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Child penalty gap: cos’è e cosa sapere sul fenomeno

di Simona Bianchi - 16.05.2023 - Scrivici

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Fonte: Shutterstock
Il child penalty gap è una penalizzazione sul reddito quando le donne vanno in maternità. I dati e perché colpisce solo il genere femminile

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Cos’è il child penalty gap

Il child penalty gap è una penalizzazione sul reddito delle donne che avviene quando queste entrano in maternità. Questo fenomeno colpisce solamente le mamme, mentre i papà non subiscono alcuna diminuzione del reddito nel caso in cui la famiglia si dovesse allargare. In Italia, secondo quanto osservato dalle analisi dell'INPS: "La penalità è molto pronunciata nel breve periodo - in particolare nell'anno del congedo e in quello successivo - ma permane anche diversi anni di distanza dalla nascita. A quindici anni dalla maternità, i salari lordi annuali delle madri sono di 5.700 euro inferiori a quelli delle donne senza figli rispetto al periodo antecedente la nascita".

Perché il child penalty gap colpisce solo le donne

Secondo quanto riporta Save The Chlldren, per rintracciare il motivo per cui il fenomeno riguarda solo le donne, bisogna tenere conto di una serie di aspetti della nostra società quali:

  • Gli stereotipi di genere: secondo i quali dovrebbero essere le madri  ai dedicare più tempo alla famiglia rispetto ai padri e lo squilibrio nel carico di cura e mentale, dove la donna è ancora oggi la principale responsabile della gestione famigliare
  • Il divario occupazionale: ancora oggi le donne e soprattutto le madri, anche se in media più istruite e competenti, inoccupate e laddove occupate discriminate a pari merito in termini di carriera e stipendio
  • Le possibili discriminazioni sul lavoro che una donna può subire in relazione alla maternità.

I dati sulle differenze salariali

Secondo una analisi del Trades Union Congress, in Inghilterra le donne guadagnano in media 29.684 sterline all'anno, rispetto alle 35.260 all'anno guadagnate dagli uomini. In pratica, le donne in media lavorano gratuitamente per 54 giorni. Il problema è quindi condiviso nel resto del mondo. Riguardo all'Italia, l'Osservatorio JobPricing ha analizzato, insieme a LHH recruitment solution, le differenze salariali in base al genere.

Nel 2021 il pay gap calcolato sulla retribuzione annua lorda nel settore privato è stato di circa l'11,2%, pari a quasi un mese e mezzo nelle retribuzioni. Nell'ultimo anno il gap si sarebbe anche ampliato dello 0,9%. Anche Save The Children segnala che il fenomeno è tristemente in ascesa, nel 2019 erano il 72,9% le madri lavoratrici che hanno lasciato il lavoro per queste ragioni, contro il 27,1% dei padri.

Il child penalty gap durante la pandemia

Durante la pandemia, secondo i dati Istat, la categoria più colpita a livello occupazionale è stata quella delle donne e delle madri lavoratrici. I tassi di occupazione dei 15-64enni sono calati dello 0,8% per gli uomini e dell'1,1% per le donne. i divari di genere nel 2020 hanno raggiunto la soglia dei 18,2 punti percentuali e hanno seguito i trend territoriali: nel Nord e nel Centro si sono mantenuti intorno ai 15 punti percentuali, mentre nelle isole a al Sud la forbice si allarga fino a 23,8. A causa della pandemia, sono evaporati in totale 456 mila posti di lavoro (un calo del 2% rispetto all'anno precedente, che l'ISTAT definisce "senza precedenti"). Ad essere più colpite sono le donne: per loro il calo è di 249 mila unità (- 2,5%) rispetto ai 207 mila uomini (- 1,5%).

Il child penalty gap in base al numero di figli

Il child penalty gap aumenta inoltre in base al numero di figli, ovvero più figli si hanno, più cala il tasso di occupazione. Nel 2020 il tasso di occupazione rispetto al numero di figli minorenni è stato:

  • Con 1 figlio: le donne lavoratrici sono il 61,3%, gli uomini lavoratori l'87,9%
  • Con 2 figli: le donne lavoratrici sono il 57%, gli uomini lavoratori l'88,7%
  • Con 3 o più figli: le donne lavoratrici scendono al 44,5%, gli uomini lavoratori all'83,8%.

I settori in cui le donne sono maggiormente penalizzate

I dati di Trades Union Congress sul Child penalty gap riportano un divario retributivo maggiore per le donne di età compresa tra i 50 e i 59 anni.

Le donne che lavorano nel settore finanziario e assicurativo sarebbero tra le più svantaggiate con un divario retributivo del 31,2%. Anche nell'istruzione e nella sanità, dove la componente femminile tra gli occupati sembra essere maggiore, le donne vengono pagate in media molto meno all'ora rispetto agli uomini, perché hanno maggiori probabilità di svolgere lavori part-time o ruoli meno senior. Nell'istruzione, il divario retributivo di genere è del 22,2%, mentre nell'assistenza sanitaria e nel lavoro sociale è del 14%.

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