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Tempo con i figli, la presenza costante della madre non è sinonimo di “successo”

di Emanuela Mei - 21.04.2015 - Scrivici

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Uno studio americano ridimensiona l'annosa questione della qualità o della quantità del tempo trascorso con i figli che mette in conflitto le mamme e i diversi modi di crescere i propri bambini. Ma la verità è che trovare un equilibrio non è affatto facile. 

Dedichiamo abbastanza tempo ai nostri figli? E' uno dei dilemmi che preoccupano maggiormente i genitori e soprattutto le mamme che lavorano. Il senso di colpa, quando ci si barcamena tra l'ufficio e la gestione della casa, è spesso lacerante perché l'idea dominante è quella che uno sviluppo sano e felice dei bambini sia strettamente legato al tempo che la famiglia investe su di loro e che in particolare la figura materna, sia insostituibile. Potrebbe interessarti l'articolo Lascio il lavoro per i figli, è la scelta giusta?

 

Niente di più scorretto, secondo uno studio americano pubblicato sul Journal of marriage and family, secondo il quale la qualità di tempo speso in famiglia ha poca o nessuna influenza sugli esiti della vita futura dei nostri figli, vale a dire il loro benessere emotivo, il loro comportamento, il rendimento scolastico e i risultati accademici. Potrebbe interessarti anche l'articolo 5 falsi miti sulle mamme che lavorano

 

Lo studio, condotto da tre studiose di sociologia, ha cercato di misurare il legame specifico tra le ore passate dalle madri in casa e la vita futura dei figli. Il risultato smentisce il luogo comune che la presenza costante della mamma sia necessaria al loro "successo". I ricercatori hanno preso in considerazione i dati ricavati da uno studio che va avanti dal 1968 negli Stati Uniti e che coinvolge le famiglie partecipanti con la scrittura di diari e la compilazione due volte a settimana di questionari riguardanti i comportamenti e le attività dei bambini.

 

Sono state analizzate oltre 3.500 famiglie che nel 1997 avevano almeno un figlio da 3 a 11 anni o un adolescente tra gli 11 e i 14, e le stesse osservazioni sono state ripetute a cinque anni di distanza, nel 2002. I ricercatori hanno analizzato il tempo passato dalla madre con i figli, diversificando tra quello in cui la mamma era semplicemente in casa ma occupata nelle sue attività, e il tempo in cui faceva qualcosa di specifico con i bambini.

 

Il risultato è stato che la quantità di tempo passata con i figli non ha inciso in nessun modo sul loro “successo” futuro: su una ventina di indicatori considerati, dai voti a scuola al benessere emotivo, non ce n’è uno che sia in relazione diretta con il tempo investito dalla madre. Anzi, se la madre è particolarmente stressata o ansiosa, il tempo trascorso con i figli diventa addirittura “dannoso” per loro. E questo vale soprattutto per i bambini più piccoli, dai 3 agli 11 anni.

 

Diverso invece l'esito riguardante gli adolescenti per i quali, dal maggior tempo passato con la madre deriverebbero comportamenti più “sani” e “responsabili”. Secondo lo studio, infatti, i bambini tra gli 11 e i 14 anni che trascorrono più tempo con la famiglia tendono ad evitare in futuro l’abuso di alcol e droghe o ad avere altri comportamenti devianti, e registrano migliori risultati scolastici.

 

Quale sia davvero la strada giusta da seguire nell'educazione dei propri figli è difficile dirlo. Quello del genitore, altrimenti, non sarebbe il mestiere più difficile del mondo.

 

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