«Cosa farai da grande?» è una filastrocca di Mimmo Mòllica che rende omaggio all'impegno, alle competenze e alla creatività giovanile in crisi, nella «Giornata mondiale delle competenze giovanili» (15 luglio).
È un omaggio all'ingegno e all'impegno, come dichiarato dall'Assemblea Generale delle Nazioni Unite, per celebrare l'importanza strategica di dotare i giovani di competenze per l'occupazione.
Ascolta il podcast con la filastrocca
Filastrocca «Cosa farai da grande»?
Cosa farai da grande?
Ma che belle domande…
«Voglio fare l'autista,
il pilota, l'artista,
dottore, alpinista,
magari l'antiquario,
critico letterario».
«Io che sono bambina
farò la ballerina,
maestra, parrucchiera,
farò la pasticcera!».
«Io non so che farò,
davvero non lo so,
su che mestiere fare
non ho le idee ben chiare.
Magari andare al mare,
correre e anche saltare,
ma pure a scuola andare,
con gli amici giocare».
«Vivere con decoro,
un posto di lavoro,
poi metter su famiglia,
una casa e una figlia,
e con due bei fratelli,
magari due gemelli…
Però il nostro futuro,
dicono che sia oscuro,
che abbiano alzato un muro
gli adulti e il loro mondo,
un distacco profondo…
Di disoccupazione
parla l'informazione,
dicono che sia ostile
al mondo giovanile,
se non si può abolire
per noi non c'è avvenire!
C'è chi non studia affatto, né lavora
ma tanta gioventù studia ed esplora,
cervelli in fuga lasciano il Paese
tra mortificazioni e lunghe attese.
Perché restando qua non contan niente,
anche se son dei geni veramente,
hanno programmi e piani educativi
e dei grandi progetti innovativi,
viaggiano, vanno via, vengono presi
dalle università di altri Paesi.
Vogliono seminare nel futuro
perché il mondo reale sia più sicuro,
e non restando chiusi in una stanza
si aprono fiduciosi alla speranza.
Perché la vita è fuori, tra la gente,
ed il futuro in fondo è nel presente,
anche se lo chiamiamo il «tuo domani»
è l'«oggi» ed è nelle nostre mani.
Siamo giovani d'oggi, siamo tanti,
utili e non per forza i più importanti,
crediamo in un futuro che si addice
a chi sogna un domani più felice;
sogni e felicità mettono le ali
non son cose scontate nè banali,
e non ha effetti mai collaterali.
Come vorresti essere da grande?
Risponderei a simili domande:
vorrei essere un giovane contento,
come una barca con le vele al vento,
vorrei esser soltanto, lo confesso,
sereno e per di più, esser me stesso.
Vorrei essere… com'è che si dice?
Ah, già, vorrei soltanto essere felice!
di Mimmo Mòllica
Giornata delle competenze giovanili
Il 15 luglio è la «Giornata mondiale delle competenze giovanili», omaggio all'impegno e alla creatività giovanile nella crisi. Nel 2014, tale data è stata dichiarata «Giornata Mondiale delle Competenze Giovanili» dall'Assemblea Generale delle Nazioni Unite, per celebrare l'importanza strategica di dotare i giovani di competenze per l'occupazione, il lavoro dignitoso e l'imprenditorialità.
Questa «Giornata» vuole essere un'opportunità di dialogo tra giovani, istituti di istruzione e formazione tecnica e professionale, imprese, datori di lavoro, lavoratori e responsabili delle politiche per lo sviluppo. Nell'epoca in cui il mondo sembra avere avviato la transizione verso uno sviluppo sostenibile, l'importanza delle competenze si fa sempre crescente.
Anche quest'anno la Giornata mondiale delle competenze si svolgerà secondo le possibilità, a causa della pandemia Covid-19, tuttora in corso. Si vedrà di fare il punto su come i sistemi TVET* si sono adattati alla pandemia e alla recessione, come partecipare alla ripresa e dare ordine alle priorità da adottare per il mondo post-Covid-19.
La chiusura delle scuole, la formazione a distanza, l'adattamento dei curricula, la preparazione di tirocinanti e formatori, la connettività e i processi di valutazione e certificazione saranno tra i temi 'caldi' della Giornata.
L'istruzione e la formazione sono fondamentali per la realizzazione dell'Agenda 2030. Istruzione 2030 dedica una notevole attenzione allo sviluppo delle competenze tecniche e professionali, in particolare per quanto riguarda l'accesso a un'istruzione e formazione tecnica e professionale di qualità accessibile (TVET*).
Crisi post Covid, i giovani sono i più colpiti
I giovani tra i 15 e i 24 anni sono quelli maggiormente colpiti dalla crisi dovuta all'epidemia Covid-19, più degli adulti. Nel 2020, in tutto il mondo l'occupazione giovanile è scesa dell'8,7%, mentre per gli adulti il taglio è stato del 3,7%. Particolarmente colpite dalla pandemia di Covid-19 risultano essere le donne in giovane età.
Tuttavia, prima della crisi il 22% dei giovani non aveva un impiego, un giovane su 7 e una ragazza su 3 erano carenti per istruzione o formazione (NEET**) e il crollo dell'occupazione in seguito al COVID-19 non risulta essere stato compensato dal rientro nell'istruzione e nella formazione. Ne consegue che il tasso di NEET** sia aumentato rispetto a prima della crisi.
A livello globale la formazione a distanza è divenuta più diffusa durante la crisi, nonostante la scarsa connettività e le carenti competenze digitali. La formazione è stata interrotta per l'86% degli apprendisti e per l'83% dei tirocinanti.
* (Technical and Vocational Education and Training) è l'istruzione e la formazione che fornisce conoscenze e competenze per l'occupazione TVET (Istruzione e formazione tecnica e professionale).
** Acronimo inglese per Not in Education, Employment or Training, giovani che non studiano e non lavorano.