Congedo parentale
La normativa che regola il congedo parentale può risultare abbastanza complessa, al primo impatto. Come funziona la "maternità facoltativa" e il rientro al lavoro? Per fare chiarezza e aiutare i genitori ad orientarsi al meglio, abbiamo chiesto consiglio a Carolina Casolo, fondatrice di Sportello Mamme.
Che cos'è il congedo parentale
Partiamo dalle basi. "Il congedo parentale Inps, conosciuto anche come maternità facoltativa, è un periodo di astensione retribuito dall'attività lavorativa. Si tratta di un ammortizzatore riconosciuto oltre a quello della maternità obbligatoria (Dlgs 151/2001) che di fatto spetta per un massimo di 5 mesi (2+3 - 1+4 - 0+5). L'ammortizzatore vige sia per i lavoratori dipendenti che per i collaboratori e liberi professionisti iscritti alla Gestione separata".
Chi ne può usufruire e per quanto tempo
Attualmente il congedo parentale Inps, conosciuto anche come maternità facoltativa, è un periodo di astensione retribuito dall'attività lavorativa. Oltre alla maternità obbligatoria può essere, quindi, richiesto un ulteriore periodo di congedo:
- sei mesi al massimo per la madre (oltre alla maternità obbligatoria di cinque mesi)
- sei mesi al massimo per il padre, o sette se il tetto è stato alzato a undici mesi
- il genitore single (o chi ne ha l'affido esclusivo) può arrivare a undici mesi complessivi.
Si può chiedere un congedo fino ai 12 anni di età del figlio.
Indennità di congedo parentale: quanto si percepisce?
- Per i dipendenti l'indennità varia in base all'età del minore:
- fino ai 6 anni spetta un importo pari al 30% della retribuzione media giornaliera, calcolata considerando la retribuzione del mese precedente l'inizio del periodo di congedo
- dai 6 agli 8 anni il congedo viene retribuito al 30% solo nel caso in cui si dimostri un forte disagio economico del lavoratore
- dagli 8 ai 12 anni del bambino non spetta alcuna retribuzione
- Per le partite Iva il congedo parentale è retribuito al 30% della retribuzione convenzionale prevista per l'anno in cui viene richiesto ed è necessario che prima di procedere a presentare apposita domanda si verifichi di disporre del requisito contributivo
- Mentre la dipendente incassa contributi e indennità tramite rimborso diretto del datore di lavoro, la mamma con la partita iva incassa i contributi e le indennità direttamente da Inps
- Nel pubblico impiego invece la contrattazione collettiva nazionale prevede che i primi 30 giorni siano interamente retribuiti.
Congedo parentale facoltativo: come funziona?
La maternità facoltativa può essere goduta in maniera continuativa o frazionata.
I periodi di assenza possono essere giornalieri o addirittura orari. Nel caso del periodo di assenza oraria la fruizione viene disciplinata dal contratto collettivo o, in mancanza, dalla legge. È consentito assentarsi per metà dell'orario medio giornaliero del periodo di paga mensile precedente quello nel corso del quale si fruisce del congedo. Ricapitolando significa che se l'orario medio giornaliero è pari a 6 ore, il dipendente potrà assentarsi per 3 ore, 4 se la giornata lavorativa è di 8 ore.
La legge di Bilancio 2023 ha stabilito che l'indennità di congedo parentale è aumentata dal 30% all'80% della retribuzione, per la durata massima di un mese di congedo e fino al sesto anno di vita del bambino.
Questo aiuto può essere richiesto in alternativa tra i genitori lavoratori dipendenti che terminano il periodo di congedo di maternità o di paternità, successivamente al 31 dicembre 2022.
Come richiedere il congedo parentale
- Il congedo parentale è fruibile per libera scelta del beneficiario. L'assenza viene "coperta" con un trattamento economico erogato dall'Inps, ma in misura ridotta rispetto al congedo obbligatorio e, di norma, senza alcuna integrazione a carico aziendale se si tratta di dipendenti
- Le lavoratrici dipendenti dovranno comunicare i periodi di astensione facoltativa all'azienda secondo le tempistiche previste dal CCNL o, se questo non lo prevede, con un preavviso di almeno 5 giorni
- All'Inps, invece, è sufficiente inoltrare la richiesta, in modalità telematica, prima dell'inizio del congedo o anche il giorno stesso
- La domanda in caso di fruizione oraria dovrà essere presentata all'azienda non meno di 2 giorni prima. All'Inps, anche in questo caso, è sufficiente inoltrare la richiesta prima dell'inizio del congedo o il giorno stesso. Attenzione: per il congedo orario è previsto un servizio online diverso dall'astensione ordinaria
- Le lavoratrici autonome o iscritte alla Gestione separata dovranno presentare la domanda di congedo prima del periodo richiesto, sempre attraverso il servizio Inps dedicato. Qualora la domanda venisse presentata dopo, saranno pagati solo i giorni successivi alla data di presentazione della domanda stessa
- Per le partite Iva non c'è più l'obbligo di astensione dall'attività lavorativa. Queste ultime devono dare comunicazione solo ad Inps.
"In Italia siamo in grado di erogare 5 mesi al 100 per cento e poi fino ad un massimo di 6 mesi al 30 per cento – commenta Carolina Casolo -. In Polonia la maternità obbligatoria è garantita almeno per 12 mesi, mentre in Italia ci si aspetta che una donna torni in ufficio dopo 3 mesi nelle stesse condizioni psicofisiche di prima. In conclusione sarebbe opportuno, al posto di attuare ogni anno importi nuovi da erogare, che le indennità di maternità (obbligatoria e parentale) fossero strutturate rendendo possibile per la mamma lavoratrice di poter beneficiare di una gravidanza e di un post maternità in piena tutela".
L'intervistata
Carolina Casolo, fondatrice di Sportello Mamme, è una consulente fiscale di 35 anni con una lunga esperienza in campo previdenziale. Imbattendosi nella giungla della disinformazione sulla previdenza in tema di maternità e paternità ha deciso di studiare i contributi, gli ammortizzatori e le norme per dare vita a un servizio online che assistesse gratuitamente i genitori anche nello svolgimento delle pratiche. "Forniamo informazioni gratuite, se interessato il neogenitore può acquistare a costi convenienti il servizio di presentazione domanda per ottenere ciò di cui ha diritto. Diamo una mano, aiutiamo e informiamo gratuitamente su tutti i bonus e le contribuzioni disponibili". Sportello Mamme è un servizio di consulenza digitale a cui hanno già chiesto informazioni quasi duemila mamme.
Revisionato da Francesca Capriati