Ormai è noto che occorre adottare stili di vita alternativi e sostenibili per non inquinare, ripsettando così l'ambiente. Purtroppo in Italia vi è un alto tasso di smog: relativamente alla mobilità sostenibile, il nostro Paese è ancora indietro rispetto ad altre realtà europee per lo sviluppo ridotto di metropolitane e tram, l'invecchiamento delle reti ferroviarie suburbane, i continui tagli al trasporto pubblico, e vi è disomogeneità tra un'area geografica e l'altra.
Raffaela Milano, Direttrice Programmi Italia-Europa di Save the Children, circa le polveri sottili presenti in molte città del Nord e del Centro Italia e che hanno fatto scattare i divieti di circolazione, ha affermato: «La cattiva qualità dell'aria in Italia incide sulla vita di migliaia di bambini, contribuendo a mettere a rischio le loro vite, l'ambiente e il loro futuro. I bambini e gli adolescenti italiani crescono in un Paese in cui c'è sempre meno verde, con un aumento di 30.000 ettari di territorio cementificato dal 2012 al 2018 e dove ben il 44% va a scuola in macchina. Un paese in cui il rapporto tra ogni neonato e le macchine immatricolate è di 1 a 4».
Smog nocivo soprattutto per i bambini
L'allarme di "Save The Children"
Secondo Raffaela Milano non stupisce quindi che l'Italia continui a guidare la classifica europea per il rapporto tra automobili e abitanti, pari a 616 vetture per 1.000 abitanti (contro le 497 della Francia e le 552 della Germania) e che quasi la metà di bambini e ragazzi utilizzi la macchina per andare a scuola.
«I bambini sono i soggetti più vulnerabili agli agenti inquinanti, non solo per l'impatto sul loro sistema respiratorio ma anche per le possibili conseguenze degli agenti inquinanti sullo sviluppo neurale e cognitivo, ipotizzate dalla comunità scientifica negli ultimi anni», ha dichiarato la Milano.
Proprio nel periodo storico in cui sono i giovani stessi a chiedere che avvenga un rinnovamento (mediante Fridays for Future, ecc.
) dal punto di vista ambientale a causa della crisi climatica, Save the Children ha ribadito l'importanza di intervenire con provvedimenti per far fronte alle emergenze, ma non solo. Ha anche evidenziato la necessità di accrescere programmi, inclusi quelli educativi per la promozione della tutela dell'ambiente, per trasformare del tutto l'attuale modello di sviluppo.

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