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Giornata internazionale della famiglia 2023

di Mimmo Mollica - 15.05.2023 - Scrivici

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Fonte: shutterstock
La «Giornata Internazionale della Famiglia» si celebra ogni anno il 15 maggio. La filastrocca di Mimmo Mòllica dedicata alla giornata.

In questo articolo

Giornata internazionale della famiglia 2023

La «Giornata Internazionale della Famiglia» si celebra ogni anno il 15 maggio. Nel 1994 l'Assemblea Generale delle Nazioni Uniti (ONU) ha proclamato questa giornata, dedicandola al "fondamentale gruppo sociale e l'ambiente naturale per lo sviluppo e il benessere di tutti i suoi membri, in particolare i bambini". Così l'Onu considera e definisce la famiglia.

La Costituzione italiana, all'articolo 29, afferma: "La Repubblica riconosce i diritti della famiglia come società naturale fondata sul matrimonio […] sull'uguaglianza morale e giuridica dei coniugi, con i limiti stabiliti dalla legge a garanzia dell'unità familiare".

I modelli familiari in effetti sono molteplici, ma in ogni sua 'espressione' costituisce "un gruppo sociale fondamentale", soggetto a trasformazioni, nelle diverse società, col mutare delle epoche.

Dal 1975 (data di una riforma epocale del diritto di famiglia) ad oggi è avvenuto un vero e proprio stravolgimento del modello tradizionale di famiglia, ma malgrado ciò la famiglia rimane luogo primario di protezione e accudimento dei bisogni affettivi, economici e sociali. È in famiglia che si costruisce la relazione del bambino con gli adulti che lo circondano.

Ascolta il podcast con la filastrocca

«Filastrocca della famiglia»

Che cos'è una famiglia,

padre, madre e una figlia

che alla mamma somiglia

ed al capofamiglia?

La famiglia è il tuo primo passo,

prima del gran sorpasso,

quando andrai più veloce del vento

e sarà il tuo momento,

anche tu avrai un figlio e una figlia

e una nuova famiglia.

È un romanzo che comincia a matita

nel momento in cui inizia la vita,

è l'inizio del tuo grande viaggio,

la famiglia è il tuo vero villaggio.

È una storia tutta da raccontare,

un romanzo, saga familiare;

è in famiglia che sempre si inizia

a portare su e giù l'immondizia,

a comprare anche il latte ed il pane

e a portare a passeggio il tuo cane.

La famiglia sono le tue radici,

raffreddori, cene, dentifrici,

c'è chi studia, chi stira e chi fuma

e chi adopera il tuo bagnoschiuma.

La famiglia è sostegno ed affetto

è ospedale e anche sala d'aspetto,

dove basta soltanto un bacetto,

un bacetto di mamma soltanto

e la «bua» passa come d'incanto.

La famiglia, le foto ricordo,

chi protesta, chi non è d'accordo,

chi ha mangiato il mio tiramisù,

era in frigo però non c'è più.

In famiglia si sceglie se andare

in montagna, in collina od al mare

o restarsene solo e nascosto

in vacanza nel mese di agosto.

Mamma adora le spiagge assolate,

per il babbo son troppo affollate,

per la nonna c'è troppo calore,

per il nonno c'è troppo rumore,

per la zia, per lo zio e la bambina

ci vorrebbe la mezza collina.

In famiglia c'è sempre da fare

sparecchiare, lavare, stirare:

«Se tu lavi quei panni io stendo,

ma fa' in fretta perché sta piovendo».

«Se tu stendi io poi lavo i piatti,

ma che bello, li avevi già fatti».

«Tu apparecchi la tavola e basta,

io sparecchio ed assaggio la pasta».

«Pasta cotta, la puoi già scolare,

pronto in tavola, vieni a mangiare,

ma ricordati di sparecchiare».

Però è dalla famiglia che viene

quel bisogno di volersi bene,

quella voglia sincera di dare,

di ascoltare, imparare, educare,

tollerare e, se puoi, perdonare.

É un impegno, responsabilità,

risvegliare le tue qualità

consigliare, poi dare e ridare,

siamo umani e possiamo sbagliare,

siamo umani e sappiamo accettare.

Litigare e poi fare pace,

saper dire «davvero mi spiace»,

prima o poi noi lo avremo imparato

a far pace dopo aver litigato,

non concludere mai la giornata

con una stupida litigata.

Perché in fondo nessuno si piglia

se un po' almeno non si rassomiglia,

perché noi siam la «nostra famiglia»,

il posto sicuro dove poi ritornare,

su cui sappiamo di poter contare,

e però, detto in tutta coscienza,

in famiglia ci vuol tanta pazienza.

Mimmo Mòllica ©

Non è tanto l'andata

quanto invece il ritorno,

la famiglia è la tana

dove torni ogni giorno,

è il tuo clan, la tribù:

si dice «famiglia»

ma vuol dire di più.

È l'aiuola del cuore

dove sboccerà il fiore

della vita futura,

se lo innaffi con cura.

È il più forte legame

da spezzare a fatica,

è la tavola amica

dove hai pane e salame

se ti assale la fame,

è la via più serena

quando è l'ora di cena.

È la dolce dimora

dove non vedi l'ora

di poter ritornare,

dove puoi litigare

con la mente pervasa

da quell'aria di casa.

Dove giacca e cravatta

non son d'obbligo mai

e non ci sono le usanze

di quel posto in cui vai,

dove poi non bisogna,

se hai le calze bucate,

provare vergogna.

Dove tu potrai dire

«no, quel posto era mio»,

ma non devi mai dire

«qui comando io».

Perché in una famiglia

non comanda nessuno

ed è bello sentirsi

proprio tutti per uno,

e la pianta darà buoni frutti

solo se siamo uno per tutti.

Dove far pace dopo un litigio

riaccende il sole nel cielo grigio,

dove non manca mai la cassetta

in cui ogni mese troverai una bolletta:

è la famiglia, famiglia perfetta.

La sola speranza per esser felici

è la famiglia, con dei buoni amici

e un caro nonno, paziente e anziano,

fragile e forte essere umano.

Mimmo Mòllica

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