Home Feste

Tradizioni e leggende dell'Epifania in Italia e nel mondo

di Elena Cioppi - 23.12.2023 - Scrivici

befana-2
Fonte: Shutterstock
Le tradizioni dell'Epifania in Italia e nel mondo, come si celebra e perché si festeggia il 6 gennaio? Quali sono le leggende legate all'arrivo della Befana?

In questo articolo

Le tradizioni dell'Epifania da conoscere

Arriva ogni anno puntuale il 6 gennaio e si porta via con sè tutte le feste e le ricorrenze legate al Natale. Le tradizioni dell'Epifania sono tutte legate alla figura mitica della Befana, tra filastrocche e ricette golose da preparare prima di rimettersi in riga con l'alimentazione post-feste. Ma chi è davvero la Befana, in quali leggende affonda le sue origini, perché porta dei doni ai bambini nelle calze e a quelli che fanno i monelli porta invece il carbone? Ecco tutte le risposte per preparare i più piccoli al suo arrivo.

Epifania, significato della festa del 6 gennaio

La Befana si celebra il 6 gennaio e la data non è casuale: è il giorno in cui, per la tradizione cristiana, ci celebra l'arrivo dei Re Magi davanti alla culla di Gesù Bambino. Spiegare la Befana ai bambini passa soprattutto dal suo significato religioso: in questo giorno si celebra la rivelazione al mondo del figlio di Dio, che, rivelandosi ai Re Magi mortali, ha dato modo a tutto il mondo di farsi conoscere. Non è un caso che il significato stesso della parola epifania derivi dal greco ἐπί (epì) e dal verbo φαίνω (annunciare, rendere noto, comparire mostrarsi, fare luce). Ma così com'è stato per la figura storica di San Nicola che si è fusa con quella pagana di Babbo Natale, anche per la Befana c'è stata una mescolanza di tradizioni che si sono mescolate tra di loro. Nella Chiesa Cattolica le celebrazioni dell'Epifania rimangono importanti al pari di quelle natalizie e pasquali.

La leggenda della Befana

La vera storia della Befana

Un personaggio così importante come quello della Befana ha origine in diverse leggende e tradizioni che si sono tramandate oralmente. Secondo alcune fonti già nel Neolitico esistevano storie mitiche legate a una figura molto simile a quella della vecchina che porta doni, in particolare serenità e fertilità.

Ma sono state diverse, negli anni, le divinità femminili dalle quali la storia della Befana così come la conosciamo ora può aver avuto origine. Ad esempio Diana, la dea della caccia nella mitologia, potrebbe essere una delle fonti archetipiche della figura della Befana.

Il simbolo dell'anno passato

Un'altra tradizione della Befana è quella di considerare la vecchietta che "arriva di notte con le scarpe tutte rotte" sulla sua scopa come un simbolo dell'anno appena concluso. Una sorta di chiusura del vecchio che apre al nuovo, un rito di passaggio importante non solo per la cristianità.

La storia della Befana e dei Re Magi

Un'altra storia sulla Befana si interseca con la tradizione cristiana e lega la figura dei tre Magi a quella della vecchina dispensatrice di doni. Si dice infatti che Gaspare, Melchiorre e Baldassarre, andando verso Betlemme, incontrarono una vecchina e le chiesero la strada. Avuta la risposta, le dissero di unirsi a loro, ma la vecchietta rifiutò. Pentitasi della sua scelta, la vecchietta riempi un sacco di dolci e si mise a bussare porta a porta, sperando di ritrovare i Magi e distribuendo dolci ai bambini che aprivano la porta, sperando di incontrare Gesù Bambino.

L'Epifania in Italia e nel mondo

In molti paesi del mondo la figura della Befana è sostituita proprio da quella dei Re Magi: sono loro, ad esempio in Spagna, a portare i doni ai bambini e infatti la sera prima si lascia sulla porta di casa dell'acqua, per dare da bere ai loro cammelli assetati dal viaggio verso il Messia. In Francia si prepara la tradizionale Galette des Rois, torta tipica al cui interno si inseriva una fava: il fortunato che l'avrebbe trovata nella sua fetta sarebbe stato il re o la regina della festa, almeno nella tradizione contadina. In Italia la Befana è una vecchina che, in sella alla sua scopa volante, distribuisce dolci ai bambini o doni di piccola entità.

Non è cattiva, anzi, ma spesso ai bambini che non sono stati troppo buoni porta del carbone. 

In Islanda il giorno dell'Epifania ha un altro nome: il tredicesimo, perché sono passati esattamente 13 giorni da quello di Natale. Si celebra con una fiaccolata e una rivisitazione a metà tra lo storico e il fantastico, con elfi, fate e Babbo Natale. In Romania i bambini bussano casa per casa per raccontare storie e chiedere qualche spicciolo o caramella, mentre in Messico si mangia il dolce tipico la Rosca De Reyes, da mangiare rigorosamente il 6 gennaio. Pena, l'ira di una strega (non buona come la Befana, però).

Cosa si mangia alla Befana in Italia

Chiuso il capitolo dei cenoni natalizi e di Capodanno, cosa si mangia alla Befana in Italia? Ovviamente dipende da regione a regione, con variazioni che cambiano anche da provincia a provincia. In quella di Cuneo in Piemonte si mangia la Fugassa d'la Befana, che riprende la tradizione della fava francese come simbolo di buon auspicio per chi la trova; in Toscana si preparano dei biscotti tipici, i cavallucci di Siena e i befanini, amatissimi nelle province di Livorno e Pisa. In Liguria si mangia la ciambella dei Re Magi mentre in Abruzzo, nella provincia di Teramo, si assaggiano i pepatelli.

"La Befana" (di Giovanni Pascoli)

Viene viene la Befana
vien dai monti a notte fonda.
Come è stanca! La circonda
neve, gelo e tramontana.
Viene viene la Befana.

Ha le mani al petto in croce,
e la neve è il suo mantello
ed il gelo il suo pannello
ed il vento la sua voce.
Ha le mani al petto in croce.

E s'accosta piano piano
alla villa, al casolare,
a guardare, ad ascoltare
or più presso, or più lontano.
Piano, piano, piano, piano.

Chi c'è dentro questa villa?
Uno stropiccìo leggero.
Tutto è cheto, tutto è nero.
Un lumino passa e brilla.
Chi c'è dentro questa villa?

Guarda e guarda… Tre lettini
con tre bimbi a nanna, buoni.
guarda e guarda… Ai capitoni
c'è tre calze lunghe e fini.
Oh! Tre calze e tre lettini…

Il lumino brilla e scende,
e ne scricchiolano le scale;
il lumino brilla e sale,
e ne palpitano le tende.


Chi mai sale? Chi mai scende?

Co' suoi doni mamma è scesa,
sale con il suo sorriso.
Il lumino le arde in viso
come lampada di chiesa.
Co' suoi doni mamma è scesa.

La Befana alla finestra
sente e vede, e s'allontana.
Passa con la tramontana,
passa per la via maestra:
trema ogni uscio, ogni finestra.

E che c'è nel casolare?
Un sospiro lungo e fioco.
Qualche lucciola di fuoco
brilla ancor nel focolare.
Ma che c'è nel casolare?

Guarda e guarda… Tre strapunti
con tre bimbi a nanna, buoni.
Tra la cenere e i carboni
c'è tre zoccoli consunti.
Oh! tre scarpe e tre strapunti…

E la mamma veglia e fila
sospirando e singhiozzando,
e rimira a quando a quando
oh! quei tre zoccoli in fila…
Veglia e piange, piange e fila.

La Befana vede e sente;
fugge al monte, ch'è l'aurora.
Quella mamma piange ancora
su quei bimbi senza niente.
La Befana vede e sente.

La Befana va sul monte.
Ciò che vede e ciò che vide:
c'è chi piange e c'è chi ride;
essa ha nuvoli alla fronte,
mentre sta sul bianco monte.

"La Befana" (di G. Rodari)

Viene, viene la Befana
da una terra assai lontana,
così lontana che non c'è…
la Befana, sai chi è?

La Befana viene viene,
se stai zitto la senti bene:
se stai zitto ti addormenti,
la Befana più non senti.

La Befana, poveretta,
si confonde per la fretta:
invece del treno che avevo ordinato
un po' di carbone mi ha lasciato.

 

"Mi hanno detto" (di G. Rodari)

Mi hanno detto, cara Befana,
che tu riempi la calza di lana,
che tutti i bimbi, se stanno buoni,
da te ricevono ricchi doni.

Io buono sono sempre stato,
ma un dono mai me l'hai portato.
Anche quest'anno nel calendario
tu passi proprio in perfetto orario,
ma ho paura, poveretto,
che tu viaggi in treno diretto:
un treno che salta tante stazioni
dove ci sono bimbi buoni.

Io questa lettera ti ho mandato
per farti prendere l'accelerato!
O cara Befana, prendi un trenino
che fermi a casa d'ogni bambino,
che fermi alle case dei poveretti
con tanti doni e tanti confetti.

Befana, dove abita

Si sa che Babbo Natale vive al Polo Nord e che da lì parte per le sue spedizioni in giro per il mondo con l'obiettivo di consegnare i regali ai bambini che sono stati buoni durante l'anno. 

Ma la Befana, invece, dove risiede? La dimora della Befana non è troppo lontana, e si trova in Italia, in particolare in Toscana, nel borgo di Pegnana di Barga (in provincia di Lucca). La sua casa si trova in un bosco di castagni ed ogni domenica la simpatica vecchina accoglie i bambini che desiderano andare a trovarla. Si tratta di un'abitazione di legno, con i mobili antichi, un letto con una trapunta colorata e tanti utensili appesi alle pareti. 

Come si raggiunge l'abitazione della Befana?

Si parte da Barga, borgo medievale famoso e affascinante, e ci si dirige verso Renaio. Dopo alcuni chilometri, durante i quali è possibile ammirare un panorama incredibile delle Alpi Apuane, si raggiunge uno spiazzo nei pressi di casolare. Vicino all'edificio c'è un segnale che indica la direzione per raggiungere la casetta della Befana.

Si percorre poi un breve sentiero e si giunge alla suggestiva abitazione.

TI POTREBBE INTERESSARE

ultimi articoli