La «Filastrocca per la festa del papà» di Mimmo Mòllica
La «Filastrocca per la festa del papà» di Mimmo Mòllica potrebbe essere un regalo al contrario: un regalo che i figli ricevono, così, dal padre. Ma è pure un regalo che un padre riceve dai figli ogni qualvolta si sente chiamare «papà», e il cuore sussulta di gioia. E' un regalo per tutti
«Filastrocca per la festa del papà»
Dedico a te questa canzone
a te, tra più milioni di persone,
un bel pensiero mi frulla nella in testa:
è «Festa del papà», è la mia festa.
Sono parole che scrivo di getto,
parole che finora non ti ho detto,
non te le ho dette e non son le sole,
ma prima non trovavo le parole.
Io mi chiedevo come si farà
a procurarsi la «felicità»?
Avrei voluto regalarla a te,
ma non l'avevo neanche per me.
All'improvviso, poi, ti sei svegliato,
hai aperto gli occhi, hai pianto e m'hai guardato,
poi mi hai sorriso e m'hai detto «papà»
ed ho provato la «felicità».
Felicità, è bastata una parola,
solo «papà», una parola sola.
Una bella parola!
Mimmo Mòllica
Festa del papà, un regalo al contrario
Per la «Festa del papà», il 19 marzo, il genitore festeggiato riceve un regalo dai propri figli che, così, festeggiano la ricorrenza, molto diffusa nel mondo per onorare la figura del padre e la paternità. Un gesto sempre gioioso e perfino commovente.
La «Filastrocca per la festa del papà» di Mimmo Mòllica potrebbe sembrare un regalo al contrario: un regalo che i figli ricevono dal padre. Ma è pure un regalo che un padre riceve dai figli ogni qualvolta si sente chiamare «papà», e il cuore sussulta di gioia.
19 marzo: San Giuseppe, padre di Gesù
Il 19 marzo è «Festa del papà», la giornata in cui si festeggia la figura paterna ma (nei paesi cattolici) pure San Giuseppe, padre putativo di Gesù. Il culto risale al V secolo, e ai monasteri dell'Egitto, dove fu scritta la Storia apocrifa di Giuseppe il falegname. Il culto di San Giuseppe si diffuse già dal VI secolo, ma decadde verso la fine dell'Alto Medioevo, che per convenzione va dalla caduta dell'Impero romano d'Occidente (anno 476), all'anno 1000.
La data del 19 marzo, perciò, è molto più recente e risale all'anno 800. Nel 1871 la Chiesa Cattolica ha proclamato San Giuseppe protettore dei padri di famiglia e patrono della Chiesa universale, festeggiandolo il 19 marzo.
Una bella parola
Oggi la «Festa del papà» è diffusa in diverse aree del mondo, per rendere omaggio e celebrare la figura paterna e la paternità. Tuttavia, seppure celebrata in date diverse nelle diverse aree del mondo, la «Festa del papà» prevede sempre la consegna di un regalo al proprio papà: solo «papà», una parola sola. Una bella parola!
Ascolta il podcast con la filastrocca del papà
Il testo della «Filastrocca del papà» di Mimmo Mòllica
Filastrocca senza età
per la festa del papà,
filastrocca assai cortese,
filastrocca di un paese
misterioso e sconosciuto
da dov'io sono venuto.
Così adesso eccomi qua
per la festa del papà,
per un anno l'ho aspettata
ecco che ora è arrivata.
Non mi sono presentato,
ah già, l'ho dimenticato!
Spero che faccia lo stesso
se io mi presento adesso:
«Molto lieto son tuo figlio,
ed infatti ti somiglio.
Vengo da uno strano paese
dove si fan certe attese
lunghe proprio nove mesi,
come tutti i bimbi attesi.
Proprio là c'è un nascondiglio
dove è custodito un figlio,
che è segreto ma lo sa
molto bene la mammà,
perciò adesso eccomi qua.
Filastrocca per papà,
filastrocche a volontà
da ascoltare fino in fondo,
per chi un dì mi ha messo al mondo;
per un uomo eccezionale
papà mio che è assai speciale,
festa di paternità
filastrocca hip hip urrà.
Non esiste un altro affetto
tanto forte, più perfetto,
ce n'è quanto se ne vuole
che non bastan le parole,
quanto il cuore ne contiene:
Sai papà? Ti voglio bene!
Sei per me la sicurezza,
sei la mia grande certezza,
sei la mia prima carezza,
tu sei il grande papà mio,
sai davvero chi son io;
che conosci i miei difetti,
che non dormi e che mi aspetti,
che ogni volta mi perdoni,
trovi sempre soluzioni,
se la vita si fa dura
sei la mia vera armatura.
Tu mio eroe e mio metronotte
che sta sveglio anche di notte,
tu universo e mio orizzonte,
tu il mio bacio sulla fronte,
tu il migliore dei miei amici,
tu le mie vere radici.
Tu il mio babbo senza uguali,
uomo tu dei miei ideali,
tu che m'hai dato le ali,
le mie ali per volare
ed i sogni per sognare.
Che mi tieni per la mano
pure se sono lontano,
che mi tieni nel tuo cuore
con la forza dell'amore.
Capitano e anche nostromo
governante e maggiordomo,
tu mio eroe e superuomo,
niente che poi non si avveri
con i tuoi superpoteri,
Spider-Man ed uomo Ragno,
dei miei giochi tu compagno,
tu folletto, drago e gnomo,
tu semplice, vero uomo.
Grazie mio caro papà,
anche se non ho l'età,
perché ancora son bambino,
voglio farti un regalino,
ho già scritto il bigliettino:
«Dal più grande ammiratore
con immenso, vero amore».
Mimmo Mòllica ©