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Essere una mamma single: 5 consigli di sopravvivenza

di Giorgia Fanari - 14.10.2016 - Scrivici

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Fonte: shutterstock
La parola multitasking sembrerebbe essere stata inventata per definire il ruolo di un genitore single. Ma c’è un modo per semplificarsi la vita e gestire tutto? Lo abbiamo chiesto a Giuditta Pasotto, mamma single e fondatrice di GenGle.it , il primo social network dedicato ai Gen-itori Sin-gle. Dal preparare una delega a scuola per un altro genitore al mantenere i buoni rapporti con gli ex, fino alla ricerca di nuove amicizie: ecco qualche consiglio per sopravvivere nel mondo dei genitori single.

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Essere un genitore single significa avere grandissime doti comunicative, logistiche e relazionali. Significa prevedere, oltre al "normale" accompagnamento e ritiro del figlio da scuola anche le attività come lo sport, la musica e le ripetizioni. Se poi i figli sono due e gli sport diversi gli sforzi si moltiplicano.

Come fare a sopravvivere? «La parola multitasking pare essere stata inventata proprio per definire il ruolo di un genitore single», commenta Giuditta Pasotto, mamma single e fondatrice di GenGle.it, il primo social network dedicato ai Gen-itori Sin-gle, per dare loro e ai figli che lo accompagnano l'opportunità di farsi una nuova cerchia di amici. Proprio a lei abbiamo chiesto qualche consiglio di sopravvivenza per una mamma - o anche un papà - single.

1. Cercare degli amici

«È fondamentale fare subito amicizia con le altre mamme, capire dove abitano e gli impegni che hanno: creare un buon rapporto con anche solo un’altra mamma può salvare la vita. Accompagnare o riprendere almeno uno dei due figli può essere una delle cose da depennare dalla lista dei "to do" se si ha una buona amica… ».

2. La delega a scuola

«Anche a scuola è importante trovare l’aiuto di un altro genitore. Ad esempio, si può portare la delega per la mamma di un compagno di classe, che magari non ha problemi di orario: in caso di imprevisto colossale può evitare che vostro figlio aspetti seduto nello sgabuzzino dei bidelli il vostro arrivo!»

3. Mantenere un buon dialogo con l’ex

«Può sembrare abbastanza utopico, ma con qualche stratagemma è possibile farcela. Tenete sempre a mente l’obiettivo: è molto probabile che la vostra disponibilità sarà ripagata da quella dell'ex partner. Dei piccoli do ut des aiutano a sentirsi in equilibrio e a mantenere aperto un dialogo con lui, rendendo più semplice il ménage».

4. Insegnare ai figli a rispettare le regole

«Quando si è da soli non si può sfruttare il "gioco" del poliziotto buono e del poliziotto cattivo e quindi bisogna fare in modo che i figli siano responsabili e ubbidiscano al genitore per evitarne lo sfinimento.

Come fare? Spiegare sempre la situazione: a me a volte capita di avere avuto una dura giornata al lavoro e lo dichiaro non appena arrivano i bambini, chiarendo che sono nervosa e che è meglio non “esagerare”. Questo generalmente già li rende più docili e un eventuale richiamo “vi ricordate che sono particolarmente stanca ora?” può essere valido per farsi aiutare nei vari compiti di casa, come apparecchiare e sparecchiare la tavola per la cena. Spesso consideriamo il fatto che i figli non capiscano, ma sono piccoli esseri umani e anche loro provano spesso quello che proviamo noi: dobbiamo solo abituarli a renderli partecipi!».

5. Guardare avanti

Quasi tutti i genitori separati hanno i turni con i figli. Quello che da fuori si immagina è che, se i figli sono con l’altro genitore, quello che rimane “single” a casa vada a ballare o a darsi alla pazza gioia, mentre invece spesso l’assenza dei figli è perfetta per sistemare casa, lavarsi i capelli con calma, fare il cambio dell’armadio. Il massimo della libidine è uscire con qualche amica che, inesorabilmente, si preoccupa per la nostra sorte di donna separata e spesso ci fa rimpiangere di non essere rimaste a casa a pulire il frigo! Per ovviare a questo problema potrebbe essere interessante trovarsi una cerchia di amicizie e persone che empatizzino con voi e che non continuino a farvi guardare indietro, ma piuttosto vi diano una bella spinta per cominciare il processo di rinascita. Ecco perché ho creato GenGle, che è una comunità di genitori single che si supportano e hanno creato nel tempo una vera e propria rete di amicizie che copre tutta l'Italia».

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