«Pinocchio e il mondo capovolto», filastrocca di Mimmo Mòllica nella giornata del 2 ottobre, «Festa dei Nonni», ripropone la brutta avventura capitata a Pinocchio ad opera di due malandrini, il Gatto e la Volpe. Nonni e giustizia stanno bene assieme. Una visione, quella di Collodi, che rispecchia la società attuale, metafora della realtà all'incontrario.
«Pinocchio e il Mondo capovolto» di Mimmo Mòllica
Nel paese di Pinocchio
si vedeva con un occhio,
si guardava di traverso
e però non è lo stesso.
Il giudice ch'era maldestro
ci vedeva con il destro,
la collega del ministro
ci vedeva col sinistro.
Attento disse un nonno, siate esperti,
tenete sempre gli occhi bene aperti,
aguzzate la vista e state attenti,
specie coi malandrini ed i potenti.
Derubato delle sue monete d'oro,
piantate per far nascere un tesoro,
Pinocchio, come i bravi burattini,
denunciò al giudice quei due malandrini.
Il giudice che ci vedeva all'incontrario
anziché il codice lesse il calendario
e con gli occhiali d'oro capovolti
mandò a casa i malandrini assolti.
Il giudice ascoltò l'iniqua frode,
dei malandrini ne tessé la lode,
e con gli occhi foderati di prosciutto,
ad occhi chiusi disse: "Ho capito tutto".
"Il ladro in questo Stato non ha colpe
- disse il giudice del Gatto e della Volpe -,
lo avrai studiato nel tuo Abbecedario
che questo Mondo è fatto all'incontrario".
E sovvertendo le leggi dello Stato
disse: "Perciò Pinocchio va arrestato".
La «legge è uguale» però non per tutti,
Pinocchio in cella assieme ai farabutti
«per non aver giammai commesso il fatto»,
mentre liberi son la Volpe e il Gatto.
Il malandrino se la ride assolto:
questa è la legge del «mondo capovolto».
Mimmo Mòllica
I nonni, custodi della vita
I nonni, custodi della memoria, sono la saggezza, la memoria di un popolo e devono trasmetterla ai nipotini.
"Noi non siamo geronti: siamo dei nonni, ai quali i nostri nipotini guardano. Nonni chiamati a sognare e dare il nostro sogno alla gioventù di oggi. Nonni, custodi della vita, poeti della preghiera, testimoni di saggezza". E giustizia.
Per Papa Francesco "una delle cose più belle della vita di famiglia, della nostra vita umana di famiglia, è accarezzare un bambino e lasciarsi accarezzare da un nonno o da una nonna".
Comincia così la prefazione che Papa Francesco ha scritto per il volume "La saggezza del tempo", a cura di padre Antonio Spadaro.
"I nonni, un popolo di alberi le cui radici continuano a portare frutto".
Carlo Collodi e i nonni
A Collodi sono le radici di Pinocchio e del suo autore, Carlo Lorenzini (Collodi), vissuto qui da bambino presso i nonni materni. Carlo poté studiare grazie all'aiuto del nonno materno. La presenza e la vicinanza dei nonni diventa così fondamentale nella crescita e poi nella vita letteraria di Carlo Collodi. E Pinocchio nasce, cresce e si trasforma da burattino in bambino in carne e ossa in quel contesto umano e culturale.
I nonni, testimoni di giustizia
Ne «Le avventure di Pinocchio», Carlo Collodi è piuttosto critico e altrettanto scettico sulla giustizia, ingiusta coi deboli e giusta coi forti, con chi è ricco e potente. Collodi racconta un «mondo ingiusto e all'incontrario» e rappresenta il giudice-scimmione come un severo assertore del «potere ingiusto», che ordina di mandare liberi i malandrini, aprendo a tutti le prigioni, tranne che a Pinocchio, che viene lasciato in gattabuia. Insomma, gli innocenti in carcere e i mascalzoni a passeggio. E il Paese dei Balocchi diviene una metafora delle «società capovolte». E i nonni, testimoni di giustizia.
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