Poesie sulla Pasqua
Pasqua si avvicina e, nell'attesa che arrivi questa festa importante e ricca di significati, possiamo insegnare ai bambini della scuola dell'infanzia e della primaria molte tra le poesie più belle che si rifanno al tema pasquale. Abbiamo selezionato alcuni tra i più divertenti e simbolici componimenti poetici d'autore per bimbi sulla Pasqua. Ecco quali sono.
Poesie di Pasqua per bambini della scuola dell'infanzia
1. L'ulivo benedetto (Giovanni Pascoli)
Oh, i bei rami d'ulivo! chi ne vuole?
Son benedetti, li ha baciati il sole.
In queste foglioline tenerelle
vi sono scritte tante cose belle.
Sull'uscio, alla finestra, accanto al letto
metteteci l'ulivo benedetto!
Come la luce e le stelle serene:
un po' di pace ci fa tanto bene.
2. Dall'uovo di Pasqua (Gianni Rodari)
Dall'uovo di Pasqua
è uscito un pulcino
di gesso arancione
col becco turchino.
Ha detto: "Vado,
mi metto in viaggio
e porto a tutti
un grande messaggio".
E volteggiando
di qua e di là
attraversando
paesi e città
ha scritto sui muri,
nel cielo e per terra:
"Viva la pace,
abbasso la guerra".
3. Resurrezione (Giovanni Pascoli)
Che hanno le campane
che squillano vicine,
che ronzano lontane?
È un inno senza fine
or d'oro, ora d'argento
nell'ombre mattutine…
4. E' Pasqua (Roberto Piumini)
Alla Pasqua
dell'anno passato
un palloncino
mi era scappato.
Mi era scappato
nell'alto del cielo,
io lo guardavo
e piangevo piangevo.
Anche quest'anno
un pallone è volato
ma io ho riso
felice e beato.
Il palloncino
è andato lassù
ma io quest'anno
non piango più.
5. Pasqua (L. Schwartz)
I cieli sono in festa
la Pasqua si ridesta,
canta felice il cuore:
è risorto il Signore!
6. Il pulcino marziano (G.Rodari)
Ho visto, a Pasqua, sbarcare
dall'uovo di cioccolato
un pulcino marziano.
Di certo il comandante
di quell'uovo volante
di zucchero e cacao
con la zampa ha fatto ciao.
E il gatto. Per la sorpresa
non ha detto neanche: "Miao".
Poesie di Pasqua per bambini della scuola primaria
7. Pasqua (Guido Gozzano)
A festoni la grigia parietaria
come una bimba gracile s'affaccia
ai muri della casa centenaria.
Il ciel di pioggia è tutto una minaccia
sul bosco triste, ché lo intrica il rovo
spietatamente, con tenaci braccia.
Quand'ecco dai pollai sereno e nuovo
il richiamo di Pasqua empie la terra
con l'antica pia favola dell'ovo.
8. La Domenica dell'Olivo (Giovanni Pascoli)
Hanno compiuto in questo, dì gli uccelli
il nido (oggi e la festa dell olivo)
di foglie secche, radiche, fuscelli;
quel sul cipresso, questo su l'alloro,
al bosco, lungo il chioccolo d'un rivo,
nell'ombra mossa d'un tremolio d'oro.
E covano sul musco e sul lichene
fissando muti il cielo cristallino,
con improvvisi palpiti, se viene
un ronzio d'ape, un vol di maggiolino.
9. La Domenica delle Palme (Marino Moretti)
Chinar la testa che vale?
E che val nova fermezza?
Io sento in me la stanchezza
del giorno domenicale,
mentre la madre mia buona
entra con passo furtivo
nella mia stanza e mi dona
un ramoscello d'ulivo…
E se'n va. Tutto quello
ch'ella vuol dirmi lo dice
a questo suo ramoscello
che adornerà una cornice:
adornerà la cornice
dorata a capo del letto
l'ulivo ch'è benedetto,
l'ulivo che benedice;
porterà pace e abbondanza
nelle casette più sole,
rallegrerà un po' la stanza
dell'infermo, senza sole,
ricorderà poi con tanta
fede l'ingresso solenne
di Cristo a Gerusalemme
nella domenica santa!…
Ulivo, e a me che dirai?
Le stesse cose anche tu?
se una parola: giammai,
se due parole: mai più?
Nulla tu doni al mio cuore
che lo consoli un istante,
ed il mio sguardo tremante
non vede in te che un colore:
il color triste di tutto
il mondo che non ha sole
e piange tacito e vuole
vestirsi di mezzo lutto;
il colore della noia
e dei fiori di bugia,
il colore della mia
giovinezza senza gioia;
il colore del passato
che ritorna ben vestito,
il color dell'infinito
e di ciò che non è stato;
il color triste dell'ore
così lente a venir giù
dai lor numeri, il colore
che non è colore più.
10. Gesù (Giovanni Pascoli)
E Gesù rivedeva, oltre il Giordano,
campagne sotto il mietitor rimorte,
il suo giorno non molto era lontano.
E stettero le donne in sulle porte
delle case, dicendo: Ave, Profeta!
Egli pensava al giorno di sua morte.
Egli si assise, all'ombra d'una mèta
di grano, e disse: Se non è chi celi
sotterra il seme, non sarà chi mieta.
Egli parlava di granai ne' Cieli:
e voi, fanciulli, intorno lui correste
con nelle teste brune aridi steli.
Egli stringeva al seno quelle teste
brune; e Cefa parlò: Se costì siedi,
temo per l'inconsutile tua veste;
Egli abbracciava i suoi piccoli eredi:
-Il figlio Giuda bisbigliò veloce-
d'un ladro, o Rabbi, t'è costì tra 'piedi:
Barabba ha nome il padre suo, che in croce
morirà.- Ma il Profeta, alzando gli occhi
-No-, mormorò con l'ombra nella voce
e prese il bimbo sopra i suoi ginocchi.
11. Pasqua (Ada Negri)
E con un ramo di mandorlo in fiore,
a le finestre batto e dico: «Aprite!
Cristo è risorto e germinan le vite
nuove e ritorna con l'april l'amore
Amatevi tra voi pei dolci e belli
sogni ch'oggi fioriscon sulla terra,
uomini della penna e della guerra,
uomini della vanga e dei martelli.
Aprite i cuori. In essi irrompa intera
di questo dì l'eterna giovinezza ».
lo passo e canto che la vita è bellezza.
Passa e canta con me la primavera.
12. Specchio (Salvatore Quasimodo)
Ed ecco sul tronco
si rompono gemme:
un verde più nuovo dell'erba
che il cuore riposa:
il tronco pareva già morto,
piegato sul botro.
E tutto mi sa di miracolo;
e sono quell'acqua di nube
che oggi rispecchia nei fossi
più azzurro il suo pezzo di cielo,
quel verde che spacca la scorza
che pure stanotte non c'era.
13. Filastrocca della Pasqua (Mimmo Mòllica)
Ricordi a dicembre quel caro Bambino
che nasce a Natale senza neanche un lettino,
dentro una mangiatoia, sulla paglia ed il fieno,
tra l'asino e il bue: si chiamò Nazareno?
Quel Bimbo cresciuto e fattosi Uomo
guariva i malati e, di giustizia mai domo,
compiva prodigi, dalle folle era amato,
fu re dei Giudei e di tutto il Creato.
Ma certi potenti crudeli del Tempio
non ebbero scrupoli nel compier lo scempio,
credendo in pericolo il proprio potere
lo misero a morte per loro volere.
Patì Cristo in croce per salvare la Terra
da ingiustizie e soprusi, da violenza e da guerra;
gli ipocriti dissero ch'era un gran malandrino,
non credettero affatto che fosse Divino.
Farisei e potenti lo credettero morto
ma dopo tre giorni Gesù Cristo risorto
apparve alle donne, piangenti e stupite
e furono lodi di gioia inaudite.
Risorto era il Cristo, divino e immortale,
il figlio di Dio, uomo soprannaturale,
il supereroe di grandi e piccini
che porta le uova di Pasqua ai bambini.
E che sorpresa troverai nell'uovo?
Fede e speranza in un mondo nuovo.
A Pasqua l'ulivo, colomba e pulcino,
un coniglietto ed un agnellino,
son segni di pace e di serenità,
di gioia, di bene e di fraternità.
Tante campane risuonano a festa,
la Resurrezione la Terra ridesta,
oggi è la Pasqua di Gesù risorto:
era in missione, non era morto.
Sconfitti gli uomini più tenebrosi,
i farisei, gli scribi accidiosi,
il filisteo e l'inverecondo
Gesù ridona verità al mondo.
Mimmo Mòllica

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