Trascrizione dei figli di coppie omogenitoriali
A nove mesi dall'insediamento del governo Meloni, il panorama già fragile dei diritti delle coppie omogenitoriali e dei loro bambini va ad indebolirsi ulteriormente. Il 19 giugno è partito - tra le proteste - l'iter parlamentare della controversa proposta di legge, presentata da Fratelli d'Italia, che intende rendere la gestazione per altri un reato universale, ossia perseguibile se commesso all'estero da un cittadino italiano.
Nel frattempo, la Procura di Padova ha impugnato 33 certificati di nascita relativi a 33 coppie di mamme, registrati dal sindaco Sergio Giordani dal 2017 ad oggi. Si tratta dell'ultimo caso dopo che, lo scorso marzo, il Comune di Milano è stato costretto a interrompere le registrazioni dei figli nati da coppie omogenitoriali in Italia. Il Parlamento europeo, però, condanna il governo italiano per lo stop alle trascrizioni dei figli di coppie omogenitoriali, con una risoluzione approvata a larga maggioranza. Ma cosa accadrebbe ai figli di coppie omosessuali se venissero cancellati gli atti di iscrizione sui registri comunali?
Il Parlamento Europeo condanna il no dell'Italia alle registrazioni dei figli di coppie omogenitoriali
Il 30 marzo 2023, il Parlamento europeo ha approvato l'emendamento presentato dal gruppo Renew Europe con l'aggiunta del paragrafo 9bis alla Risoluzione sulla "Situazione dello Stato di diritto nell'Unione Europea", con cui l'Unione Europea:
- condanna le istruzioni impartite dal governo italiano al comune di Milano di non registrare più i figli di coppie omogenitoriali
- ritiene che questa decisione porterà inevitabilmente alla discriminazione non solo delle coppie dello stesso sesso, ma anche e soprattutto dei loro figli
- ritiene che tale azione costituisca una violazione diretta dei diritti dei minori, quali elencati nella Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti dell'infanzia e dell'adolescenza del 1989
- esprime preoccupazione per il fatto che tale decisione si iscrive in un più ampio attacco contro la comunità LGBTQI + in Italia
- invita il governo italiano a revocare immediatamente la sua decisione
Stando a quanto dichiarano Filomena Gallo e Marco Cappato, rispettivamente Segretaria nazionale e Tesoriere dell'Associazione Luca Coscioni per la libertà di ricerca scientifica, "opporsi alla richiesta di trascrizione integrale significa violare i diritti fondamentali dei minori interessati e discriminare i genitori in base al loro orientamento sessuale, come anche confermato dal Parlamento europeo".
Coppie omogenitoriali con figli: esiste una legge in Italia?
Stando a quanto sottolinea Rete Lenford, in Italia non esiste una legge che regolamenti e tuteli la genitorialità di una coppia omosessuale. Il nostro ordinamento riconosce solo la responsabilità del genitore biologico del bambino, mentre dal punto di vista legale il genitore elettivo non esiste. La legge sulle Unioni Civili ha regolato i rapporti della coppia omosessuale, senza però regolamentare la relazione della coppia con i figli nati al suo interno. A differenza della maggior parte dei Paesi europei, l'Italia non ha mai varato una legge di tutela specifica e questo vuoto giuridico va a minare i diritti fondamentali delle coppie omogenitoriali, lasciando senza tutele i loro figli e dando origine a discriminazioni.
La Corte costituzionale ha stabilito che la tutela dell'interesse del minore passi anche attraverso il riconoscimento giuridico del legame con entrambi i componenti della coppia. Tuttavia, la mancanza di una legge fa sì che le famiglie siano nelle mani dei giudici, con una casistica che non offre certezze alle famiglie.
Trascrizione dei figli di coppie omogenitoriali: cosa potrebbe cambiare
In un'intervista a Repubblica, l'avvocato Stefano Chinotti della Rete Lenford e la presidente delle Famiglie Arcobaleno, Alessia Crocini, hanno spiegato cosa potrebbe accadere ai figli di coppie omosessuali se venissero cancellati gli atti di iscrizione sui registri comunali. Ecco alcuni esempi.
- La cancellazione della trascrizione dei figli di coppie omogenitoriali rende di fatto illegittima l'indicazione nell'atto di nascita del nominativo del genitore intenzionale, ossia quello non biologico. In pratica, quindi, il secondo cognome verrebbe cancellato e al bambino o alla bambina resterebbe solo il cognome del genitore biologico.
- A scuola, sarebbe considerata valida la sola firma del genitore riconosciuto per qualsiasi pratica burocratica. "L'iscrizione, la frequentazione della mensa, l'adesione alla religione, il permesso per una gita. Il genitore non riconosciuto non potrebbe nemmeno andare a prendere il proprio figlio in classe, se non con una delega firmata dall'altro genitore. Ostacoli che rendono la gestione del quotidiano macchinosa e discriminatoria", spiega Chinotti.
- Un discorso simile vale per le cure dei figli di coppie omogenitoriali. Con la cancellazione degli atti di iscrizione sui registri comunali, il genitore non biologico non potrebbe portare il minore dal pediatra, né potrebbe accompagnarlo in ospedale, senza un'autorizzazione.
- Anche viaggiare sarebbe un problema. Da zero a 14 anni i bambini possono andare all'estero esclusivamente con i genitori o con chi ne fa le veci, e nel secondo caso l'accompagnatore deve avere il documento di nomina o di affido.
- In caso di separazione prima della trascrizione, il genitore non biologico perderebbe qualsiasi diritto e dovere sui propri figli.
- Se il genitore considerato biologico si ammalasse o morisse, "per la legge il genitore intenzionale non conterebbe nulla. Non vedrebbe riconosciuto alcun diritto di parentela sul proprio figlio, anche se ci è cresciuto insieme", spiega Chinotti.
La stepchild adoption
All'indomani del caso di Padova sulla impugnazione delle trascrizioni all'anagrafe dei bambini di 33 coppie di mamme, la ministra per la Famiglia, la Natalità e le Pari Opportunità, Eugenia Roccella, ha indicato come soluzione la stepchild adoption, ossia la possibilità da parte del genitore non biologico di adottare il figlio.
Tuttavia, come spiega Alessia Crocini, presidente delle Famiglie arcobaleno e madre adottiva di suo figlio, si tratta di un percorso difficile, lungo e per nulla scontato, poiché il giudice potrebbe dare parere negativo o positivo. Inoltre, sottolinea Crocini, "l'adozione ha un costo che arriva anche a 5mila euro, mentre la trascrizione è gratuita".