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Bambini in acqua, tutte le regole sulla sicurezza

di Sara De Giorgi - 04.07.2019 - Scrivici

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Fonte: Pixabay
Al mare e in piscina non perdete mai di vista i bambini anche se c'è il bagnino. Rispettate i loro tempi di apprendimento in acqua e occhio a dove si tuffano. Sono alcuni dei consigli - presenti in questo approfondimento - per i genitori sulla sicurezza dei più piccoli in acqua.

In questo articolo

Secondo i dati dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms), più di 1400 bambini e ragazzi tra i 5 e i 14 anni muoiono ogni anno per annegamento. Inoltre, l'annegamento in età pediatrica è una delle prime cause di mortalità accidentale.

Il decalogo della sicurezza in acqua

I dati parlano chiaro, ma anche la scienza sollecita ad adottare le giuste precauzioni quando si è in acqua con i più piccoli. Il pediatria milanese Italo Farnetani ha presentato a Praia a Mare (Cs), in occasione della recente consegna delle Bandiere verdi dei pediatri alle spiagge a misura di bambino, il decalogo per la sicurezza del bambino al mare e in piscina. Ecco i dieci punti fondamentali da tenere sempre a mente.

  1. Saper nuotare. Il principale pericolo in spiagge e piscine è l'annegamento, dunque la migliore prevenzione è sapere nuotare. Per questo motivo i bambini devono imparare a farlo già dall'età di tre anni, ma con la guida di insegnanti specializzati, preferibilmente nel mare, perché devono imparare a non avere paura di schizzi, acqua profonda, e a saper nuotare sott'acqua con gli occhi aperti. I bambini che ancora non sanno nuotare devono entrare in acqua sempre con i braccioli.
  2. Mai bambini da soli in acqua. Tutti i bambini che hanno meno di 12 anni, compresi quelli che sanno già nuotare, devono essere sempre accompagnati in acqua da un adulto che sappia nuotare bene, possibilmente restando sempre vicino a loro.
  3. Accertarsi della presenza dei servizi di salvataggio. Fondamentale la presenza del Servizio di salvataggio, che non deve essere mai interrotto, provvisto di torrette, garantito da bagnini professionisti, con uniformi per facilitare l'identificazione.
  4. Fare sempre attenzione ai pericoli. È opportuno fare il bagno seguendo le ordinanze di balneabilità dei sindaci ed evitare le zone ove si praticano sport acquatici, pesca, gare. Bisogna poi rispettare i percorsi, indicati da corde e boe, che delimitano le vie d'ingresso in acqua di natanti o surf. Infine, meglio guardare le bandiere del salvataggio: se è issata la gialla o la rossa non fare il bagno. Indossare sempre le ciabatte quando si usano docce, servizi igienici o si cammina in zone pavimentate.
  5. Entrare lentamente in acqua, per adattare il corpo alla temperatura del mare, specialmente dopo aver mangiato o quando l'acqua è fredda. Evitare a di tuffarsi in mare o in piscina senza conoscere la profondità dell'acqua, per evitare traumi e lesioni.
  6. Proteggere la pelle dal sole con creme e lozioni protettive (da preferire agli spray) contenenti filtri chimici e fisici, da applicare ogni due ore, per evitare irritazioni della pelle. Il cappellino è una protezione in più e in caso di eritema solare (scottatura) indossare anche una maglietta in cotone bianco.
  7. Attenzione all'esposizione tra le 12 e 17, specialmente se il bambino ha meno di quattro anni. Chi resta in spiaggia in questa fascia oraria, deve far bere frequentemente l bambino, meglio se ogni 20 minuti, e farlo stare all'ombra.
  8. In auto mai sostare al sole. Quando si viaggia in auto con un bambino mai fermarsi al sole, nemmeno per soste brevi, ma cercare sempre un parcheggio all'ombra.
  9. Scegliete mari puliti con acque limpide. L'acqua limpida è una forma di prevenzione degli incidenti perché consente di identificare gli ostacoli sommersi. La pulizia in spiaggia è dimostrata anche dalla presenza di cestini e di bidoni per l'immondizia che non devono essere mai pieni, ma svuotati rapidamente e dall'assenza nella sabbia di conchiglie rotte, vetri, residui di lattine, rifiuti abbandonati, catrame, alghe non raccolte nella battigia o nella sabbia. Non deve esserci degrado ambientale.
  10. Far partecipare i bambini a corsi di formazione. Utile far partecipare, durante il mese di aprile e maggio, gli alunni delle scuole elementari e medie (primaria e secondaria) a corsi gratuiti di educazione alla salute sui i rischi potenziali del mare e sui corretti comportamenti nell'ambiente marino.

Esistono anche altre semplici accortezze da seguire, che possono tornare utili al momento giusto e che vi consentiranno di essere maggiormente sicuri quando vostro figlio è in acqua. Ecco quali sono:

  1. Ogni bambino ha i suoi tempi. Occorre stimolare l'acquaticità del bambino rispettando sempre i suoi tempi di apprendimento. La comunicazione, il gioco e la prudenza sono alla base di tutto.
  2. Insegnare la respirazione in acqua. Occorre ricordare che la confidenza dell'acqua sul viso va stimolata con specifiche procedure e che la corretta respirazione in acqua è il vero ABC dell'ambiente acquatico.
  3. Giocare con i piccoli. In acqua con i bambini occorre giocare, divertirsi, ma valutare sempre le vostre e le loro capacità natatorie. Inoltre occorre sempre rispettare i divieti di balneazione.
  4. In barca o gommone occorre prendere visione delle norme. Ricordarsi sempre di indossare e di far indossare il giubbotto salvagente ai bambini. Se si avvista una boa con una bandierina, occorre stare almeno a 100 m di distanza, significa che c'è un subacqueo in immersione.
  5. Attenzione all'apnea. L'apnea è pericolosa anche in un metro d'acqua! Va bene far ammirare i fondali ai bambini, ma al primo bisogno di respirare dite loro di riemergere. Nell'apnea utilizzare sempre il sistema di coppia: uno in superficie e l'altro si immerge. E usare sempre il pallone segnasub!
  6. Controllare i braccioli, ma non toglierli. Meglio non togliere i braccioli o un bracciolo per vedere se i bambini stanno a galla. Piuttosto meglio sgonfiare i braccioli gradualmente e verificare la loro dinamicità e il galleggiamento dei piccoli.
  7. Attenzione a laghi e fiumi. La maggior parte dei laghi e dei fiumi non è balneabile: in acque torbide e prive di sorveglianza meglio evitare la balneazione, anche se siete nuotatori esperti. Ogni azione genera una conseguenza: occorre non avere comportamenti eccessivi ed essere un genitore prudente.
  8. Attenzione ai tuffi. Fare molta attenzione a dove ci si tuffa! Il fondo deve essere libero e la profondità deve essere adatta a evitare incidenti. Inoltre occorre rispettare l'ambiente acquatico marino: guardare e non toccare. Alcune specie possono essere pericolose!
  9. Mai perdere di vista i piccoli. Tenere sempre a vista i bambini nelle piscine, nei parchi acquatici e nei tratti di mare, anche se sono sorvegliati da bagnini. Tenerli a vista anche quando hanno i braccioli o altri ausili per il galleggiamento!
  10. Imparare la rianimazione cardiopolmonare. È opportuno imparare la rianimazione cardiopolmonare. Tutti i genitori e coloro che forniscono assistenza ai bambini devono conoscere le tecniche di rianimazione.
  11. Evitare l'alcol. Non bisogna bere alcolici in acqua, durante il nuoto o mentre si sorvegliano bambini che nuotano.
  12. Indossare un giubbotto di salvataggio. I bambini e gli adulti devono indossare giubbotti personali di salvataggio ogni volta che si va in barca o si pesca.

Puoi scaricare la guida in pdf Il decalogo del buon genitore.

Bambini e acqua, regole per la sicurezza nelle piscine

È opportuno segnalare alcune regole necessarie per garantire la sicurezza in una piscina. Ecco quali sono, secondo il magazine Mayoclinic.org:

  1. Recintare la piscina. Se avete una piscina, installate una staccionata di almeno 1,2 m di altezza, che separa l'area della vasca dalla casa e dal cortile. Il recinto non deve bloccare la vista della piscina dall'esterno dell'area recintata. Fate in modo che i bambini non si possano facilmente arrampicare.
  2. Installare allarmi. Posizionare un allarme sulla porta di casa che conduce all'area della piscina o un allarme sott'acqua. Ricordate che un allarme non sostituisce un adeguato controllo.
  3. Togliere i giocattoli. Meglio non lasciare i giochi nell'acqua della piscina. Un bambino potrebbe cadere in acqua mentre sta cercando di recuperare un giocattolo.
  4. Attenzione ai tubi di drenaggio. Non bisogna permettere ai bambini di giocare vicino (o di sedersi su) le aperture di drenaggio della vasca idromassaggio. Parti del corpo e capelli possono essere "intrappolati" a causa della forte aspirazione.
  5. Tenere a portata di mano le attrezzature di emergenza. L'equipaggiamento di emergenza deve includere tutto ciò che è necessario per il pronto soccorso, tra cui un salvagente con corda. Ricordarsi di tenere un telefono a portata di mano nella zona della piscina.

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Attenzione all'acqua in generale, non solo al mare o in piscina

Per focalizzare l'attenzione di genitori e medici su una delle principali cause di morte tra i bambini, ossia l'annegamento, di recente l'American Academy of Pediatrics ha pubblicato alcune raccomandazioni da seguire per garantire la sicurezza dei bimbi in acqua.

 

Sarah Denny, pediatra e autore principale del documento "Prevention of Drowning" (15 marzo 2019), ha dichiartao: «L'annegamento è la principale causa di morte per lesioni tra i bambini di età compresa tra 1 e 4 anni. Molte di queste morti si verificano quando i bambini non sanno nuotare o quando hanno un accesso non previsto all'acqua.

I piccoli sono naturalmente curiosi; è per questo che dobbiamo mettere in atto importanti strategie, come la recinzione della piscina e la chiusura delle porte».

 

Secondo la dottoressa Denny, la seconda fascia di età a più alto rischio di morte per annegamento è costituita da adolescenti. Infatti, ogni anno, circa 370 bambini di età compresa tra 10 e 19 anni annegano.

 

Secondo l'AAP, occorre dunque fare molta attenzione all'acqua in generale. Il documento consiglia ai genitori di essere sempre vigili all'ora del bagno e di svuotare immediatamente tutti i secchi e tutte le vasche che si trovano accanto ai bambini. Inoltre, è consigliabile che tutti i più piccoli imparino a nuotare e che sia bimbi sia adolescenti indossino sempre giubbotti di salvataggio.

 

Fonti:

 

www.educazioneacquatica.it, American Academy of Pediatrics, Mayoclinic.org, Childsafetyeurope.org, documento "SwimmingWaterSafety" (American Red Cross), Oms

 

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