«Filastrocca dell’inverno» di Mimmo Mòllica
La «Filastrocca dell'inverno» di Mimmo Mòllica parla di quel periodo dell'anno in cui molti animali vanno in letargo, per non soccombere ai rigori invernali. È un sonno profondo nei tronchi degli alberi, in un anfratto o in una grotta. Ma è nel cuore il freddo peggiore, nell'algido cuore. Perciò nei cuoricini, accendiamo tutti quanti i camini.
«Filastrocca dell’inverno»
Il freddo dell'inverno
lo manda il Padreterno
che dopo l'autunno vuole
far riposare il sole,
gli alberi e le bestiole,
i ghiri e anche le rane,
intere settimane.
Nel buco o nella grotta,
il ghiro e la marmotta
dormono per dei mesi,
senza camini accessi.
Mentre invece per l'orso
è ben altro discorso,
perché ha il sonno leggero
e sono guai davvero,
perciò se non vuoi guai
non disturbarlo mai.
Il riccio è il gran campione
dell'ibernazione,
la natura riposa,
però pure a gennaio
fiorisce la mimosa.
Anche i semi e i germogli
vanno quieti a dormire,
quando gli alberi spogli
la neve va a coprire.
Coccinelle e marmotte,
ricci e ghiri anche a frotte,
senza farsi sentire,
vanno tutti a dormire.
Però il freddo peggiore
è nell'algido cuore,
perciò nei cuoricini
accendiamo i camini.
Mimmo Mòllica
La lentezza dell’inverno
All'inizio dell'inverno molti animali vanno in letargo per non soccombere ai rigori invernali, per difendersi dal freddo e dalla mancanza di cibo. Durante il «letargo» le funzioni vitali delle bestiole rallentano, si abbassa notevolmente la temperatura del loro organismo, diminuisce il battito cardiaco e gli animali cadono in un sonno profondo. C'è chi trova riparo in una buca del terreno, chi nei tronchi degli alberi o in un anfratto, in una grotta, nel fango degli stagni (le rane), chi nelle tane dove, intanto, avranno trasportato il fieno a strati per farne un comodo materasso.
Il grasso accumulato durante l'estate, ad alcuni di loro, garantirà la sopravvivenza. Altri si risveglieranno, di tanto in tanto, per cibarsi.
Non è così per le farfalle
Non è così per le farfalle che depositano le loro uova e muoiono, dopo averle messe al sicuro. In primavera da quelle uova nasceranno le larve che poi si trasformeranno in nuove farfalle. Non è così per gli uccelli migratori che in autunno, prima che arrivi il grande freddo, emigrano verso luoghi più caldi del Pianeta. Le rondini migrano verso Nigeria, Centro Africa e Sahel, per poi tornare da noi la prossima primavera.
Un sonno speciale
Il «letargo» è un sonno speciale, un sonno profondo che non ha una precisa durata ma varia a seconda della specie animale. Di queste bestiole, alcune non si svegliano mai durante il letargo, mentre altre si svegliano per cibarsi. Il ghiro e lo scoiattolo dormono per tanti mesi ma, a volte, nella loro tana si svegliano e consumano un po' delle scorte di cibo che avevano raccolto prima di andare in letargo. La marmotta e l'orso dormono nelle loro tane senza doversi svegliare perché il loro corpo consuma il grasso accumulato durante l'estate.
Cambiare luogo o colore
Alcuni animali che non vanno in letargo emigrano in zone più calde del Pianeta, come fanno le rondini. Altri, come la volpe e il lupo, per sopravvivere al freddo rendono il pelo più folto e più lungo. Alcuni cambiano il colore del pelo per sfuggire ai predatori: la lepre alpina diventa tutta bianca, come la neve.