Medici e infermieri: i nuovi eroi
Bertolt Brecht scriveva: "Sventurata la terra che ha bisogno di eroi"
Il Coronavirus in Italia ripropone il dibattito sull'eroismo e sugli eroi, mentre da quasi tutte le parti si levano applausi, ringraziamenti ed attestazioni di stima e solidarietà per medici e gli operatori sanitari impegnati in prima linea nella cura e nell'assistenza dei malati e dei loro familiari.
C'è chi li considera "eroi" e chi sostiene che facciano solo il loro dovere, che svolgano semplicemente i loro compiti. Vanno avanti senza fermarsi, tra turni interminabili, senza orari prestabiliti, continuamente sotto tensione, sempre pronti a dare assistenza. Sempre in campo con tanta umanità.
E allora permetteteci di ringraziare medici, infermieri, personale sanitario con questa filastrocca di Mimmo Mòllica.
Filastrocca degli (anti)eroi
Quando il maestro parlò degli eroi
nella mia mente pensavo "e poi?
avremo ancora altri eroi in futuro
che scriveranno «libertà» sul muro?".
Ed ho capito che gli eroi di Stato
non fanno parte solo del passato;
non sono figli della vanagloria:
i veri eroi han cambiato la Storia.
Ma chi saranno davvero gli eroi?
Papa Francesco lo ha detto per noi:
"Non è l'elite di chi ha soldi e successo,
ma chi per gli altri dà tutto se stesso";
chi arriva pure a donare la vita
senza mai chiedersi a cosa è servita.
Dopo attentati e delegittimazione,
a Borsellino e a Giovanni Falcone,
la mafia spietata, crudele e accanita
dei due magistrati ha stroncato la vita.
Ed ora un virus che porta sventure
tenace e subdolo, resistente alle cure,
tiene infermieri e dottori in trincea,
in prima linea, ed è un'odissea.
Con fatica davvero infinita
sono pronti a donare la vita,
dentro armature di tipo spaziale
impegnati a sconfiggere il male,
affannati a soccorrere ognuno,
senza negare mai cure a nessuno.
Dover scegliere chi dei tanti salvare
da quel perfido virus letale,
se salvare l'anziano o il bambino
è morir più di loro, persino.
E gli abbracci sono abbracci mancati,
dentro quelle armature isolati,
rimaner sempre vigili e umani
senza stringer neppure le mani.
Abbracciare ma solo a distanza
con la vita chiusa in una stanza,
con quegli occhi che voglion parlare,
con la bocca che vuol respirare.
E non diteci che siamo eroi
siamo più costernati di voi,
non c'è gloria, non c'è alcun riscatto,
ciò che stiamo facendo va fatto.
Che cos'altro potremmo noi fare
se non quante più vite salvare?
Se non essere quello che sei?
Se non essere lì dove sei!
Mimmo Mòllica ©