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La tradizione di Sant'Ambrogio da raccontare ai bambini

di Elena Cioppi - 24.11.2023 - Scrivici

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Fonte: Shutterstock
La tradizione di Sant'Ambrogio, patrono di Milano, da spiegare ai bambini: chi era, perché si festeggia il 7 dicembre. Cosa si fa per Sant'Ambrogio?

In questo articolo

La tradizione di Sant'Ambrogio da spiegare ai bambini

Dicembre è pieno di celebrazioni da raccontare ai bambini: si comincia il 6 dicembre con San Nicola, si prosegue il 7 dicembre con la tradizione di Sant'Ambrogio e infine si festeggia il giorno dell'Immacolata, l'8 dicembre. E poi a seguire ci sarà la storia del presepe, quella di Babbo Natale e della Befana. Una triade di giornate importanti legate a tre personaggi d'impatto della cristianità. In particolare Sant'Ambrogio è una ricorrenza molto sentita a Milano. Ecco la storia di questo vescovo che ha dato tanto al capoluogo lombardo e come raccontarla ai bambini.

Tradizione di Sant'Ambrogio, come raccontarla ai bambini

La storia di Sant'Ambrogio, vescovo di Milano, non è un racconto importante solo per i bambini che vivono nella città lombarda (anche perché il giorno festivo si aggancia a quello dell'Immacolata e dunque a uno stop dalla scuola) ma è molto interessante da ascoltare per i bambini di tutte le età.

Chi era sant'Ambrogio?

Era un uomo molto impegnato in politica, infatti era stato anche governatore della Liguria e dell'Emiia anche se era giovanissimo. E veniva da una famiglia ricca, che lo aveva aiutato nella scalata al potere. Davanti alla scelta di un nuovo vescovo per Milano, è stata proprio la popolazione a eleggere Ambrogio come successore di quello che era appena mancato. E questo perché era un uomo buono, giusto e considerato molto imparziale.

Perché Sant'Ambrogio si festeggia il 7 dicembre?

Proprio questo è il giorno in cui, nel lontano 374, Ambrogio è stato eletto vescovo di Milano.

A Milano, nella Basilica di Sant'Ambrogio, ogni anno il 7 dicembre si celebra questo grande uomo. La stessa struttura ha un'origine antichissima quasi come la tradizione e la storia di Sant'Ambrogio stessa: è nata nel 386 proprio per volere del nuovo vescovo, lì dove una volta sorgeva un cimitero. Ricca di opere d'arte ed esempio di architettura romanica d'eccellenza, ogni anno è la meta di molti devoti del santo.

Come si festeggia sant'Ambrogio

Milano è molto devota a Sant'Ambrogio e non soltanto perché regala ai suoi abitanti un giorno di stop da agganciare a quello festivo dell'Immacolata Concezione. Certo, la tradizione di salire sulle cime per sciare è strettamente legata a questi giorni dell'anno ma sono diverse le celebrazioni laiche che si portano avanti da secoli nel giorno di Sant'Ambrogio.

Cosa si fa per Sant'Ambrogio?

La festa è il 7 dicembre e quindi spesso si lega al giorno dell'Immacolata, l'8 dicembre, per fare un lungo ponte - come capita proprio in questo 2023 con 4 giorni di festa dal giovedì alla domenica.

L'occasione perfetta per scoprire Milano con i tantissimi eventi, mostre, concerti e appuntamenti per i più piccoli. Ma anche con i primi mercatini di Natale, come la Fiera dell'Oh bej Oh bej: uno speciale mercatino natalizio che si tiene nella zona del Castello Sforzesco dedicata all'artigianato, ai dolci e alle tipicità del Natale.

Le sue origini sono antichissime: si va avanti dal 1510 quando Giannetto Castiglione fu inviato dal Papa Pio IV per riaccendere lo spirito cristiano nel popolo. Proprio in questa occasione Castiglione portò doni e dolci ai bambini, che si misero ad esclamare Oh Bej Oh Bej: un modo per confermare la felicità per quei regali che ancora oggi dà il nome a una delle tradizioni più sentite e amate di Milano.

Filastrocca di sant'Ambrogio

Un bel modo per celebrare questa ricorrenza con i bambini è raccontare la storia del vescovo di Milano in dialetto milanese. Ecco la poesia di Carletto Oblò che racconta proprio la sua leggenda.

Corr Bètta che ven la malagent!

Aveven scernii Lù i milanes,

l'aveva difenduu el mond cristian

contra soldaa e òmm borghes

credent e partigian del mond arian.

"Mì pòdi nò fà 'l Vèscov de Milan,

son nanca battezzaa, mì pòdi nò"

inscì el diseva a tucc col coeur in man,

l'Ambroeus che l'era 'dree studià 'ncamò.

L'ha faa de tutt per fass vorè nò ben

e fà scappà i sò sostenidor,

fadigh strasaa, ghe n'era nò de fren

voreven Lù 'me Vescov e Pastor.

Ma s'el podeva fà per toeuss de dòss

'sta volontà de tutt i milanes?

L'ha inscì decis de piantà lì tusscòss

e senza fass cognoss, sia ben intes,

con la sò mula Bètta l'è scappaa.

Per sicurèzza de no vèss seguii

la mula al contrari l'ha ferraa

e inscì podè fà cred de vèss sparii.

L'ha traversaa Còrp Sant e la campagna,

per or e or tutt duu hann camminaa

fin ch'hinn rivaa, ma pensa che cuccagna,

doe gh'eren pizz di lus de quatter cà.

L'è staa on moment, la mula s'è piantada,

per falla moeuv gh'è staa pròppi on bèll nient,

inscì l'Ambroeus, dovrand la nòs parlada

la bèstia ghe vosava dent per dent:

" Corr Bètta, dai, corr Bètta sù, sù, sù!…"

Se cunta che l'Ambroeus gh'abbia 'nca dii:

"Corr Bètta, malagent hinn mò costù!

Dai, moeuves da 'sto sit, gh'èmm de sparì!…"

L'è per 'sti fatt, leggenda popolar,

che 'sti paròll d'Ambroeus gh'hann daa patenta

de battezzà 'sti pòst particolar

coi nòmm de la Corbètta e de Magenta.

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Revisionato da Francesca Capriati

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