La «Filastrocca dell'ipocrisia» di Mimmo Mòllica riguarda proprio l'ipocrisia, cioè «uno dei comportamenti più pericolosi e nocivi nei quali è possibile imbattersi nella vita quotidiana».
L scopo dell'ipocrita è conquistare la benevolenza altrui con falsità e raggiri, perciò predica bene, ma razzola male.
La «Filastrocca dell'ipocrisia»
L'ipocrisia
non è una malattia
e neanche un'allergia,
piuttosto è una bugia
detta per ingannare
certe persone ignare.
L'ipocrisia
perciò è un'anomalia,
insomma è la menzogna
di chi non ne ha vergogna.
In fondo è solo il vizio,
compagno al pregiudizio,
di chi simula e finge,
di chi di sé dipinge
(di certo in malafede)
virtù che non possiede.
Quindi l'ipocrisia
in fondo è l'idiozia
di chi in zucca ha poco sale,
perciò predica bene
però razzola male.
Mimmo Mòllica ©
Il commento dell'autore
L'ipocrisia: dal greco ipòcrisis (simulazione) è considerata una inclinazione comportamentale, il vizio di certe persone che consapevolmente 'spacciano', fingendo, il possesso di virtù, ideali, sentimenti e beni che in realtà non possiedono.
Cercano così di ingannare il prossimo (compresi i familiari e gli amici), mascherando sentimenti di amicizia e di affetto dietro simulazioni di potere e possesso (anche di beni materiali), allo scopo di conquistare la benevolenza o l'affetto altrui con falsità e raggiri.