Lo smart working per genitori è un diritto?
Smart working: cosa dicono le norme oggi in vigore
- Il diritto assoluto di accesso allo smart working si ha quando il lavoratore ha diritto di ottenere questa disponibilità dal datore di lavoro. Questo diritto lo dobbiamo circoscrivere in quanto la modifica della modalità organizzativa con l'introduzione del lavoro agile è sempre una decisione aziendale che va raccordata con le esigenze anche del datore di lavoro. Diritto assoluto significa che, compatibilmente con le mansioni svolte dal lavoratore, si genera il diritto. Non funzionerebbe, ad esempio, per chi lavora in una catena di montaggio in fabbrica. Il secondo requisito è che entrambi i genitori devono essere occupati: se un coniuge non lavora, è in cassa integrazione o percepisce la Naspi, il diritto del genitore richiedente lo smart working non sussiste. In questo caso, sarà il datore di lavoro ad articolare con il dipendente la misura e le modalità dello smart working. Se ci sono pregressi, come è stato con le normative dell'era covid e le condizioni di lavoro non sono cambiate, si dovrebbero garantire le medesime condizione di fruizione già concesse nel 2020, 2021 e 2022. Questa disponibilità a oggi è prevista fino al 30 giugno 2023 per i genitori lavoratori dipendenti del settore privato con bambini under 14.
- Per tutti gli altri lavoratori, dipendenti pubblici e privati con figli under 12, è in vigore la norma che prevede un diritto di priorità sullo smart working: se e solo se il datore di lavoro decide di adottare lo smart working in azienda, prima dovrà offrire la possibilità di aderire all'accordo alle categorie che comprendono i genitori di bambini under 12. Non c'è alcun tipo di obbligo da parte del datore. La norma di riferimento è la 105 del 2022, cosiddetto decreto Connciliazione: tutti i lavoratori dipendenti pubblici e privati con figli under 12 possono richiedere la modalità di lavoro agile se in azienda viene introdotta. Questo piano è strutturale, non ha scadenza e anche in questo caso il datore di lavoro mantiene il proorio potere direttivo, com'è insito nei contratti di lavoro.
- La differenza tra 2 modalità: nel Milleproroghe l'accordo non è obbligatorio ma serve a disciplinare le modalità di smart working e io lo consiglio sempre. Nel decreto Conciliazione l'accordo è obbligatorio e va depositato al ministero del Lavoro. La scadenza può essere fissata a termine o a tempo indeterminato che può essere rivisto con preavviso di 30 giorni e si può rientrare in modalità ordinaria".
Come si procede per la richiesta di smart working in base alle due normative?
Lo smart working è un diritto?
L'intervistata
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