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Giocattoli sicuri, come riconoscerli

di Nostrofiglio Redazione - 25.10.2010 - Scrivici

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Mentre i negozi di giochi si preparano alla stagione natalizia, un’associazione tedesca dei consumatori denuncia: molti giocattoli sono a rischio per la salute dei bambini. Le regole per tutelare l’incolumità dei più piccoli

In questo articolo

Un’autorevole associazione tedesca dei consumatori lancia l’allarme: l’80% dei giocattoli testati non ha superato le prove sulla sicurezza e sette su 50 giocattoli destinati ai bambini sotto i tre anni, non avrebbero dovuto essere messi sul mercato. “I risultati sono inquietanti e devono mettere i genitori in allerta,” avverte l’associazione Stiftung Warentest che fa venir voglia di tornare a fare giochi a costo zero e senza correre rischi

L’indagine abbatte diversi stereotipi in auge anche in Italia. Il primo: tutta colpa del made in China. Non è vero sostiene l’associazione: “La fabbricazione dei giocattoli in Germania non è risultata migliore della fabbricazione in Cina”.

Il secondo: i giocattoli di legno sono più naturali, quindi sicuri, di quelli di plastica. Non è vero, dice ancora l’associazione tedesca. Anzi, dall’indagine emerge che sei degli otto giocattoli con i migliori risultati in termini di sicurezza sono di plastica.

Il terzo: i big del giocattolo sono estranei al problema della sicurezza. Secondo Stiftung Warentest, i giocattoli testati e marchiati come ‘naturali’ da aziende leader del settore (come Brio, Eichhorn, Fisher Price, Plan Toys, Selecta, sigikid e Steiff) non sono risultati privi di sostanze chimiche pericolose. Tra le sostanze rinvenute, che i bambini possono respirare o entrare a contatto attraverso la pelle o la bocca, ce ne sono alcune connesse al rischio di tumori e di infertilità.

Neanche i controlli fatti ai sensi di legge sembrerebbero del tutto affidabili, secondo l’associazione. Tra i giocattoli apparentemente in regola, ha scoperto, per esempio, un cavallo giocattolo con piccole parti a rischio ingestione e una scimmia peluche che sottoposta a test, ha preso fuoco molto prima dei tempi previsti dalla legge. Se vuoi leggere l'indagine completa di Stiftung Warentest, clicca qui

Un problema, quello della sicurezza dei giocattoli, solo tedesco? L’ultima indagine di Altroconsumo, condotta a fine 2008, sostiene che è un problema comune a tutta l’Europa: su 83 prodotti a scaffale nelle città del Vecchio Continente soltanto il 25% era in regola; il 57% del campione era pericoloso e un altro 18% non rispettava la legge, dunque non avrebbe dovuto comunque essere venduto.

In Italia l’indagine condotta su 34 giocattoli, acquistati un po’ ovunque, aveva inoltre concluso che 19 erano da considerarsi pericolosi, vale a dire circa due su tre. Il test aveva seguito prove di resistenza meccanica, per simulare i lanci e le tensioni a cui i bimbi sottopongono peluche e giochi in genere. Inoltre era stata aggiunta una ricerca su ftalati e altre sostanze chimiche potenzialmente dannose per la salute, come formaldeide, cadmio, e solventi.

I rischi documentati in laboratorio, scriveva Altroconsumo, vanno dal pericolo di rimanere con le dita intrappolate negli snodi e nelle fessure, alle sostanze chimiche, che possono essere inalate, succhiate, assorbite attraverso la pelle. E piccole parti che si staccano facilmente, col rischio di essere ingoiate.

Altroconsumo inoltre, come l'associazione tedesca, denunciava la 'latitanza' del ministero dello Sviluppo economico responsabile di vigilare sulla sicurezza e il fatto di accontentarsi delle risposte evasive dei produttori.

Una seconda indagine, sempre di Altroconsumo, condotta nel gennaio 2009, prendeva in considerazione nove tappetini in plastica con animali, personaggi dei cartoni, lettere o numeri. Questa indagine aveva concluso che sette tappetini su nove emettono formamide, solvente che può essere cancerogeno, anche se le emissioni tendono a diminuire nel giro di due settimane.

Dalle analisi di laboratorio inoltre risultava che nessuno si salva dal punto di vista chimico, tutti i tappetini contengono una qualche sostanza dannosa, come, per esempio, acetofenone che può provocare irritazione cutanea, allo stesso modo delle tracce di Alfaalfa dimetil benzene metano.

E allora che fare, meglio niente giocattoli sotto l’albero? No, ma bisogna porre un po’ di attenzione nella scelta. Le raccomandazioni sulla sicurezza di Stiftung Warentest ai genitori sono due: prima dell’acquisto controllate che il giocattolo non abbia piccole parti che il bambino potrebbe ingerire e state attenti agli odori forti.

Le 10 regole d'oro per scegliere i giocattoli dei bambini

Il ministero italiano della salute detta invece

10 regole d’oro per ‘tutelare l’incolumità fisica’ del bambino. Le più importanti:

  • il giocattolo deve avere il marchio CE (garantisce la conformità alle norme europee);
  • vietati i giocattoli alimentati direttamente con presa elettrica, vanno scelti quelli a batteria;
  • rispettare la fascia di età indicata sulla scatola (un giocattolo sicuro per un bambino di cinque anni potrebbe non esserlo per uno di due).

E ancora:

  • attenzione ai materiali (scegliere giocattoli di stoffa e di peluche solo di elevata qualità, quindi peli che non si staccano, occhi e naso fissati in modo antistrappo) e che non siano infiammabili;
  • verificare che il giocattolo in se o le parti staccabili non siano tali da poter essere inalati o ingeriti;
  • evitare giocattoli con bordi o punte taglienti;
  • verificare che la scatola abbia istruzioni in italiano sulle modalità di montaggio e utilizzo ecc.

Nel sito del ministero inoltre ci sono i giocattoli oggetto di allarmi consumatori.

“Il 99% dei prodotti falsi non è sicuro – aggiunge inoltre Paolo Taverna, direttore generale di Assogiocattoli, l’associazione che raggruppa quasi tutti i produttori del settore – e occorre imparare a conoscerli per tutelare i bambini”. Oltre alle regole del ministero, un indizio da non trascurare è il prezzo: “E’ troppo basso? Meglio non comprare”.

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