Un racconto buffo e ironico, costruito intorno a un equivoco, che fa sorridere già della prime pagine. Il protagonista, come nella migliore tradizione, è un animale del bosco: Piccolo Lupo. Ma il cucciolo, - rappresentato con forme arrotondate e occhioni gialli che fanno tenerezza - pare avere le idee un po' confuse. Lui sogna di volare in cielo e per farlo ci vogliono le ali. Naturalmente i lupi non le hanno ma nemmeno le pecore, eppure Piccolo Lupo, a volte, le ha viste in cielo... Così decide di travestirsi da pecora e prova perfino a 'brucare' qualche filo d'erba.
Ma da quando le pecore volano? Non ha dubbi in proposito il lupacchiotto che ha in mente un piano. E va proprio come lui si aspetta: dopo poco che è nel prato con le altre pecore, l'aquila reale si avventa su di lui e comincia il volo! Il cucciolo è felicissimo di ammirare la terra dall'alto, proprio come ha sempre sognato. Peccato che non abbia capito quali siano le intenzioni del grande predatore alato... E dovrà superare diverse peripezie per tornare a casa. Sano, salvo e con una nuova consapevolezza. Attraverso l'avventura, il cucciolo trova la sua identità e accetta se stesso. Una storia delicata, con illustrazioni dolci e chiare (dai contorni ben definiti), per trasmettere, anche ai più piccoli, l'idea che ognuno è quello che è.
Mario Ramos, Il lupo che voleva essere una pecora, pp 40, Babalibri
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