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Congedo parentale: come funziona e come richiederlo

di Giulia Foschi - 18.01.2023 - Scrivici

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Fonte: Shutterstock
Congedo parentale: il periodo di astensione retribuito riconosciuto oltre a quello della maternità obbligatoria. A chi spetta, come funziona e come richiederlo

In questo articolo

Congedo parentale

La normativa che regola il congedo parentale può risultare abbastanza complessa, al primo impatto. Come funziona la "maternità facoltativa" e il rientro al lavoro? Per fare chiarezza e aiutare i genitori ad orientarsi al meglio, abbiamo chiesto consiglio a Carolina Casolo, fondatrice di Sportello Mamme.

Che cos'è il congedo parentale

Partiamo dalle basi. "Il congedo parentale Inps, conosciuto anche come maternità facoltativa, è un periodo di astensione retribuito dall'attività lavorativa. Si tratta di un ammortizzatore riconosciuto oltre a quello della maternità obbligatoria (Dlgs 151/2001) che di fatto spetta per un massimo di 5 mesi (2+3 - 1+4 - 0+5). L'ammortizzatore vige sia per i lavoratori dipendenti che per i collaboratori e liberi professionisti iscritti alla Gestione separata".

Chi ne può usufruire e per quanto tempo

Attualmente il congedo parentale Inps, conosciuto anche come maternità facoltativa, è un periodo di astensione retribuito dall'attività lavorativa. Oltre alla maternità obbligatoria può essere, quindi, richiesto un ulteriore periodo di congedo:

  • sei mesi al massimo per la madre (oltre alla maternità obbligatoria di cinque mesi)
  • sei mesi al massimo per il padre, o sette se il tetto è stato alzato a undici mesi
  • il genitore single (o chi ne ha l'affido esclusivo) può arrivare a undici mesi complessivi.

Si può chiedere un congedo fino ai 12 anni di età del figlio.

Indennità di congedo parentale: quanto si percepisce?

  • Per i dipendenti l'indennità varia in base all'età del minore:
    • fino ai 6 anni spetta un importo pari al 30% della retribuzione media giornaliera, calcolata considerando la retribuzione del mese precedente l'inizio del periodo di congedo
    • dai 6 agli 8 anni il congedo viene retribuito al 30% solo nel caso in cui si dimostri un forte disagio economico del lavoratore
    • dagli 8 ai 12 anni del bambino non spetta alcuna retribuzione
  • Per le partite Iva il congedo parentale è retribuito al 30% della retribuzione convenzionale prevista per l'anno in cui viene richiesto ed è necessario che prima di procedere a presentare apposita domanda si verifichi di disporre del requisito contributivo
  • Mentre la dipendente incassa contributi e indennità tramite rimborso diretto del datore di lavoro, la mamma con la partita iva incassa i contributi e le indennità direttamente da Inps
  • Nel pubblico impiego invece la contrattazione collettiva nazionale prevede che i primi 30 giorni siano interamente retribuiti.

Congedo parentale facoltativo: come funziona?

La maternità facoltativa può essere goduta in maniera continuativa o frazionata.

I periodi di assenza possono essere giornalieri o addirittura orari. Nel caso del periodo di assenza oraria la fruizione viene disciplinata dal contratto collettivo o, in mancanza, dalla legge. È consentito assentarsi per metà dell'orario medio giornaliero del periodo di paga mensile precedente quello nel corso del quale si fruisce del congedo. Ricapitolando significa che se l'orario medio giornaliero è pari a 6 ore, il dipendente potrà assentarsi per 3 ore, 4 se la giornata lavorativa è di 8 ore.

La legge di Bilancio 2023 ha stabilito che l'indennità di congedo parentale è aumentata dal 30% all'80% della retribuzione, per la durata massima di un mese di congedo e fino al sesto anno di vita del bambino.

Questo aiuto può essere richiesto in alternativa tra i genitori lavoratori dipendenti che terminano il periodo di congedo di maternità o di paternità, successivamente al 31 dicembre 2022.

Come richiedere il congedo parentale

    • Il congedo parentale è fruibile per libera scelta del beneficiario. L'assenza viene "coperta" con un trattamento economico erogato dall'Inps, ma in misura ridotta rispetto al congedo obbligatorio e, di norma, senza alcuna integrazione a carico aziendale se si tratta di dipendenti
    • Le lavoratrici dipendenti dovranno comunicare i periodi di astensione facoltativa all'azienda secondo le tempistiche previste dal CCNL o, se questo non lo prevede, con un preavviso di almeno 5 giorni
    • All'Inps, invece, è sufficiente inoltrare la richiesta, in modalità telematica, prima dell'inizio del congedo o anche il giorno stesso
    • La domanda in caso di fruizione oraria  dovrà essere presentata all'azienda non meno di 2 giorni prima. All'Inps, anche in questo caso, è sufficiente inoltrare la richiesta prima dell'inizio del congedo o il giorno stesso. Attenzione: per il congedo orario è previsto un servizio online diverso dall'astensione ordinaria
    • Le lavoratrici autonome o iscritte alla Gestione separata dovranno presentare la domanda di congedo prima del periodo richiesto, sempre attraverso il servizio Inps dedicato. Qualora la domanda venisse presentata dopo, saranno pagati solo i giorni successivi alla data di presentazione della domanda stessa
    • Per le partite Iva non c'è più l'obbligo di astensione dall'attività lavorativa. Queste ultime devono dare comunicazione solo ad Inps.

Tutte le info sul sito INPS

"In Italia siamo in grado di erogare 5 mesi al 100 per cento e poi fino ad un massimo di 6 mesi al 30 per cento – commenta Carolina Casolo -. In Polonia la maternità obbligatoria è garantita almeno per 12 mesi, mentre in Italia ci si aspetta che una donna torni in ufficio dopo 3 mesi nelle stesse condizioni psicofisiche di prima. In conclusione sarebbe opportuno, al posto di attuare ogni anno importi nuovi da erogare, che le indennità di maternità (obbligatoria e parentale) fossero strutturate rendendo possibile per la mamma lavoratrice di poter beneficiare di una gravidanza e di un post maternità in piena tutela".

L'intervistata

Carolina Casolo, fondatrice di Sportello Mamme, è una consulente fiscale di 35 anni con una lunga esperienza in campo previdenziale. Imbattendosi nella giungla della disinformazione sulla previdenza in tema di maternità e paternità ha deciso di studiare i contributi, gli ammortizzatori e le norme per dare vita a un servizio online che assistesse gratuitamente i genitori anche nello svolgimento delle pratiche. "Forniamo informazioni gratuite, se interessato il neogenitore può acquistare a costi convenienti il servizio di presentazione domanda per ottenere ciò di cui ha diritto. Diamo una mano, aiutiamo e informiamo gratuitamente su tutti i bonus e le contribuzioni disponibili". Sportello Mamme è un servizio di consulenza digitale a cui hanno già chiesto informazioni quasi duemila mamme.

 

Revisionato da Francesca Capriati

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