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Ecotassa, cos'è. Ecoincentivo o batosta economica?

di Sara De Giorgi - 17.12.2018 - Scrivici

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Fonte: Shutterstock
Si parla in questi giorni di ecotassa, un bonus-malus che incentiva l'acquisto di auto elettriche e ibride e disincentiva quello di vetture con emissioni superiori a 110 g/km di CO2. Nonostante l'approccio ecologico, sono tante sono le criticità, tra cui l'ipotesi che il provvedimento porterebbe il mercato italiano delle auto ad una forte crisi.

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Quello sull'ecotassa è un provvedimento annunciato, ma non ancora messo in atto. L’emendamento proposto prevede incentivi per chi acquista auto elettriche ed ibride (da 6.000 a 1.500 euro per i veicoli con emissioni tra 0 e 90 g/km di CO2) che equivalgono al 7 per cento delle vendite.

Invece, per i modelli con emissioni superiori a 110 g/km di CO2 ci sarà una tassa penalizzante compresa tra 150 e 3.000 euro: queste auto però, attualmente, formano la parte più considerevole del mercato italiano, che si attesta intorno al 60 per cento delle vendite.

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L'ecotassa porterà a un costo minore delle auto elettriche

Il vicepremier Luigi Di Maio è il promotore della proposta dell’ecotassa: egli sostiene che potrà portare a un maggior numero di immatricolazioni di auto elettriche, che, a suo parere, costeranno di meno.

In questi giorni si parla molto del "caso Panda": questa tipologia di macchine sarebbe svantaggiata dall'ecotassa a favore di auto di grossa cilindrata. A far discutere sono pure i limiti nella possibilità di ricaricare le auto elettriche: non ci sono, ad esempio, colonnine in autostrada.

Ecoincentivo o stangata economica?

Il problema non riguarda solo la Panda, ma molti altri modelli di auto. Associazioni consumatori, aziende e organizzazioni connesse al mondo dei trasporti si sono unite per respingere questa proposta. Molti infatti vedono l'emendamento non come un ecoincentivo, ma come un disincentivo all’acquisto: dal primo gennaio 2019 circa sei auto su dieci comprate dagli italiani potrebbero avere un costo superiore a quello attuale, che andrà, come già detto, da 150 a 3.000 euro.

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Il pensiero comune


Il pensiero comune è che i creatori dell’emendamento non abbiano pensato alle conseguenze per il mercato attuale. Le vendite di auto elettriche, di ibride e di vetture a metano non arrivano neanche al 7% del mercato totale. Eppure, se l'emendamento dovesse passare, sarebbero unicamente queste le macchine in grado di usufruire del "bonus". Per le altre vetture non ci sarebbe incentivo, ma varrebbe solo il "malus", che farebbe aumentare il costo.

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