Essere in gravidanza non significa essere malate, ma richiede un po' di attenzione. È giusto continuare a lavorare e vivere normalmente, ma l’importante è non esagerare con fatica e stress.
Cercate di evitare troppe ore in piedi
Secondo un recente studio condotto all’Università di Rotterdam, pubblicato sulla rivista Occupational and Enviromental Medicine, stare troppe ore in piedi e lavorare più di 40 ore a settimana, influirebbe negativamente sulla crescita intrauterina del feto, rallentandola.
Lo studio ha coinvolto 4.680 future mamme e ha mostrato come non siano tanto gli sforzi fisici o il sollevamento di pesi (non esagerati) a influire sulla crescita del piccolo, ma uno stress fisico e psicologico continuo, come appunto lavorare più di 40 ore settimanali o stare in piedi troppo a lungo.
La ricerca ha evidenziato come le donne che lavoravano più di 40 ore settimanali hanno dato alla luce bambini più piccoli rispetto a chi ne ha lavorava la metà. I piccoli comunque risultavano sani.
“Non è il lavoro in sé che nuoce. Anzi, le donne impegnate fuori casa tendono in generale ad avere meno complicazioni in gravidanza rispetto alle casalinghe: l’importante è prestare attenzione ai possibili fattori di rischio del proprio lavoro” – spiega Alex Burodorf, uno degli autori dello studio.
Si tenga conto peraltro che lasciare il lavoro troppo presto, può portare a ansia e depressione non soltanto alla futura mamma, ma anche ai colleghi che la devono sostituire.
Questo effetto prende il nome di stress da lavoro correlato e colpisce 1 lavoratore su 4.
Secondo le osservazioni dei Laboratori Fiaso (Federazione italiana delle aziende sanitarie e ospedaliere), questo effetto porta a maggiori errori e a un calo produttivo agendo negativamente sia sul benessere organizzativo dell’azienda che sulla neo mamma nella quale aumenta anche la preoccupazione della ricollocazione lavorativa post parto.
Fonti: A Burdorf, T Brand, V W Jaddoe, A Hofman, JP Mackenbach, E A P Steegers - Department of Public Health, Erasmus MC, University Medical Center Rotterdam, PO Box 2040, 3000 CA Rotterdam, The Netherlands - The effects of work-related maternal risk factors on time to pregnancy, preterm birth and birth weight: the Generation R Study
Claudia A Snijder, Teus Brand, Vincent Jaddoe, Albert Hofman, Johan P Mackenbach, Eric A P Steegers, Alex Burdorf - Department of Public Health, Erasmus MC, University Medical Center Rotterdam, PO Box 2040, 3000 CA Rotterdam, - The Netherlands Physically demanding work, fetal growth and the risk of adverse birth outcomes. The Generation R Study
Pauline W Jansen, Henning Tiemeir, Frank C Verhulst, Alex Burdorf, Vincent W V Jaddoe, Albert Hofman, Henrlette A Moll, Bero O Verburg, Eric A P Steegers, Joan P Mackenbach, Hein Raat - The Generation R Study Group, Erasmus MC-University Medical Centre Rotterdam, PO Box 2040 (Room Ae-029), 3000 CA Rotterdam, the Netherlands - Employment status and the risk of pregnancy complications: the Generation R Study
Larsen AD – National Research Centre for the Working Environment, Denmark - The effect of maternal exposure to psychosocial job strain on pregnancy outcomes and child development - Danish Medical Journal 2015; 62(2): B5015
Shift work, long working hours and preterm birth: a systematic review and meta-analysis – International Archives of occupational and environmental health 2014 Nov;87(8):835-49. doi: 10.1007/s00420-014-0934-9. Epub 2014 Mar 2.