Giovedì Santo per bambini
Per i bambini la Pasqua rappresenta un periodo di festa e di vacanze. Ma come tutti sappiamo, per i fedeli è uno dei momenti più importanti dell'anno e che va celebrato con la giusta consapevolezza e attenzione. Per avvicinare i più piccoli alla sacralità di questa ricorrenza è molto importante raccontargli il significato. Per questo motivo, abbiamo scritto una piccola guida per spiegare il Giovedì Santo ai bambini.
Giovedì Santo: che cosa è
Il trucco fondamentale per far sì che i bambini comprendano le cose è utilizzare un vocabolario che possa essere perfettamente compreso dalla loro giovane età. Attraverso le parole più adatte a loro, quindi, occorre raccontare che il Giovedì Santo è il giorno in cui termina la Quaresima, e in cui sa dà inizio alla Pasqua vera e propria.
In sostanza, è il giovedì che precede dal domenica di Pasqua che risulta molto importante la Chiesa Cattolica. Infatti, è proprio durante questa giornata che prendono vita due importanti eventi per tutti i credenti.
Come si celebra il Giovedì Santo
Per far capire ancora meglio ai bambini l'importanza del Giovedì Santo è molto importante illustrare loro anche i due importanti eventi che avvengono per la Chiesa Cattolica: la messa mattutina del Crisma e la messa nella Cena del Signore.
La messa mattutina del Crisma
La messa che si tiene la mattina del Giovedì Santo ha lo scopo di consacra il sacro Crisma, ovvero l'olio benedetto da utilizzare per tutto l'anno successivo per i vari sacramenti, com Battesimo, Cresima e Ordine Sacro e gli altri tre oli usati per il Battesimo, Unzione degli Infermi e per ungere i Catecumeni.
Prendono parte a questa importante cerimonia i sacerdoti e i diaconi, che si radunano attorno al loro vescovo, per poi partecipare nelle singole chiese e parrocchie, con la liturgia propria, alla celebrazione delle ultime fasi della vita di Gesù con la Passione, Morte e Resurrezione.
La messa nella Cena del Signore
Chiamata anche in Coena Domini, è una messa che si tiene nel tardo pomeriggio del Giovedì Santo e che rappresenta l'Ultima Cena di Gesù insieme ai suoi apostoli, prima di essere arrestato ed ucciso sulla croce.
È proprio con essa che si avvia il cosiddetto Triduo pasquale, vale a dire i tre giorni nei quali si commemorano la Passione, Morte e Resurrezione di Gesù Cristo.
La lavanda ai piedi
Il Giovedì Santo è anche il giorno della lavanda ai piedi. Una tradizione che fonda le sue radici nel Vangelo di Giovanni: durante l'Ultima Cena Gesù decise di alzarsi da tavola, legarsi in vita un asciugamano, versare dell'acqua in un catino e iniziare a lavare i piedi dei suoi apostoli.
Fu un gesto di estrema importanza perché il lavare i piedi agli altri era un'attività destinata a coloro che occupavano una posizione di inferiorità, all'interno della gerarchia sociale. Parliamo di servi nei confronti dei loro padroni, dalle mogli verso i mariti e così via.
La cosa sorprendente è che fu Gesù, profeta e Figlio di Dio, a farlo. Ai bambini dovrete anche raccontare, infatti, che Pietro tentò di opporsi perché considerava assolutamente fuori luogo che il suo maestro si inginocchiasse di fronte a lui.
Tuttavia, Gesù continuò nel suo lavoro perché il messaggio che voleva trasmettere era un invito a una generosità totale nel donarsi all'umanità intera, compresi coloro che si considerano inferiori.
Allo stesso tempo, questo gesto simboleggia anche l'allinearsi del Figlio di Dio agli esseri umani: è orami diventato uomo, e quindi pronto a morire in croce per purificare tutti gli uomini che solcano questa Terra.