Una vacanza, un acquisto speciale, una spesa imprevista, o semplicemente la fatica di arrivare a fine mese. Sono tante le ragioni per le quali è utile mettere da parte dei risparmi. L’importante è avere un obiettivo e applicarsi con costanza: scoprirete che limitare le spese non è un’impresa impossibile, e non richiede grosse privazioni. Ne abbiamo parlato con Christian Roncarolo e Loredana Ieraci, di BilancioFamiliarePersonale.it, e con la professoressa Vera Negri Zamagni, docente di storia economica presso l’Università di Bologna.
1 - Per iniziare a risparmiare: serve un obiettivo
«Per iniziare serve un obiettivo, che sia una vacanza, o una spesa da destinare ai figli: qualsiasi cosa. Anche la sicurezza è una buona ragione: creare un fondo corrispondente a quattro mensilità permette di sentirsi più sicuri. L’obiettivo permette di tenere duro, è un traguardo che si traduce in un valore economico. Risparmiare è un’esigenza diffusa, e online si trovano molti piani giornalieri o settimanali, spesso però troppo rigidi o complicati: le persone sono abitudinarie e col tempo tendono a lasciar perdere» spiega Christian Roncarolo.
«Serve quindi un sistema adeguato alle proprie esigenze, basato su poche categorie di entrata e uscita, facilmente gestibile; inutile specificare ogni singola spesa, come pane o caffè, meglio creare magro categorie».
2 - Mettere da parte appena arriva il 10 o il 20% dello stipendio
«È importante risparmiare a monte, mettendo da parte il 10 o il 20% dello stipendio, fuori dal conto corrente, appena arriva, in modo che non sia disponibile. Alla cifra restante si detraggono le spese fisse, invariabili e inevitabili (ad esempio il mutuo o l’affitto, ma non la spesa al supermercato, che può variare), e quello che resta è il budget disponibile, che verrà aggiornato costantemente in base alle uscite: così sapremo in ogni momento quanto rimane da spendere per quel mese senza intaccare i risparmi. Questo il piano generale: ognuno dovrà calibrarlo sulla propria famiglia. È indispensabile chiarire quali sono i propri reali bisogni, dare loro una priorità e quantificarli».
3 - Quanto si può riuscire a risparmiare? Dipende
«Dipende dalla specifica situazione, diciamo che un nucleo familiare di 4-5 persone che guadagna 2300-2400 euro al mese può tranquillamente risparmiare 1500 euro all’anno, come base di partenza. Una cifra che può raddoppiare con maggiore impegno».
4 - Le spese che si possono tagliare più facilmente sono energia elettrica e riscaldamento
«Come mamma di tre bambini ho imparato a gestire meglio acquisti e abitudini, ad esempio l’energia elettrica, evitando di lasciare la tv accesa tutto il giorno, o le luci nelle stanze in cui non si sta in quel momento, il riscaldamento, abbassandolo sotto i 20 gradi, spegnendolo nelle stanze inutilizzate e chiudendo gli spifferi: piccole attenzioni che sul lungo periodo fanno la differenza» spiega Loredana Ieraci.
5 - Ridurre gli avanzi di cibo
«Il cibo è molto importante: non sembra, ma a tavola si spreca molto, quindi cerchiamo di ridurre e riutilizzare gli avanzi; allo stesso modo, facendo la spesa con criterio io risparmio circa 50 euro alla settimana: attenzione al costo al chilo e all’etto, non fatevi attrarre dalle offerte, inutile comprare prodotti in scadenza se non si è sicuri di riuscire a consumarli in tempo».
6 - Sì ai discount
Altri trucchi? Acquistare sempre frutta e verdura sfusa, utilizzare i discount, dove si trovano molti alimenti di marche sconosciute che sono in realtà prodotti da marchi noti molto più costosi, uscire di casa con una precisa lista della spesa e seguirla scrupolosamente.
7 - Tagliamo il superfluo con onestà e non indebitiamoci
«Infine, consideriamo onestamente alcune uscite fisse: l’abbonamento alla palestra dove non riusciamo mai ad andare, alle riviste che non leggiamo, alla pay tv che con internet non guardiamo più. E non indebitiamoci: attenzione a finanziamenti e carte di credito, meglio acquistare solo quello che ci si può permettere».
Professoressa Negri, che cos’è l’economia domestica e com’è cambiata nel tempo?
«Un tempo la casa era il luogo primario del risparmio, per la famiglia l’economia coincideva con l’ambiente domestico. Al giorno d’oggi è più difficile pensare al risparmio perché di fatto i principali risparmi sono imposti (basti pensare alle assicurazioni), e non è facile limare ulteriormente il reddito.
Tuttavia, il risparmio continua ad avere un ruolo molto importante, necessario per affrontare il futuro con serenità, a maggior ragione ora che la prospettiva di vita si è allungata».
«Un tempo dominava il concetto della quantità, mentre ora ci siamo spostati sulla qualità: in passato, quando la gente era in miseria, avere una quantità maggiore di cibo, di vestiti o di altri beni primari era fondamentale; oggi troppo cibo ci fa solo ingrassare, di vestiti abbiamo pieni gli armadi, perciò meglio poco ma buono. Un altro passaggio è quello dai beni materiali ai beni immateriali: i viaggi, il benessere, le esperienze hanno assunto un ruolo primario, impensabile fino a qualche decennio fa».
Quali consigli darebbe a una famiglia per risparmiare?
«Oggi i consumi sono guidati dalla pubblicità e dallo status, due elementi che rappresentano un incentivo molto forte al consumo, capaci di farci sembrare irrinunciabili alcuni beni dei quali in realtà non abbiamo bisogno. Consiglierei di esercitare l’abitudine di distinguere apparenza e sostanza, attrazione e necessità, bisogno indotto e bisogno reale. Per farlo è sufficiente concentrarsi su quello che serve veramente a noi e alla nostra famiglia: iniziando a tagliare il superfluo, il risparmio sarà consistente».