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Part time post maternità: come funziona e chi ne può fare richiesta

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Fonte: Alamy
È facoltà del datore di lavoro concedere la riduzione oraria alle donne che lo richiedono finito il periodo di congedo di maternità obbligatorio. Ecco le specifiche della norma riservata ai lavoratori dipendenti

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Nel momento in cui si rientra al lavoro dopo il periodo di congedo obbligatorio, «la madre (o il padre) può fare richiesta di trasformare il proprio orario di lavoro da pieno a part time» spiega Sara Bressanelli, HR manager di Facile.it, la piattaforma che permette il confronto delle migliori offerte di servizi tra cui assicurazioni, mutui, prestiti e conti correnti.

A livello giuslavoristico, infatti, non esiste un diritto specifico per i genitori in tal senso, salvo casistiche particolari come ad esempio la presenza di un figlio disabile o situazioni oncologiche.

COME FUNZIONA LA RICHIESTA DI PART TIME DOPO LA MATERNITÀ

La possibilità riguarda solo i lavoratori dipendenti, mentre non è prevista per i liberi professionisti.

«La normativa è cambiata dopo il Jobs Act che ha introdotto il congedo parentale (la cosiddetta maternità facoltativa) a ore di cui la richiesta di part time è l'alternativa. La trasformazione dell'orario da pieno a part time, infatti, può essere richiesta per un massimo di sei mesi e previa rinuncia del congedo parentale».

Ci sono poi due ulteriori specifiche: «La richiesta poi può essere fatta solo una volta e la riduzione oraria non può essere superiore al 50% del monte ore previsto dal proprio contratto».

La domanda deve essere fatta direttamente al datore di lavoro, senza passare dall'Inps, finito il periodo di congedo obbligatorio. «Ovviamente lo stipendio verrà calcolato sulla base del nuovo impegno orario della donna».

PART TIME POST MATERNITÀ CCNL COMMERCIO

Esiste una normativa specifica prevista dal contratto collettivo nazionale del commercio. «Nell'ottica della conciliazione vita privata-lavoro, l'articolo 90 prevede che le lavoratrici con contratto a tempo indeterminato possano fare richiesta di part time e l'azienda è obbligata ad accogliere questa domanda solo nella casistica del 3% dei lavoratori che costituiscono quell'unità produttiva».

Ciò significa che al momento del rientro si fa la richiesta e si verifica quante persone in quel momento stanno usufruendo della riduzione oraria. Se si è superata la soglia del 3% l'azienda può rifiutare di concederlo.

 


«La numerica vale però solo se l'organico dell'impresa è superiore ai 33 dipendenti; dai 20 ai 33 dipendenti si scende a un solo lavoratore; sotto i 20 non è previsto alcun diritto. Il datore di lavoro è comunque sempre libero di concederlo se ne ha la possibilità».

La richiesta ha validità fino al terzo anno compiuto del bambino.

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