sarebbe opportuno riconoscere i propri pregiudizi, rispetto a chi inizialmente non conosciamo e imparare a condividere delle soggettività e dei punti di vista diversi".

I vantaggi della famiglia allargata

"Pur presentando complessità, la famiglia allargata offre anche dei vantaggi: sicuramente aiuta a diventare più consapevoli e meno egocentrici, a fare esperienza dell'imperfezione, a imparare che la felicità si costruisce, non è data, ma comprende anche fronteggiare le difficoltà. Vivere con persone differenti aiuta a sviluppare la capacità di adattamento, ad aprirsi ad altri punti di vista, ad accettare criticità e scomodità che inevitabilmente nel corso della vita tutti, prima o poi, incontriamo".

La gestione dei figli piccoli e degli adolescenti

"In entrambi i casi, la parola d'ordine è flessibilità. I bambini piccoli vanno accompagnati al cambiamento, e per loro è importante ricreare una routine, un senso di sicurezza. Anche ai genitori è richiesto un certo adattamento alle necessità dei figli, rispetto alle diverse fasce d'età, e ciò non è così scontato, soprattutto nelle separazioni conflittuali. Inoltre è sempre importante comunicare con chiarezza e definire i ruoli: il nuovo compagno/a non è un nuovo padre/madre, ma una terza persona, che può anche esercitare una positiva  influenza, rimanendo presente, ma rispettoso ed equidistante (compito certo non facile, ma non per questo impossibile). Soprattutto con gli adolescenti, che tendono a chiudersi nel silenzio o a fingere che vada tutto bene anche quando non è così, è importante osservare  e cogliere le sfumature del loro comportamento e saper accogliere pazientemente i loro disagi. Sicuramente la famiglia allargata può essere una buona palestra di vita che aiuta a sviluppare abilità comunicative e negoziali per trovare accordi fra le diverse esigenze dei suoi membri".

L’intervistata

Roberta Mariotti, psicologa, psicoterapeuta e mental coach, autrice insieme a Laura Pettenò del libro "Famiglie allargate. Consigli pratici per una convivenza serena", edito da Erickson.

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