Dovete andare in maternità e non sapete come fare? Ecco tutti i consigli dell'avvocato del lavoro Francesca Claudia Scotti, dello Studio Legale Scotti, per farlo a norma di legge.
Come richiedere il congedo maternità
La domanda di maternità (o paternità) deve essere presentata all’Inps mediante una delle seguenti modalità:
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telematicamente dal sito dell’Inps (www.inps.it - Servizi on line);
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al numero del Contact Center integrato indicato sul sito dell’Istituto previdenziale;
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tramite Patronati, attraverso i relativi servizi telematici.
La domanda telematica deve essere inviata prima dell’inizio del congedo di maternità e, in ogni caso, non oltre un anno dalla fine del periodo indennizzabile, pena la prescrizione del diritto all’indennità.
La lavoratrice è tenuta a comunicare la data di nascita del figlio e le relative generalità entro 30 giorni dal parto con una delle modalità sopra indicate.
Le lavoratrici autonome sono tenute, invece, a trasmettere la domanda telematica successivamente al parto.
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Alla domanda telematica si può allegare ogni documentazione utile (provvedimenti di interdizione anticipata o posticipata, provvedimenti di adozione o affidamento, autorizzazione all’ingresso in Italia del minore straniero in adozione o affidamento preadottivo rilasciato dalla Commissione per le Adozioni Internazionali, attestazione di ingresso in famiglia del minore adottato/affidato e così via).
Occorre invece presentare in forma cartacea il certificato medico di gravidanza ed ogni altra certificazione medico sanitaria richiesta per l’erogazione delle prestazioni economiche di maternità/paternità.
Tale documentazione originale deve essere consegnata alla sede Inps competente, allo sportello oppure a mezzo raccomandata postale in busta chiusa
Sulla busta contenente la certificazione medico sanitaria è utile apporre:
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il numero di protocollo rilasciato dalla procedura di invio online;
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la dicitura "documentazione domanda di maternità/paternità – certificazione medico sanitaria" (ai fini della legge sulla privacy).
Il diritto all'indennità si prescrive nel termine di un anno che decorre dal giorno successivo alla fine del congedo di maternità (o paternità).
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Congedo maternità: chi paga
Per le lavoratrici dipendenti, l’indennità di maternità viene anticipata dal proprio datore di lavoro. Il pagamento è effettuato direttamente dall’Inps nei seguenti casi:
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lavoratrici stagionali
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operaie agricole a tempo determinato
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lavoratrici dello spettacolo a tempo determinato / a prestazione
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lavoratrici domestiche
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lavoratrici socialmente utili
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lavoratrici cessate o sospese dall’attività lavorative
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lavoratrici che si trovano in cassa integrazione guadagni con pagamento diretto da parte dell’Inps
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lavoratrici iscritte alla gestione separata
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lavoratrici autonome (artigiane, commercianti, coltivatrici dirette, colone o mezzadre, imprenditrici agricole professionali).
In questi casi, la domanda di indennità di maternità deve essere presentata, anche tramite patronato o via posta, completa di relativa documentazione, alla struttura Inps di residenza o domicilio. L’Inps, in qualità di sostituto d’imposta, effettua sull’indennità di maternità le trattenute IRPEF previste dalla legge.
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Aggiornato il 07.06.2016