La «Filastrocca della felicità» nella «Giornata Internazionale della Felicità»
La «Filastrocca della felicità» di Mimmo Mòllica per partecipare, il 20 marzo, alla «Giornata Internazionale della Felicità», un giorno per essere felici a qualunque età e in qualunque luogo del Pianeta. L'obiettivo è ambizioso ma auspicabile: mettere fine alla povertà, ridurre le disuguaglianze e proteggere il Pianeta, condizioni chiave di felicità e benessere, come obiettivi e aspirazioni universali nella vita degli esseri umani. Felicità è cogliere la rosa, tutto sommato è una piccola cosa.
Filastrocca della felicità
Felicità, non è una novità,
è saper gioire di quello che si ha,
è avere accanto a te sempre chi ami,
sapere che ci sono se mi chiami.
Felicità è nascosta dentro casa,
se nottetempo non sarà già evasa,
come bambini guardar l'arcobaleno
o salutare quando passa un treno.
Felicità non ha tempo né età,
il suo segreto, coraggio e libertà,
abita all'aria aperta sulla Terra,
non ama l'ingiustizia né la guerra,
in fondo è proprio vero, s'è capito,
che avidità e ricchezza hanno fallito.
Felicità non è ricchezze e gloria,
non è neppure entrare nella storia,
è non smaniare per diventare eroi,
è stare sempre in pace con i tuoi.
Felicità è cogliere la rosa,
tutto sommato è una piccola cosa.
Mimmo Mòllica
Felicità e benessere, aspirazioni universali
Con la risoluzione del 12 luglio 2012, l'Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha proclamato il 20 marzo «Giornata Internazionale della Felicità», riconoscendone l'importanza: felicità e benessere come obiettivi e aspirazioni universali nella vita degli esseri umani, in tutto il mondo. Anche quest'anno il 20 marzo ricorre la «Giornata Internazionale della Felicità».
Tutte le persone sono invitate a partecipare alla celebrazione della «Giornata della Felicità» per propiziare un approccio più inclusivo, equilibrato ed equo per promuovere lo sviluppo sostenibile.
La risoluzione è stata avviata dal Bhutan, un paese che ha riconosciuto il valore della «felicità nazionale» rispetto al reddito pro-capite dall'inizio degli anni '70.
La felicità è una piccola cosa
«Il piccolo principe» di Antoine de Saint-Exupéry è un po' il racconto della felicità: "Se qualcuno ama un fiore, di cui esiste un solo esemplare, questo basta a farlo felice".
Ma il Piccolo Principe desidera capire perché la «rosa» ha le spine? E inizia a comprendere che la sua rosa è la sua vera fonte di felicità, che potrebbe dissolversi se sparisse, magari divorata da una pecora. Così comprende il valore della «spine», ma pure il valore dei «riti», cioè della costanza e dell'amorevolezza, del tempo dedicato al fiore che si ama.
– Bisogna essere molto pazienti – rispose la volpe.
– Che cos'è un rito? " chiese il piccolo principe.
– È quello che fa un giorno diverso dagli altri giorni, un'ora diversa dalle altre ore…..".
Tutti i grandi sono stati «piccoli», ma pochi se ne ricordano. E la felicità, in fondo, è una «piccola cosa».