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«Filastrocca dell’inverno» di Mimmo Mòllica

di Mimmo Mollica - 19.12.2023 - Scrivici

letargo
Fonte: shutterstock
La «Filastrocca dell'inverno» di Mimmo Mòllica parla di quel periodo dell'anno in cui molti animali vanno in letargo

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«Filastrocca dell’inverno» di Mimmo Mòllica

La «Filastrocca dell'inverno» di Mimmo Mòllica parla di quel periodo dell'anno in cui molti animali vanno in letargo, per non soccombere ai rigori invernali. È un sonno profondo nei tronchi degli alberi, in un anfratto o in una grotta. Ma è nel cuore il freddo peggiore, nell'algido cuore. Perciò nei cuoricini, accendiamo tutti quanti i camini.

«Filastrocca dell’inverno»

Il freddo dell'inverno

lo manda il Padreterno

che dopo l'autunno  vuole

far riposare il sole,

gli alberi e le bestiole,

i ghiri e anche le rane,

intere settimane.

Nel buco o nella grotta,

il ghiro e la marmotta

dormono per dei mesi,

senza camini accessi.

Mentre invece per l'orso

è ben altro discorso,

perché ha il sonno leggero

e sono guai davvero,

perciò se non vuoi guai

non disturbarlo mai.

Il riccio è il gran campione

dell'ibernazione,

la natura riposa,

però pure a gennaio

fiorisce la mimosa.

Anche i semi e i germogli

vanno quieti a dormire,

quando gli alberi spogli

la neve va a coprire.

Coccinelle e marmotte,

ricci e ghiri anche a frotte,

senza farsi sentire,

vanno tutti a dormire.

Però il freddo peggiore

è nell'algido cuore,

perciò nei cuoricini

accendiamo i camini.

Mimmo Mòllica

La lentezza dell’inverno

All'inizio dell'inverno molti animali vanno in letargo per non soccombere ai rigori invernali, per difendersi dal freddo e dalla mancanza di cibo. Durante il «letargo» le funzioni vitali delle bestiole rallentano, si abbassa notevolmente la temperatura del loro organismo, diminuisce il battito cardiaco e gli animali cadono in un sonno profondo. C'è chi trova riparo in una buca del terreno, chi nei tronchi degli alberi o in un anfratto, in una grotta, nel fango degli stagni (le rane), chi nelle tane dove, intanto, avranno trasportato il fieno a strati per farne un comodo materasso.

Il grasso accumulato durante l'estate, ad alcuni di loro, garantirà la sopravvivenza. Altri si risveglieranno, di tanto in tanto, per cibarsi.

Non è così per le farfalle

Non è così per le farfalle che depositano le loro uova e muoiono, dopo averle messe al sicuro. In primavera da quelle uova nasceranno le larve che poi si trasformeranno in nuove farfalle. Non è così per gli uccelli migratori che in autunno, prima che arrivi il grande freddo, emigrano verso luoghi più caldi del Pianeta. Le rondini migrano verso Nigeria, Centro Africa e Sahel, per poi tornare da noi la prossima primavera.

Un sonno speciale

Il «letargo» è un sonno speciale, un sonno profondo che non ha una precisa durata ma varia a seconda della specie animale. Di queste bestiole, alcune non si svegliano mai durante il letargo, mentre altre si svegliano per cibarsi. Il ghiro e lo scoiattolo dormono per tanti mesi ma, a volte, nella loro tana si svegliano e consumano un po' delle scorte di cibo che avevano raccolto prima di andare in letargo. La marmotta e l'orso dormono nelle loro tane senza doversi svegliare perché il loro corpo consuma il grasso accumulato durante l'estate.

Cambiare luogo o colore

Alcuni animali che non vanno in letargo emigrano in zone più calde del Pianeta, come fanno le rondini. Altri, come la volpe e il lupo, per sopravvivere al freddo rendono il pelo più folto e più lungo. Alcuni cambiano il colore del pelo per sfuggire ai predatori: la lepre alpina diventa tutta bianca, come la neve.

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